Martedì, 23 Maggio 2017 22:56

Di Benedetto presenta la coalizione civico progressista: sul palco, l'abbraccio con Pietrucci e Cialente

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Insieme, sul palco: abbracciati, a tentare di zittire i sussurri su presunte tensioni, a scacciare la sensazione di distanza, il sospetto di una malcelata diffidenza tra il candidato sindaco e parte - almeno - del Partito Democratico, che pure è il suo. Insieme, sul palco: Americo Di Benedetto e Pierpaolo Pietrucci, “gemelli diversi” ha scherzato il consigliere regionale, l’uno accanto all’altro, per la prima volta pubblicamente, più di un mese dopo le primarie che hanno incoronato il presidente della Gran Sasso Acqua. “Fino ad ora, abbiamo lavorato a costruire le liste – ha sottolineato Pietrucci – ora, inizia la campagna elettorale”, la promessa. “Siamo complementari: io, più politico, e Americo, che è un eccellente amministratore”, ha aggiunto. “Insieme, raccogliendo l’eredità di Massimo Cialente, Stefania Pezzopane, Giovanni Lolli, porteremo avanti il progetto di città cui stiamo lavorando da anni”.

Sullo sfondo, la Vespa bianca che Di Benedetto ha scelto per dare il senso di “un cambio di marcia; è il regalo che mio nonno fece a mio padre, al compimento dei 18 anni”, ha spiegato ai simpatizzanti accorsi al Ridotto del Teatro Comunale per la presentazione della coalizione civico progressista. “Sono arrivato senza casco”, ha scherzato l’ex sindaco di Acciano, accennando alle polemiche social sulla locandina dell’evento che lo ritraeva, appunto, a cavallo della Vespa senza casco. “Ho la kasco, però (la polizza che copre i danni in caso d’incidente, ndr), assai utile, visti gli attacchi che subisco quotidianamente”.

Osservato un minuto di raccoglimento, in memoria delle vittime del terribile attentato di Manchester, la sala ha accolto con un boato il sindaco uscente, Massimo Cialente, apparso molto commosso, cui Di Benedetto e Pietrucci hanno dedicato parole ‘al miele’: “è il sindaco del terremoto – hanno sottolineato – e sarà ricordato per sempre, con straordinaria riconoscenza”.

“Siamo stati una squadra, e saremo ancora una squadra”, ha assicurato Cialente, finalmente in campo si è sentito sussurrare in platea. In prima fila, Lolli e Pezzopane oltre ai maggiorenti dei partiti e delle liste civiche della coalizione, agli assessori e ai consiglieri uscenti; “stamane, il ragazzo di Casapound che, per darsi una ‘sistemata’, ha stracciato la tessera del movimento (chiaro il riferimento a Pierluigi Biondi, ndr), gesto che gente come noi non farebbe mai, ha dichiarato che avremmo paura di perdere il potere. Ebbene, mi sono domandato: che tipo di potere abbiamo? Mi sono risposto che abbiamo il potere di affrontare i problemi, e più che un potere è stato un volere, ne abbiamo risolti tanti, e tanti ne sono rimasti da risolvere. Abbiamo il potere delle idee, il potere di sognare un futuro per il territorio: ci abbiamo lavorato, in parte si sta realizzando. Ora, è il momento di passare il testimone, come in una staffetta 4x400 metri, a chi ha più energia, più entusiasmo, a chi è più giovane: credo di essere un buon politico, il mio limite – ha riconosciuto Cialente – è che non sono un ottimo amministratore: ebbene, credo che i 10mila e 500 aquilani che hanno votato alle primarie abbiano voluto dirci che la città, in questo momento, ha bisogno di un grande amministratore, che sia capace di dare la giusta rifinitura al progetto che abbiamo immaginato e iniziato a realizzare. La città, ha bisogno di Americo Di Benedetto”, ha scandito il sindaco uscente, tra gli applausi del popolo di centrosinistra.

Dunque, il candidato sindaco ha snocciolato alcuni punti del suo programma elettorale: “Sento il privilegio di poter concorrere a diventare sindaco di una città straordinaria; voglio propormi col mio essere, con la mia modestia e la mia determinazione che passa dal rispetto degli altri e di me stesso: così, chiedo con fermezza di essere rispettato”. Esplicito il riferimento agli attacchi degli avversari politici, che “stanno dando fiato a voci brutte, infondate, non giustificabili”, l’affondo; “per me, parla la mia storia, personale, professionale ed amministrativa, il mio essere. Ho avuto soltanto un riferimento, la mia coscienza, e soltanto alla coscienza rispondo. E sono tranquillo, la città mi conosce e sa bene che sono il frutto del mio lavoro. Credo che la prerogativa per candidarsi alla guida della città sia il rispetto dei cittadini: se non alzo i toni, se non porto il dibattito al livello della gazarra mediatica, se non aggredisco e discredito è proprio per il rispetto che nutro per una città ancora sofferente”.

“Non c’è cosa che conosca meglio della pubblica amministrazione”, ha aggiunto, delineando, ancor di più, una candidatura che si ammanta di tecnicismo più che di ideologia. “Non sono qui ad offrirvi un libro dei sogni, ma per costruire con voi un cammino fatto di passi concreti e ambiziosi: molto è stato fatto, occorre proseguire lungo il percorso tracciato che ci condurrà verso la nuova città, dotata di un tessuto urbano, economico e sociale adatto alle sfide del futuro”.

Una città tecnologica, innanzitutto: “L’Aquila ha una vocazione storica di polo tecnologico, che basa i suoi punti di forza principalmente sulla formazione di eccellenza che nasce dalla presenza dell’università. Grazie all’attuazione di politiche lungimiranti, cui ho contribuito assumendo la realizzazione dei sottoservizi con la Gsa, la città ha ottenuto una infrastrutturazione in termini di reti tecnologiche che rappresenta lo stato dell’arte dell’evoluzione delle reti urbane europee. Il grande lavoro svolto sul cablaggio in fibra ottica che vedrà L’Aquila cablato sino al 70% con potenzialità di connessione a 100mb – ha spiegato Di Benedetto – insieme alla sperimentazione del 5G rappresentano un attrattore economico per le industrie ad alto contenuto tecnologico, quelle, ad oggi, con i tassi di crescita più alti”. Una città che punti sulla sicurezza:Sulle scuole scontiamo un ritardo strutturale nella programmazione dei lavori di riparazione e adeguamento degli edifici – ha riconosciuto il candidato sindaco – ma se, a settembre 2009, i bambini della città erano a scuola è stato anche per il durissimo lavoro dell’amministrazione locale. Ora, vanno intraprese azioni decise e determinate: dunque, un cronoprogramma celere di cantierizzazione dei progetti previsti, per le scuole distrutte dal terremoto, e una ricognizione puntuale degli indici di vulnerabilità, per gli edifici agibili, che consentirà di procedere con la calendarizzazione degli interventi individuando parametri certi e omogenei che, caso per caso, consentiranno di valutare il rapporto tra massima sicurezza ottenibile ed economicità delle ristrutturazioni in alternativa all’abbattimento e ricostruzione. E per garantire la continuità dell’attività scolastica, sarà individuata una struttura specifica dove ospitare, a rotazione, gli studenti”.

In agenda, anche turismo e cultura. “Turismo significa soprattutto Gran Sasso: lo sviluppo della montagna deve essere frutto di una visione condivisa”, ha ribadito Di Benedetto; “fondamentale è l’approvazione del Piano del Parco che consentirà l’avvio del progetto speciale ‘Scindarella-Montecristo’, passando inderogabilmente per la realizzazione dei sottoservizi a Campo Imperatore e la sostituzione delle Fontari. Ogni intervento – ha assicurato il presidente della Gsa – sarà mitigato per compensarne con misure adeguate gli effetti sul territorio e, se sarà necessario, si avvierà d’intesa col Parco l’iter per verificare, in modo scientifico, i vincoli della rete Natura 2000, dove realmente serve e anche estendendoli, per rendere lo sviluppo sostenibile una realtà anche nelle nostre valli”. Quindi, la cultura: “L’Aquila è caratterizzata, da sempre, da una particolare effervescenza; sul territorio, convivono le grandi Istituzioni regionali e la miriade di piccole associazioni che spaziano su tutti i campi e sono sostenute da volontari. In questo senso, la sfida è d’integrare l’operato dei due mondi, creando un tessuto che rappresenti una reale ricchezza per la città. Il sostegno al mondo della cultura dovrà passare attraverso la messa a sistema dei contributi comunali, nonché da una capitalizzazione degli eventi maggiori, quali la Perdonanza e gli importanti festival che animano periodicamente la città”.

Ultima modifica il Mercoledì, 24 Maggio 2017 09:17

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