Assessorato dedicato ai servizi pubblici essenziali, adeguate risposte ai pendolari in entrata ed uscita ad est e ovest della città, introduzione del biglietto unico per il territorio, confronto inter-istituzionale permanente per il trasporto dedicato agli studenti, audizioni pubbliche per la nomina dei vertici delle aziende partecipate che gestiscono i servizi essenziali e servizio di trasporto collettivo "a chiamata" rafforzato per le frazioni. Sono le proposte presentate stamane, nel corso di una conferenza stampa, da Carla Cimoroni, candidata alla carica di sindaca per la "Coalizione Sociale", sul tema della mobilità, "considerato prioritario per la coalizione".
"Invertire la rotta per cambiare la tendenza: pensare cioè dalle fantomatiche tratte L'Aquila - Milano, a L'Aquila - Arischia o Sassa". Ha iniziato così Cimoroni, continuando con una disamina dei maggiori problemi in fatto di trasporti nel capoluogo abruzzese, "il capoluogo di provincia in Italia con il maggior numero di automobili pro capite", come ha ricordato, e proseguendo con le "sette proposte per dare una svolta alla mobilità in città".
"Occorre rompere un circolo vizioso - ha detto la rappresentante della Coalizione Sociale - lo si fa implementando finalmente il trasporto pubblico e garantendo l'accesso alle fasce più svantaggiate, perché è una questione di democrazia. Non può essere penalizzato il diritto alla mobilità per tutte e tutti, a partire da chi di un mezzo proprio non può disporre per età, condizioni economiche o di salute, e da chi vive nelle frazioni più decentrate".
Secondo Carla Cimoroni la gestione delle aziende partecipate, compresa l'Ama - che "dovrebbe confluire in tempi brevissimi" in Tua - non deve solo "far quadrare i conti, tagliando i servizi", ma deve riportare al centro la gestione del servizio pubblico essenziale. Oggi non accade così: "Se non funziona il trasporto urbano non è colpa del terremoto", è stato sottolineato.
La città è esplosa, diffusa su un territorio enorme e scarsamente abitato, gli studenti fuori sede residenti in città sono diminuiti, non c’è "cultura del mezzo pubblico". Quindi non si investe sulla mobilità pubblica.
Emblema e oggettivo problema della città di oggi è la fermata sulla Statale 80, in zona ovest: affollatissima, priva di pensiline, marciapiedi, biglietteria, parcheggi, lungo una statale di cui contribuisce a congestionare il traffico già al collasso. Un disagio di cui soffrono in particolare le centinaia di pendolari, già costretti a orari duri, che raggiungono Roma e altre località su autobus spesso vecchi, malandati e poco confortevoli.
"Anche il sostegno e l'investimento di soldi pubblici a varianti, ponti e cavalcavia risponde alla logica dell'essere ineluttabilmente condannati a muoversi in macchina nella nostra città - ha sottolineato la candidata - così come paradossale e sintomatico di scarsa attenzione e programmazione da parte della Regione è non aver previsto nel Contratto di Servizio con Trenitalia la messa in esercizio (mezzi e risorse) dell'infrastruttura ferroviaria in fase di ultimazione sul tracciato urbano dell'Aquila".
Le 7 proposte. Viene innanzitutto proposta l'istituzione di un "Assessorato ai servizi pubblici essenziali" che "metta al centro non la gestione aziendalistica delle partecipate, ma i servizi al territorio e al cittadino e governi, finalmente, in maniera organica l'affidamento del terminal di Collemaggio, la pedonalizzazione del centro storico, la regolazione della sosta, l’intermodalità con la metropolitana di superficie, la mobilità integrata (bike sharing, car sharing, infomobility)".
C'è poi la promozione di un tavolo di confronto tra Regione, Comune, rappresentanti dei lavoratori e degli utenti "per rispondere alle esigenze dei lavoratori pendolari in merito a mezzi adeguati, biglietterie e rispetto degli orari e delle fasce di garanzia", tanto più che da tale servizio derivano importanti ricavi che consentono di sostenere anche le tratte meno frequentate e redditizie.
L'introduzione del biglietto unico a tempo come è già stato fatto, con successo, per l'area metropolitana Chieti/Pescara, "che aumenterebbe anche in chiave turistica e ricettiva le relazioni della nostra città con il territorio che la circonda".
Viene proposta l'attivazione di un confronto costante con la "città universitaria" (istituzioni e studenti) per modulare l'offerta del trasporto pubblico in relazione alle esigenze di studio, ma anche di svago, e mettere a punto forme incentivanti quali tariffe minime forfettarie per l'intero anno accademico che costituiscano anche un introito fisso per l’azienda di trasporto pubblico: "Si perderà in termini di costi unitari per biglietto - ha sottolineato Cimoroni - ma bisogna lavorare sui grandi numeri, per questo le entrate generali per le casse pubbliche verranno sostenute"; la realizzazione di una fermata servita, sicura e confortevole in zona ovest, un "mini terminal", dotato di stalli e di un parcheggio di scambio gestito dal Comune anche con convenzioni con Tua, che favoriscano gli utenti del servizio pubblico e in particolare i pendolari.
Sulle partecipate la soluzione è l'individuazione di audizioni pubbliche per la nomina dei vertici delle aziende che gestiscono servizi essenziali, "nel corso delle quali cittadini, lavoratori, giornalisti possano porre domande ai candidati per metterne in luce eventuali incompetenze, guai giudiziari e potenziali conflitti d'interesse".
Infine, il rafforzamento del servizio di trasporto collettivo "a chiamata", con mezzi elettrici, soprattutto per le aree e gli orari a domanda discontinua, pensiline accoglienti in cui siano indicati i tempi di attesa, "con l'ausilio di applicazioni già presenti in numerose città".