Il Movimento 5 Stelle torna ad attaccare l'amministrazione comunale uscente sulla gestione dei fondi alla cultura.
L'occasione è fornita dalla pubblicazione dei nomi delle associazioni e dei progetti beneficiari della prima tranche di trasferimenti (1 milione di euro) rientranti nel plafond da 13,2 milioni di euro che lo Stato ha assegnato ai comuni del Cratere per lo svolgimento delle attività culturali.
Una vicenda di cui NewsTown si era occupata l'anno scorso [leggi qui l'approfondimento].
Conflitti di interesse, scarsa trasparenza, gestione personalistica dei fondi, selezione non meritocratica delle persone chiamate a presiedere le commissioni di valutazione: sono queste le principali accuse rivolte dai pentastellati alla giunta Cialente.
Di seguito la nota dei Cinque Stelle, che ricostruisce l'intera vicenda
Com'è noto, lo Stato ha destinato 13,2 milioni di euro per lo svolgimento di attività culturali nei comuni del Cratere sismico.
I fondi servono per finanziare attività culturali destinate a produrre ricadute in termini di sviluppo nel territorio colpito da sisma.
E’, quindi, implicito che i fondi debbano essere destinati ad eventi da svolgersi in futuro, come espressamente previsto dal cronoprogramma allegato alle linee guida approvate dalla Giunta ed elaborato dalla Struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Comune dell’Aquila, come già da noi denunciato in una precedente conferenza stampa, ha deciso arbitrariamente di utilizzare i fondi della annualità 2016 per finanziare attività già svolte.
In questo modo:
a) sono stati sottratti alla nostra comunità tre milioni di euro di attività cultuali che si sarebbero svolte nel 2017 e che avrebbero costituito una irrinunciabile fonte di arricchimento immateriale per gli aquilani;
b) ha sottratto tre milioni di fondi agli operatori culturali cittadine che avrebbero potuto concorrere alla loro gestione
c) ha trasformato un incentivo per lo svolgimento di attività future in un contributo a fondo perduto, erogato senza che i beneficiari fossero tenuti a fornire in cambio alcuna prestazione alla collttività.
Nei giorni scorsi sono stati pubblicati i risultati della commissione incaricata dal Comune dell’Aquila di selezionare i beneficiari della prima tranche di un milione di euro dei fondi per la cultura, da cui emerge un quadro ancora più grave.
Il Comune, difatti, non si è limitato a svolgere la sua funzione di soggetto attuatore, ossia di gestore dei fondi e delle procedure per il loro affidamento, ma ha partecipato alla selezione con delle proprie proposte.
La cosa risulta dalla delibera di Giunta n. 278 del 175 luglio 2016 con la quale il Comune ha approvato il progetto “L’Aquila verso Italia 2019”, disponendo la sua trasmissione alla Struttura di Missione con richiesta di finanziamento a valere sulle risorse del 4% dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo.
Il progetto L’Aquila verso Italia 2019 comprende una serie di iniziative di privati, scelti senza svolgere alcuna selezione pubblica, tra cui anche la manifestazione “I Cantieri dell’Immaginario”.
Orbene, dalla graduatoria finale della selezione approvata con la delibera di Giunta n. 253 del 11 maggio 2017, emerge che due delle iniziative promosse dal Comune, ossia “L’Aquila verso Italia 2019” e “I Cantiere dell’Immaginario” sono risultate vincitrici, collocandosi al primo e terzo posto della graduatoria ed ottenendo, rispettivamente, un finanziamento di euro 379.250,00 e 117.979,25
In sostanza, uno dei partecipanti alla selezione (il Comune) ha stabilito i criteri di gara, ha nominato la Commissione e, all’esito della procedura, è risultato tra i soggetti vincitori.
Si tratta di una modalità di gestione di una gara inconcepibile, che sovverte qualsiasi regola di buona e trasparente amministrazione, poiché non può essere consentito ad uno dei concorrenti di stabilire a suo piacimento le regole di una selezione pubblica, che dovrebbe essere sempre organizzata in modo imparziale così da premiare il più meritevole.
In questo modo, peraltro, è stato generato un indubbio vantaggio patrimoniale per soggetti privati che sono già stati prescelti per partecipare alle due iniziative de “I Cantieri dell’Immaginario” e di “L’Aquila verso Italia 2019” i quali sono di fatto i veri utilizzatori finali del denaro che il Comune si è auto-assegnato.
Ma la cosa non finisce qui, poiché il responsabile delle due manifestazioni del Comune finanziate con i fondi del 4% è Antonio Massena, come può esser accertato da chiunque facendo accesso al sito del Comune dell’Aquila.
Ora, risulta dalla delibera di Giunta n. 99 del 7 marzo 2017 che Antonio Massena è anche il soggetto che il Comune ha incaricato di predisporre i criteri per la selezione dei beneficiari dei fondi.
Ne emerge un colossale, doppio conflitto di interessi: quello del Comune che gestisce una gara e ne risulta il vincitore, e quello di Massena che fissa dei criteri che premiano le manifestazioni di cui è l’organizzatore.
In conclusione, ancora una volta i fondi erogati per la cultura appaiono essere stati gestiti nella nostra Città in modo personalistico e senza rispettare alcun criterio di imparzialità, merito e trasparenza, così da consentire a tutti gli operatori culturali di questa Città di partecipare al loro ottenimento.
Ma soprattutto - e questa è la cosa che più ci rammarica - l’operazione messa in atto da Comune deruba L’Aquila di tre milioni di eventi culturali che avrebbero dovuto svolgere nel prossimo anno.
Si tratta di un vero e proprio furto di futuro, perché si traduce nella perdita di una essenziale occasione di sviluppo culturale e civile per la nostra Città, rendendola di per sé ed irrimediabilmente più povera.
Le precisazioni dell'amministrazione comunale
In merito alle dichiarazioni rilasciate nel corso di una conferenza stampa sul bando per i fondi CIPE destinati ad attività culturali, l’Amministrazione comunale ha inteso precisare che "non c’è stata alcuna gestione personalistica e poco trasparente per l’assegnazione di tali fondi. L’avviso pubblico per le attività culturali che si sono svolte nel 2016 è assolutamente conforme alle Linee guida, approvate con delibera di Giunta Comunale n. 99 del 07.03.2017, concordate con la Struttura Tecnica di Missione e con la Regione Abruzzo, sulla base degli obiettivi e delle linee di intervento indicati dal programma di sviluppo 'Restart', approvato con Delibera CIPE del 10 agosto 2016, n. 49, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14.02.2017".
L’avviso pubblico 2016 non può considerarsi, dunque, un atto arbitrario del Comune dell’Aquila, "al contrario questo è del tutto in linea con quanto previsto dalle norme di legge e persegue finalità di trasparenza. L’Amministrazione ha già precisato che si è trovata nelle condizioni di dover necessariamente predisporre un bando retroattivo, dal momento che la delibera CIPE, che ha stanziato le risorse per il 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio 2017. È evidente che il bando poteva prevedere solo il finanziamento di attività già concluse nel 2016. Diversamente è avvenuto per il bando 2017, che prevede la redistribuzione delle risorse per le attività culturali programmate per l’anno in corso".
La partecipazione ai bandi non è stata preclusa a nessuno - sottolineano gli uffici dell'Ente - e "per entrambe le annualità 2016 e 2017 hanno potuto partecipare tutte le associazioni o istituzioni che rispondevano ai requisiti del bando".
Per quanto concerne, invece, i progetti presentati dal Comune dell’Aquila nel 2016, “I Cantieri dell’Immaginario” e “L’Aquila verso Italia 2019”, "l’Amministrazione - si legge nella nota - ha già ampiamente documentato che il primo è il frutto di un avviso pubblico con cui sono state selezionate le proposte artistiche; il secondo è stato collezionato dall’Amministrazione, che se ne è fatta promotrice, scegliendo i progetti sulla scorta degli atti di indirizzo delle politiche culturali indicati in una delibera di giunta (n. 159 del 11/04/2014), tra questi la promozione e la valorizzazione dei giovani talenti. Con “L’Aquila verso Italia 2019”, il Comune ha voluto valorizzare alcuni progetti, già esistenti da tempo sul territorio, espressioni di energie creative e in grado di riqualificare e innovare la città in ricostruzione attraverso l’arte".
Infine, "i presunti conflitti di interesse, a cui si è fatto riferimento nel corso della conferenza stampa, risultano del tutto infondati. Il dott. Antonio Massena non fa parte della Commissione giudicatrice che ha valutato i progetti del 2016, così come ne sono esclusi i dipendenti dell’Amministrazione comunale. Il dott. Massena ha ricevuto un incarico per svolgere azione di supporto tecnico alla Dirigente del Settore Cultura, contribuendo alla stesura del bando, della relativa modulistica e delle linee guida, che sono state in ogni caso concordate preventivamente tra Struttura di Missione, Regione, Comune dell’Aquila e comuni del cratere".