Lunedì, 29 Maggio 2017 23:37

Luigi De Magistris a L'Aquila per sostenere la candidatura di Carla Cimoroni: "Costruiamo alternativa popolare, sociale e culturale"

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29/5/2017 - De Magistris a L'Aquila

“Ogni esperienza ha una storia a sé: siamo qui per sostenere una candidatura d’innovazione, d’alternativa, di cambiamento, che possa mettere insieme importanti esperienze dal basso per la rivoluzione e l’affidabilità di Governo”.

Parole di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, “sovversivo costituzionalmente orientato” come si è definito, giunto a L’Aquila per sostenere Carla Cimoroni, candidata sindaca della coalizione sociale. L’ex magistrato ha spiegato di aver seguito “le vicende aquilane, le esperienze di liberazione di spazi abbandonati grazie all’attivismo di comitati, associazioni e movimenti”, proprio come sta accadendo a Napoli; “la nostra esperienza – ha sottolineato – è senza frontiere, ci vogliamo connettere con altre realtà: per questo sono a L’Aquila, per portare l'esperienza napoletana”. Un'esperienza amministrativa caratterizzata da “partecipazione popolare, passione, coraggio, rottura del sistema, rivoluzione, affidabilità di governo, onestà, difesa dei beni comuni e attuazione della Costituzione; la città - ha rivendicato De Magistris - sta vivendo attraverso la cultura una stagione di grande riscatto nel momento economico-finanziario più difficile”.

Un'utopia possibile: “Si può fare”, ha aggiunto; “si può fare, rimanendo lontani dal ‘sistema’, dalle commistioni tra affari, politica e mafia, mostrandosi affidabili governando la città ogni giorno, per strada, tra e con la gente. Oggi, Napoli rappresenta un'esperienza autonoma, con una grande connessione tra chi governa e la cittadinanza. In città, il potere forte è il popolo”. Può accadere anche a L’Aquila, ribadisce De Magistris: “Qui, vedo un protagonismo popolare che avanza, in una città che ha bisogno di un grande riscatto dall’isolamento seguito al terremoto”.

L’ex magistrato, già parlamentare europeo, ha costruito un movimento, DeMa, democrazia e autonomia, col simbolo dell’agorà: “Vogliamo creare convergenze tra autonomie che esistono, non solo in Italia ma anche in Europa, per provare a realizzare giustizia, uguaglianza, solidarietà, attuando la Costituzione e, progressivamente, liberando il Paese da un sistema ancora profondamente intriso di mafia e corruzione”; il movimento è nato in gennaio, “e già stiamo ricevendo chiamate da ogni parte d’Italia per sostenere candidature alle amministrative”, ha svelato. “C’è un entusiasmo enorme: ogni volta che posso, partecipo volentieri agli incontri, parlando dell’esperienza napoletana; a L’Aquila, tenevo particolarmente a venire: sono sempre stato molto legato alla città, alla sua storia bellissima, al suo straordinario centro storico”.

A settembre, “organizzeremo l’internazionale dei beni comuni a Napoli”, ha proseguito De Magistris, “e spero verranno in tanti, anche da L’Aquila: andremo avanti per la nostra strada, con i comitati, le associazioni e i movimenti; non abbiamo ansie da prestazioni elettorali, poco alla volta libereremo il Paese, insieme a tante donne e tanti uomini, con il popolo: non mi interessano gli aggregati dei partiti, non ho nulla contro ma ci appassiona, piuttosto, costruire qualcosa di nuovo, un’alternativa popolare, sociale, culturale, politica ed economica”. Intanto, “spero di tornare per festeggiare la vittoria di Carla Cimoroni”, l’auspicio di De Magistris che, a fine incontro, ha voluto visitare il centro sociale ‘CaseMatte’, “spazio liberato” nel cuore dell’ex Ospedale psichiatrico di Collemaggio [foto in basso].

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Da Napoli, la coalizione sociale vuole mutuare un’idea di città “aperta, inclusiva, accogliente”, giusta e solidale l’ha definita Carla Cimoroni, “orizzontale”; come a Napoli, “pensiamo che quando ragazze e ragazzi riqualificano aree abbandonate, sottraendole al degrado, i luoghi non vengono occupati ma liberati, restituiti alla fruizione collettiva come veri e propri beni comuni urbani. Preferiamo la giustizia sociale alla legalità formale”, ha sottolineato Cimoroni, tra gli applausi dei simpatizzanti assiepati sotto il palco posto alla Villa Comunale, per il primo vero comizio della campagna elettorale.

“Pensiamo che i servizi debbano essere di proprietà e gestione pubblica”, ha aggiunto la candidata sindaca; “si tratta di democrazia, si tratta di assicurare a tutte e tutti il diritto alla città, alla mobilità e, soprattutto, al lavoro; si tratta di poter offrire a tutti il diritto di realizzare i propri sogni nella terra in cui si vive”. Come a Napoli, “anche noi non faremo apparentamenti se non col popolo”, ha assicurato Cimoroni. Che non ha mancato una stoccata agli ‘avversari’ politici: “la coalizione di centro che esprime Americo Di Benedetto è sostenuta da poteri forti, da banche, costruttori, fondazioni varie che hanno depredato il territorio, e ancora di più dopo il sisma, senza far ricadere nemmeno una briciola”. E a proposito di beni comuni, si pensi all’acqua: “Di Benedetto – l’affondo – non solo non intende rinunciare alla poltrona di presidente della Gran Sasso Acqua ma non si preoccupa nemmeno di utilizzarla per fare campagna elettorale: ha sottratto il dibattito sull’acqua dalla campagna elettorale. E che dire della coalizione di destra che esprime Biondi: è sostenuta da chi, la città, l’ha già mandata in rovina dopo il terremoto; hanno evocato il nome di Berlusconi e Bertolaso che hanno militarizzato e devastato il territorio, Brunetta è venuto a sputare sul popolo delle carriole, un movimento popolare che ha rivendicato dignità per la città. Il nostro riferimento, invece, sono le cittadine e i cittadini, le loro richieste di partecipazione, autogoverno, cambiamento; sono le realtà che continuano a proporre cose belle e innovative, nella cultura come nel sociale. La nostra amministrazione saprà cogliere queste esigenze di cambiamento – la promessa di Carla Cimoroni - sarà capace di dialogare, sarà attenta ed aperta”.

Prioritari per la coalizione sociale sono “la sicurezza sismica, l’occupazione e la qualità della città: L’Aquila oggi è brutta, abbandonata, degradata, sporca: non possiamo permetterci di aspettare ancora, ed ecco il senso del nostro slogan, ‘cambia città, resta qui’, dobbiamo rendere L’Aquila vivibile ora, altrimenti cittadine e cittadini andranno via”. E la città, “non si cambia certo aggregando pacchetti di voti e finte liste civiche intorno a personaggi buoni per ogni stagione e schieramento: si cambia restando radicati nel territorio, con l’impegno quotidiano”.

Ultima modifica il Martedì, 30 Maggio 2017 09:22

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