Mercoledì, 03 Maggio 2017 14:19

Sanità, Fp Cgil L'Aquila contro Paolucci: "Taglia il personale ma indica nuovi dirigenti"

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Aprire un confronto con l'assessore regionale alla Sanità Sivlio Paolucci sulla "cronica carenza di personale" e sugli altri tagli che rischiano di mettere a rischio l'erogazione del servizio sanitario.

A chiederlo al comitato ristretto dei sindaci della Asl dell'Aquila sono, in una nota, Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone, della segreteria Fp-Cgil L’Aquila.

In particolare, il sindacato contesta la politica regionale che "da una parte indica i tagli necessari (e nello specifico i tagli al personale) e contestualmente nelle linee guida per la redazione degli atti aziendali indica nuove figure dirigenziali quali il direttore della Funzione Ospedaliera, il direttore della Funzione Territoriale e il Coordinatore socio-sanitario, per un aggravio ulteriore di spesa per il personale di oltre 350.000 euro l’anno".

La nota completa

Si è tenuta ieri, a seguito della richiesta di incontro della Fp-Cgil, una riunione con il presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl della provincia aquilana, Massimo Cialente, il direttore generale Rinaldo Tordera, il direttore sanitario Maria Teresa Colizza e il consigliere comunale Salvatore Placidi per un confronto sulla bozza di atto aziendale presentata nei giorni scorsi.

Anche in questa sede è stata ribadita la necessità di dotare la Asl di regole certe e regolamentazioni idonee sulla gestione del personale, passando necessariamente per la verifica dei carichi di lavoro, l’effettiva dotazione organica e la relativa allocazione di ogni singolo lavoratore.

Il punto nodale del confronto resta comunque la vicenda dei tagli al personale, che per l’anno in corso si stima intorno ai 5 milioni attraverso il blocco del turnover e il mancato rinnovo dei contratti dei lavoratori precari.

In una situazione di estrema difficoltà nella gestione dei servizi, la Fp-Cgil torna di nuovo a sollecitare le istituzioni, e in primis i sindaci, ad assumere una posizione contro la politica regionale che da una parte indica i tagli necessari (e nello specifico i tagli al personale) e contestualmente nelle linee guida per la redazione degli atti aziendali indica nuove figure dirigenziali quali il direttore della Funzione Ospedaliera, il direttore della Funzione Territoriale e il Coordinatore socio-sanitario, per un aggravio ulteriore di spesa per il personale di oltre 350.000 euro l’anno.

Tali figure, ridondanti nell’attuale configurazione dirigenziale, sottraggono ulteriori risorse che potrebbero essere utilizzate per il personale medico, infermieristico, socio-sanitario e amministrativo.

Non si può fare a meno inoltre di evidenziare la contraddizione dell’assessore Paolucci laddove, nell’allegato al Decreto 55 del 10 giugno 2016, Piano di riqualificazione del Servizio Sanitario regionale 2016-2018, nell’obiettivo 3 (investire in selezione, formazione e valutazione delle risorse umane) afferma che bisogna rivalutare il fabbisogno del personale anche alla luce delle recenti evoluzioni normative in merito al riposo obbligatorio (la legge 161-2014)  per poi ridurre con le delibere successive della Regione Abruzzo la spesa per il personale.

L’attuale situazione di carenza di personale in taluni casi comporta una dequalificazione delle professioni sanitarie, con il mancato rispetto delle mansioni contrattuali. Inoltre nell’atto aziendale nulla si rileva per l’attuazione dell’integrazione socio-sanitaria, che ricordiamo è stato uno degli obiettivi che la Regione si è posta, e nulla è cambiato dal punto di vista dell’assetto dei servizi territoriali.

La Fp-Cgil inoltre, come peraltro rivendicato nella manifestazione regionale di sabato scorso, contesta la politica dei tagli lineari, che inevitabilmente si ripercuotono sui cittadini/utenti e sulla qualità del lavoro, e ribadisce la necessità di un riequilibrio della spesa nelle aree interne.

In conclusione, per colpa di un effetto “domino” (che parte dal Decreto Lorenzin e termina con la definizione degli atti aziendali, redatti pedissequamente in conformità alle linee guida emanate dalla Regione Abruzzo) viene sempre meno garantito il diritto alla salute con un peggioramento qualitativo e quantitativo dei servizi erogati, senza che nulla venga programmato per la riduzione dei tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e senza interessarsi dei disagi socio-economici dei cittadini, costretti sempre più ai cosiddetti viaggi della speranza, ed aumentando le disuguaglianze sociali tra chi può permettersi cure a pagamento e chi, nei propri “budget” familiari, taglia i costi della propria salute.

Chiediamo infine al Comitato ristretto dei Sindaci di aprire un confronto alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità sulla carenza cronica di personale e sugli ulteriori tagli che mettono seriamente a rischio la continuità dell’erogazione del Servizio Sanitario.

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