Mercoledì, 14 Giugno 2017 20:00

Ballottaggio, Di Benedetto 'detta' l'agenda: iniziative e incontri sul territorio

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Di Benedetto ‘detta’ l’agenda: il candidato sindaco di centrosinistra, in vista del ballottaggio del 25 giugno, ha annunciato, in conferenza stampa, “un nuovo metodo organizzativo per gli ultimi giorni di campagna elettorale”; il comitato elettorale di via Vicentini “sarà il quartier generale – ha spiegato – aperto ai cittadini e alla stampa: qui, terremo conferenze tematiche invitando le associazioni interessate ed incontri su proposte concrete per la città con profili politici nazionali. Inoltre, annunceremo domani una serie d'iniziative sul territorio. Il tempo è poco, la nostra disponibilità è sempre stata massima – ha chiarito Di Benedetto – ma adesso ci siamo autodeterminati con le forze di coalizione proponendo noi, alla stampa e alla città, l'organizzazione elettorale, in maniera proattiva”.

Di Benedetto parteciperà soltanto ai confronti televisivi organizzati dal servizio pubblico e da laQtv, “ma sarò disponibile 24 ore su 24 per i giornalisti – ha assicurato – nella sede del comitato elettorale”.

Sui profili politici nazionali che verranno a sostenere il centrosinistra, il coordinatore della coalizione ‘Vivendo L’Aquila’ Mauro Marchetti ha chiarito che – come accaduto con Dario Franceschini e Maurizio Martina – arriveranno in città “esponenti nazionali che possano aiutarci a definire il progetto amministrativo da mettere in campo, non ci interessano le passerelle”; esclusa la visita del segretario democrat Matteo Renzi, è quasi certo l’appuntamento col governatore di Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Il commento politico sul primo turno delle amministrative, che ha visto Di Benedetto sfiorare la vittoria col 47% dei consensi e le liste di coalizione andare oltre il 51%, è stato affidato ai rappresentanti le nove liste del centrosinistra. “E’ stata una campagna elettorale entusiasmante – ha sottolineato il segretario del Pd, Stefano Albano – nel merito dei contenuti. D’altra parte, siamo consapevoli del momento complesso che sta vivendo L’Aquila: al contrario del centrodestra, però, che cavalca le paure degli aquilani, noi abbiamo preferito concentrarci sulle opportunità e sulle potenzialità della città; i prossimi cinque, non saranno anni normali: arriveranno ingenti risorse che, se investite su un progetto serio di sviluppo, potranno decidere il futuro del territorio per venticinque, trent’anni. Per questo, il ballottaggio non sarà semplicemente uno scontro a due – ha aggiunto Albano – racconterà, piuttosto, il confronto tra due diverse visioni di città, tra un centrodestra lacerato, che vive un'unità dichiarata più che reale, e un centrosinistra unito, che ha costruito una coalizione forte, un manifesto programmatico, un progetto di città e che, poi, ha scelto il candidato sindaco con lo strumento delle primarie, aperte e partecipate da oltre 10 mila persone”.

Il segretario dem non ha mancato di sottolineare lo “straordinario risultato del Pd” che si è attestato al 17.7% ottenendo più voti di 5 anni fa, “e in una situazione politica assai più complessa”.

“Siamo a dieci metri dal traguardo”, ha aggiunto Lelio De Santis, il più votato della lista ‘Cambiare Insieme’, “ed ora dobbiamo dare la pedalata finale: il tavolo lungo che vedete oggi, sta a rappresentare la volontà di condividere il percorso fino in fondo, con l’ambizione di amministrare e la capacità di poterlo fare da subito, l’indomani del ballottaggio: la città – ha chiarito l’ex assessore comunale – non ha bisogno di esperimenti, ma di risposte concrete ed immediate”. Dunque, l’appello alle altre forze in campo, “alla coalizione sociale e, azzardo, al Movimento 5 Stelle: se ci tengono alla città – l’invito di De Santis – debbono guardare con attenzione al campo progressista che ha già dimostrato di saper lavorare per la città”.

Un tavolo lungo “non per obbligo ma per scelta” ha proseguito Fabio Ranieri, coordinatore di Articolo 1; “in questi mesi, abbiamo costruito la cornice culturale e politica della coalizione, un programma condiviso, primarie partecipatissime che ci hanno portato all'indicazione del candidato sindaco per scelta e non per contrarietà, come accaduto al centrodestra. E l’unità del centrosinistra si sta mostrando anche in campagna elettorale, condotta con serietà e parlando di futuro, mai contro qualcuno; un atteggiamento che ci ha premiato al primo turno, portandoci ad un passo dalla vittoria”. Ranieri si è detto soddisfatto del risultato ottenuto da Articolo 1, “nient’affatto scontato: ci siamo trovati ad affrontare la campagna elettorale col partito in costruzione, e L’Aquila è stata l’unica città dove MDP ha presentato una lista. Il risultato ci ha premiato: con l’area di ‘Territorio Collettivo’, infatti, allarghiamo l’influenza della sinistra in seno alla coalizione. Cinque anni fa, con Rifondazione comunista, eravamo al 4.5%: oggi, col Pd così forte e la lista del candidato sindaco all’8.5%, siamo comunque oltre il 7%”. Anche Ranieri ha inteso lanciare un messaggio agli elettori che hanno scelto altre proposte, al primo turno, e che, tuttavia, “in questa coalizione possono riconoscersi per le politiche che proporrà su alti temi dirimenti anche per altri candidati sindaci”.

E le proposte programmatiche non potranno che ruotare intorno al tema del lavoro, ha riconosciuto Ranieri e, con lui, Alfredo Moroni, candidato con Abruzzo civico: “si tratta di impegnarsi in maniera particolare, per dare risposte alle famiglie in difficoltà, alle piccole e medie imprese”, ha riconosciuto l'ex assessore comunale. “Ora, dobbiamo fare in modo che non si disperdano le energie positive che siamo stati in grado di attivare, e che ci hanno portato ad un risultato molto importante: d’altra parte, Di Benedetto ha già dato dimostrazione di un cambio di stile, di metodologia, che sta convincendo gli aquilani”.

A Biondi, si è rivolto direttamente Angelo Mancini, il più votato in seno alla lista ‘L’Aquila Sicurezza Lavoro’ costruita con Enrico Verini: “gli chiedo di essere corretto”, l’affondo. A Mancini, non è andata giù l’intervista rilasciata dal candidato di centrodestra al quotidiano ‘Il Centro’, l’appello – malizioso – a chi, come lui, e così Lelio De Santis e Luca D’Innocenzo, in questi anni ha fatto opposizione a Cialente ed ora sta in coalizione col centrosinistra. “Non utilizzi il nome di persone che, in questi anni, hanno dato molto alla città", l'avvertimento: piuttosto, "Biondi si confronti sulle proposte, sui contenuti, sulla storia politica personale. Ho sempre lavorato per il bene della città, non contro qualcuno: per questo, ho fatto una dura opposizione all’allora giunta Tempesta, responsabile dei peggiori disastri che si sono consumati in città, dalla metropolitana di superficie alla gestione delle partecipate; oggi, gli esponenti di quel Governo si sono riuniti intorno al candidato sindaco di centrodestra”.

Tra gli interventi, non è mancata la sottolineatura dell’ottimo risultato conseguito dalla lista civica ispirata da Di Benedetto, ‘Il Passo Possibile’, che si è attestata all’8 e mezzo %, terza lista in assoluto. “Un successo inconfutabile – ha rivendicato Fabrizio Ciccarelli che siederà in Consiglio dovesse vincere il centrosinistra; “la lista è nata in pochi giorni ma ha saputo coinvolgere persone lontane dalla ribalta politica cittadina, capaci di attirare il consenso di cittadini liberi da condizionamenti partitici”.

Preparandosi agli ultimi giorni di campagna elettorale, Di Benedetto non si è mostrato affatto preoccupato dei difficili equilibri che sottenderanno, dovesse vincere il ballottaggio, alla composizione della Giunta: “Abbiamo innovato il metodo di lavoro – ha sottolineato – sin dalla composizione della coalizione: decideremo insieme, discuteremo nelle sedi opportune e uniti andremo avanti per il bene della città. Le diverse proposte troveranno un punto d’incontro condiviso nel risultato elettorale, nelle competenze diffuse, nell’esperienza e così nella necessità di un rinnovamento”, ha lasciato intendere. E sul rischio di anatra zoppa, se Biondi dovesse ribaltare i pronostici, ha preferito ironizzare: “Penso alla gazzella veloce, l’anatra zoppa è un problema di altri”, le sue parole. Poi, però, si è detto certo che, vincesse il centrodestra, verrebbe garantito il principio della governabilità, in altre parole, a detta del candidato di centrosinistra, non si correrebbe alcun rischio di anatra zoppa: “è pacifico che Biondi avrebbe il 60% dei seggi in Consiglio comunale; piuttosto, il restante 40% verrebbe distribuito con un proporzionale puro – ha sottolineato – e, dunque, resterebbero fuori il candidato dei 5 Stelle e la candidata della coalizione sociale”.

In realtà, se è vero che pare consolidata la giurisprudenza che riconosce il 60% al candidato vincente al ballottaggio, anche se le liste di un’altra coalizione abbiano superato il 50% al primo turno, e dunque è remoto il rischio di anatra zoppa, è vero anche che – a far di calcolo – pure con un proporzionale puro, la candidata Carla Cimoroni sarebbe al ‘sicuro’ dello scranno in Consiglio comunale; piuttosto, potrebbe essere il Movimento 5 Stelle a perdere il seggio.

Ultima modifica il Giovedì, 15 Giugno 2017 15:58

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