Sabato, 06 Agosto 2016 05:38

L'Aquila, il progetto "Italia 2019" diventa un caso: "Selezione non trasparente"

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Poco più di un milione di euro l'anno per tre anni.  

E' la cifra chiesta dal Comune dell'Aquila al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) tramite la Struttura di missione per finanziare, con i famosi fondi del 4% destinati “alle attività e ai programmi di promozione di servizi turistici e culturali”, il progetto “L'Aquila verso Italia 2019”.

Italia 2019 è un programma voluto dal governo italiano che mira a coinvolgere le città che, con Matera, avevano concorso alla candidatura di capitale europea della cultura 2019.

L'idea è quella di costruire una rete di mostre, manifestazioni culturali, itinerari turistici in grado di valorizzare il patrimonio storico, artistico e naturalistico delle città escluse, in una sorta di percorso di avvicinamento all'evento vero e proprio.

Poiché anche L'Aquila fa parte di questa lista di "escluse", il Comune ha predisposto un progetto triennale e, con una delibera di giunta votata la scorso 15 luglio, ha avanzato al Cipe una richiesta di finanziamento. Il budget complessivo è di oltre 3 milioni di euro, così ripartiti: 1 nel 2016, 1,3 nel 2017 e quasi 1,2 nel 2018.  

Nel pacchetto di proposte presentate, il Comune ha messo I Cantieri dell'immaginario più una serie di altri progetti elaborati da alcune associazioni: Off site art (che in realtà ha presentato tre proposte mediante alcuni spin off), Re_Acto, Associazione Laudomia Bonanni, Lanterna Magica e L'idea di Cleves.

Mentre, però, per I Cantieri dell'immaginario la stessa amministrazione, almeno per il 2016, ha bandito un concorso di idee, valutate poi da un'apposita commissione, per la scelta delle altre proposte non c'è stata alcuna procedura a evidenza pubblica: né bandi né avvisi né manifestazioni di interesse.

“Erano proposte che queste associazioni avevano presentato al Comune autonomamente” dice a NewsTown l'assessora alla Cultura Betty Leone “e dato che erano in linea con i criteri e gli obiettivi programmatici che l’assessorato alla Cultura aveva definito, in maniera chiara e trasparente, in una delibera di giunta di tre anni fa, non abbiamo ritenuto necessario indire una gara, pur consapevoli che questa scelta ci avrebbe attirato delle critiche”.

Le critiche in effetti sono arrivate, in primis da Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, che pochi giorni fa, in un comunicato, aveva sollevato il problema: “E' trasparente questo modo di procedere del Comune?”.

Domanda legittima. Sia chiaro: la giunta, facendo ciò che ha fatto, non ha violato alcuna legge, la procedura seguita, formalmente, è corretta.

La vicenda solleva più che altro questioni di opportunità politica: è giusto chiedere al Cipe di finanziare, con soldi pubblici, proposte selezionate non attraverso una procedura aperta e trasparente ma in modo arbitrario? Non sarebbe stato meglio emettere un avviso pubblico per dare la possibilità anche ad altre associazioni di partecipare e formulare le proprie proposte? 

Forse sì, anche considerando che la giunta e in particolare Betty Leone erano finiti, pochi mesi fa, al centro di altre polemiche per aver modificato il regolamento che disciplina l'accesso di enti e associazioni no profit ai fondi comunali per la cultura.

Con le nuove disposizioni, molte piccole realtà sono state di fatto tagliate fuori poiché il grosso delle poste stanziate in bilancio è andato a finire a chi già percepiva il Fus.

Un caso emblematico di questo nuovo tipo di programmazione è stata la cancellazione, dopo 16 anni, del festival Blues sotto le stelle, che aveva portato all'Aquila molti musicisti di fama internazionale. Una manifestazione che, negli anni, aveva raggiunto una certa fama tra gli appassionati e un notevole successo di pubblico, ottenendo anche l'alto patrocinio della Presidenza della Repubblica.  

Tornando alle proposte e ai corrispettivi piani finanziari presentati dalle associazioni, si legge, ad esempio, che un'unica associazione, Off site art, ha chiesto tre finanziamenti: poco più di 50 mila euro l'anno fino al 2018 per il progetto Art bridge per L'Aquila; altri 20 mila euro l'anno (30 mila nel 2018) per lo spin off Mesh Art; 149 mila euro, 385 mila euro e 153 mila euro (rispettivamente per il 2016, 2017 e 2018) per un altro spin off, iTour, una app per smartphone per la personalizzazione di itinerari e percorsi turistici.

Quanto ai Cantieri dell'Immaginario, oltre ai 450 mila euro per il 2016, ne sono stati chiesti altri 500 mila per il 2017 e 550 mila per il 2018.

Ora dovrà essere il Cipe a valutare le proposte e a stabilire l'entità dell'eventuale finanziamento. Nella predelibera approvata qualche settimana fa, era stata ipotizzata una cifra di 3 milioni di euro, per L'Aquila e il Cratere.

Se tale somma sarà confermata, sarà molto difficile che potranno essere finanziate tutte le proposte approvate e trasmesse dal Comune dell'Aquila nella delibera di giunta del 15 luglio.

Betty Leone: "Proposte in linea con gli obiettivi programmatici del Comune"

“L’Aquila verso Italia 2019 nasce con l’idea di valorizzare il patrimonio artistico e culturale di cui la nostra città dispone e di renderlo fruibile entro il decennale del terremoto, che coinciderà con l’anno in cui L’Aquila farà rete con le altre città italiane che hanno presentato la candidatura a capitatale europea della cultura. La ricostruzione materiale deve viaggiare parallelamente a quella culturale, attraverso la valorizzazione del patrimonio esistente e la spinta creatività di nuove progettualità”.

“Le proposte inserite nel progetto che sottoporremo all’attenzione del Cipe sono state scelte per questa finalità, ma soprattutto tenendo conto delle linee programmatiche che l’assessorato alla Cultura ha definito, in maniera chiara e trasparente, in una delibera di giunta di tre anni fa. La nostra idea è valorizzare i giovani talenti, i progetti femminili, la storia della città, la letteratura, il patrimonio artistico e culturale dell’Aquila”.

“Le proposte di “L’Aquila verso Italia 2019” rispondono a questi criteri, sono tuti progetti consolidati, in grado di valorizzare il patrimonio storico architettonico, sperimentando linguaggi innovativi”.

“Questa è la nostra idea di rinascita della città, questo è la città che ci pacerebbe riconsegnare agli aquilani e ai turisti del 2019. Può essere un modello che non tutti condividono ed è comprensibile che si possa avere una visione diversa di città. Quello che non comprendo e che non accetto sono le insinuazioni di scarsa trasparenza. A differenza di altre amministrazioni e di altre epoche storiche, che fortunatamente appartengono al passato, abbiamo messo in piedi una serie di strumenti, come il regolamento comunale o la commissione per i contributi, che garantiscono oggettività ed imparzialità”.

 

La rettifica di 'Off Site Art' e 'Smartly srl'

"iTour è un progetto ideato in partenariato tra diverse realtà, due di ricerca e sviluppo, rappresentate dall'Università degli Studi dell'Aquila e dal suo spin-off Smartly: natives of smart living s.r.l., e tre associazioni, tra cui figura Off Site Art come ponte per la presentazione dello stesso".

Si legge in una nota inviata in redazione dall'associazione di promozione sociale 'Off Site Art' e da 'Smartly srl', spin off dell'Università. "iTour è un sistema di ricerca e sviluppo complesso, il cui obiettivo finale è realizzare uno strumento che consenta alle istituzioni pubbliche, quali comuni o regione, agli esercizi commerciali, agli artigiani, agli operatori di migliorare l’offerta turistica attraverso specifiche iniziative culturali o gastronomiche, con un evidente ritorno in termini di valorizzazione del territorio e creazione di occupazione. Dall’altra, iTour fornirà anche una app per dispositivi mobili con cui gli utenti potranno personalizzare percorsi turistici, di gusto, di partecipazione ad eventi, sulla base delle proprie inclinazioni ed esigenze personali".

"Un sistema così altamente innovativo richiede di svolgere della ricerca di frontiera e di utilizzare tecnologie estremamente avanzate. Questi aspetti vanno a motivare il coinvolgimento dell'Ateneo e del suo spin-off. Il contributo richiesto per la realizzazione di tale sistema, per i tre anni di progetto, è di € 688.800, distribuiti come segue: Smartly €289.200; Università € 273.900; Off Site Art €45.900; altre due associazioni da individuare sul territorio per un totale di € 39.900 ciascuna. Queste informazioni sono fruibili in modo dettagliato e trasparente, come le specifiche e i budget di tutti i progetti, negli allegati della delibera di giunta n. 278 del 15.07.2016".

"Teniamo inoltre a sottolineare che Off Site Art, dall’inizio della sua attività fino ad oggi, non ha mai ricevuto finanziamenti pubblici, nonostante porti avanti da due anni un progetto internazionale di arte pubblica profondamente radicato nella rinascita del centro storico in ricostruzione. Ad oggi non abbiamo idea di quali progetti, se, e con quali entità verranno finanziati".

Ultima modifica il Domenica, 07 Agosto 2016 12:15

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