Giovedì, 08 Giugno 2017 15:35

Elezioni, Malafoglia: "Cretarola promette lavoro nei call center". Lui: "Lo denuncio"

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"Prosegue la speculazione politico-elettorale sui dipendenti del call center Inps-Inail-Equitalia". La denuncia arriva dal portavoce comunale di Fdi-An e candidato con il centrodestra alle elezioni di domenica prossima, Michele Malafoglia, che vuole denunciare l'invio via sms e whatsapp (in basso una copia inviata alla stampa) ai dipendenti del contact center dall'ex presidente del consorzio Lavorabile, Venanzio Cretarola, anch'egli candidato nella lista Socialisti popolari, a sostegno del centrosinistra, e presidente dell'associazione Lavoriamo per L'Aquila.

"Cretarola, in maniera alquanto spregiudicata e arrogante, scrive a persone che hanno presentato in passato il curriculum presso il contact center affermando di aver creato occupazione e posti di lavoro.

Il testo recita "Sono Venanzio Cretarola, candidato al Comune dei Socialisti e popolari con Di Benedetto per occuparmi della vera priorità: il lavoro. Ho già occupato 500 aquilani dopo il sisma: si può fare molto di più. Sulla mia pagina facebook saprete di più. Scrivetemi" scrive Malafoglia.

"Chiedere voti in cambio di posti di lavoro appartiene alla più deprecabile e squallida tradizione della prima Repubblica, alla quale evidentemente Cretarola appare strenuamente ancorato – accusa Malafoglia – Non spiega, però, l'ex presidente del consorzio Lavorabile che è grazie a lui che tra i dipendenti esiste una disparità di trattamento economico, alcuni dei quali inquadrati con contratto delle telecomunicazioni mentre la maggior parte, di cui molti disabili, vengono retribuiti in base al contratto delle cooperative sociali, con lo stesso trattamento economico riservato ai bagnini nonostante l'alto livello di specializzazione e le stesse mansioni svolte dai colleghi con contratto Tlc".

sms malafogliaMalafoglia poi sottolinea come, su 32 consiglieri candidati nella lista Socialisti e popolari, "una gran parte siano dipendenti del contact center". Sarebbe per il portavoce del partito di Giorgia Meloni "molto di più di una semplice passione politica".

A stretto giro arriva la risposta dello stesso Cretarola, che parla di un comunicato stampa "pieno di falsità ed estremi di reato", con cui Malafoglia tenta di farsi campagna elettorale, "lui sì con la più deprecabile e squallida tradizione della prima Repubblica". Il presidente di "Lavoriamo per L'Aquila" parla poi apertamente di calunnia.

"Innanzitutto confermo e rivendico di aver contribuito a creare L'Aquila 500 posti di lavoro a tempo indeterminato, lui quanti ne ha creati?", la risposta di Cretarola a Malafoglia.

"Questo signore - continua il candidato di Di Benedetto - elenca una abnorme serie di falsità scaturite da una evidente smisurata ignoranza. Sono fiero del fatto che nell'azienda di cui sono stato promotore e primo presidente il 25% dei dipendenti è disabile. Il trattamento normativo ed economico del personale è superiore a quello previsto dalle norme vigenti e la correttezza generale dell'azienda è stata ripetutamente confermata da tutti gli organi pubblici di controllo".

Cretarola affronta poi il tema dei numerosi lavoratori e lavoratrici del call center candidati nella sua lista: "L'associazione Lavoriamo per L'Aquila ha deciso in assemblea una candidatura corale a sostegno della battaglia per l'occupazione dell'intero settore dei call center aquilani che porta avanti da mesi contribuendo al programma e alla Lista dei Socialisti e Popolari. Questo signore non può permettersi di offendere lavoratori e candidati con palesi calunnie che dimostrano quanto poco lui sia avvezzo alla democrazia e alla partecipazione".

"Questo signore fa finta di non sapere (a L'Aquila lo sanno tutti) che da diversi anni non rivesto più alcuna carica in Lavorabile e, per estrema correttezza rispetto alla mia candidatura, ho anche interrotto ogni rapporto lavorativo - rincara la dose, concludendo minacciando di muovere denuncia contro Malafoglia - sa questo signore che anche insinuare che il semplice fatto di ricordare (e lo sottolineo) di aver portato lavoro a L'Aquila significhi "chiedere voti in cambio di posti di lavoro", di cui non dispongo affatto, è passibile di denuncia e per questo ho già incaricato i miei legali?".

La nota di una lavoratrice candidata

Pubblichiamo qui di seguito la nota di Francesca Fantasia, lavoratrice del contact center candidata nella stessa lista di Venanzio Cretarola.

 

Mancano solo tre giorni a domenica. Molti dei giochi sono fatti, molte cose dette ormai sono state assodate. Molti hanno attaccato la coalizione a sostegno di Americo Di Benedetto come candidato sindaco di aver strumentalizzato la condizione dei lavoratori del contact center Inps-Inail-Equitalia.

Mi chiedo allora, perché nessuno ha chiesto a me, lavoratrice e candidata, perché io abbia scelto proprio questo lato della barricata? Come mai la voce degli altri ha sempre più voce in capitolo di quella del diretto interessato?

Io, Francesca Fantasia, 30 anni, lavoro in un contact center e difendo il mio posto di lavoro. Lo difendo da molto prima di candidarmi, in prima persona, sul posto di lavoro ed in ogni assemblea che l'Associazione Lavori@mo per L'Aquila abbia organizzato.

Ho inziato in ottobre 2016, con la paura di arrivare a questo punto: ad otto mesi di distanza ancora non abbiamo certezze, ancora non sappiamo che fine faremo a dicembre. Sarà l'inizio di un anno nuovo migliore o di un anno senza lavoro?

Durante queste settimane ho dovuto sentire e leggere cose inconcepibili, se non fosse che in campagna elettorale tutto è concesso. Per carità, è vero, nel bene e nel male l'importante è che se ne parli ma credevo che fossimo tutti nella condizione di richiedere un confronto.

Come mai la mia candidatura, e quella delle mie altre colleghe, fa così scalpore ma nessuno dice che abbiamo altri cinque candidati di altre liste nello stesso posto di lavoro? Perché il loro intento dovrebbe essere più nobile e meno pilotato del mio?

Coloro che hanno dato fiato alle trombe pensando di andare così a difendere delle povere pecorelle smarrite dal facile atteggiamento remissivo, pronte a rimanere fedeli al cane pastore, si sono mai chiesti se mi stessero offendendo?

Perché è vero che nessuno ha mai fatto il mio nome nello specifico, molte delle persone che hanno scritto, twittato o espresso opinioni non mi conoscono neanche, ma è anche vero che molti dei candidati, in tutte le liste e di qualsiasi colore, mi hanno stretto la mano, fatto i complimenti per la determinazione, chiamata per le foto e invitata anche a prenderli in considerazione proprio perché ero li da ore prima che arrivassero loro e andavo via sempre per ultima ogni volta che si è tenuta una riunione per parlare della situazione tragica che incombe su di noi.

Erano tutti pronti ad accogliermi, ma nel momento in cui ho scelto la lista dalla quale mi sentivo e mi sento rappresentata, quella dei Socialisti e Popolari per L'Aquila, sono diventata strumentalizzata, sotto ricatto, insomma una stolta quasi.

Io mi schiero con chi incarna i miei valori: la voglia di ripartire dal sociale e la voglia di ricostruire gli animi oltre che a tutto ciò che di fisico e materiale ci circonda. Io credo nella lista dai Socialisti e Popolari per L'Aquila anche perché è stata una delle poche ad aver dato spazio a tutte queste donne, che ci ha permesso di urlare alla città che io voto donna! Credo nella mia lista, piena di giovani, io personalmente sono una delle persone più giovani a correre.

Come tre quarti dei candidati in questa campagna, io non sono un'esperta politica o politicante. Ho abbracciato una causa e mi sono lasciata guidare e consigliare da persone nelle quali ripongo la mia fiducia. Persone che mi hanno aiutata a portare avanti la mia battaglia personale da ottobre e che continueranno a correre al mio fianco finché non saremo sicuri di fare tutto quello che possiamo per salvare 560 posti di lavoro a L'Aquila.

Dovremmo essere tutti più aperti ai pensieri degli altri, veramente. Mancano solo tre giorni a domenica, l'ho già detto, ma vi giuro, sarebbe stato bellissimo organizzare un confronto tra i candidati del call center, per sentire da ognuno di noi quali fossero le motivazioni reali della candidatura. Io avrei detto questo, a tutti.

 

Ultima modifica il Giovedì, 08 Giugno 2017 21:48

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