Sabato, 17 Giugno 2017 15:39

Elezioni L'Aquila, Coalizione Sociale: "Continuiamo dentro e fuori il Consiglio". Sul ballottaggio "nessuna indicazione"

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"Dobbiamo crescere, è indubbio, ma le elezioni di domenica scorsa hanno dimostrato che siamo l'unica vera alternativa reale al centro e alla destra in questa città". A dirlo è Carla Cimoroni, consigliera comunale in pectore e candidata sindaca della Coalizione Sociale alle comunali dell'Aquila.

Cimoroni è stata protagonista, insieme a diversi esponenti della coalizione, di una conferenza stampa sull'analisi del voto, e sulle prospettive a breve termine (il ballottaggio di domenica prossima) e lungo termine (l'attività politica dentro e fuori il Consiglio comunale). Ecco in breve gli aspetti salienti.

La lettura del voto e le spese elettorali. La Coalizione Sociale si presentava con tre liste e quasi cento persone candidate, "libere e indipendenti". Ha ottenuto il 6,3% al primo turno, affermandosi come terza forza della città: "Siamo stati in qualche modo gli unici ad aver 'retto', al di fuori degli schieramenti di centro e di destra", ha sottolineato Cimoroni, senza tuttavia nascondere lo scontento per il mancato raggiungimento del secondo seggio (sarebbero bastati altri 339 voti): "Rimane un po' di amarezza per aver mancato il secondo consigliere. E' necessario dunque rafforzare con maggiore incisività le relazioni, soprattutto nelle periferie e nei territori più isolati, per continuare con maggiore forza un processo sano di ascolto, confronto e risoluzione dei problemi con la popolazione".

Meno soddisfatto è apparso Dario D'Alessandro, segretario comunale di Rifondazione Comunista, partito che ha sostenuto alcuni suoi candidati dentro una delle tre liste: "Come partito non possiamo dirci soddisfatti - ha evidenziato - ma Carla Cimoroni è la nostra consigliera e la sosterremo. La Coalizione Sociale ha solo mosso i primi passi verso la costruzione di un percorso comune legato al territorio".

Con una legge elettorale "che penalizza fortemente i progetti politici", anteponendo le preferenze personali e la "quantità" dei candidati al voto di opinione, il quadro è stato nettamente polarizzato, in linea con quanto successo a livello nazionale. La somma dei due schieramenti che andranno al ballottaggio, infatti, è circa dell'85%, mentre delle coalizioni di Americo Di Benedetto e Pierluigi Biondi facevano parte ben 16 liste sulle 24 totali. Ma secondo la coalizione il dato su cui riflettere è anche quello relativo alla disaffezione al voto: l'affluenza è scesa del 5% rispetto al 2012, quasi ventimila aquilani non sono andati a votare.

La campagna elettorale della Coalizione Sociale è costata circa 6mila euro, frutto di donazioni individuali di 150 euro al massimo, in gran parte raccolti nel corso di iniziative pubbliche. I soldi sono stati spesi per la stampa di materiale promozionale, per l'acquisto di spazi, per l'affitto di locali per le iniziative e per l'evento di chiusura della campagna elettorale.

Infine, i ringraziamenti di rito, per le "2.500 persone che hanno chiesto un cambiamento reale" e per i candidati e le candidate "che ci hanno messo hanno la faccia, il cuore, le mani e le idee".

La posizione per il ballottaggio. La posizione della Coalizione Sociale è quella già annunciata all'inizio della campagna elettorale: nessuna indicazione di voto, né inviti all'astensione: "Non ha senso per noi dare indicazioni di voto, perché non siamo complici ma alternativi ai due schieramenti – ha affermato Cimoroni – e anche perché il nostro elettorato è libero e proprio per questo non accetterebbe suggerimenti di convenienza".

C'è poi stata l'occasione per dare una mezza risposta alle parole di Di Benedetto [leggi], il quale ha affermato che Carla Cimoroni non entrerebbe in Consiglio comunale in caso di vittoria di Biondi: "Saremo presenti in Consiglio in ogni caso - sottolinea l'esponente della Coalizione Sociale - che vinca la coalizione di centro, o quella di destra. E quindi in ogni caso rappresenteremo una reale alternativa alla conservazione, alla continuità e alla tutela dell'interesse di parte, tutte caratteristiche peculiari di entrambi gli schieramenti". Mentre Stefano Frezza, altro ex candidato, ha parlato di "meschini tentativi di accaparramento dei voti attraverso la comunicazione di messaggi falsi".

La politica fuori dal Consiglio. "La Coalizione Sociale non è un cartello elettorale", è stato ripetuto, ma "un soggetto politico nuovo e ancora in fieri". In questo senso, come è stato detto anche durante la campagna, il momento elettorale ha rappresentato "non l'obiettivo ultimo, ma un necessario passaggio di un percorso che abbiamo iniziato a costruire tempo fa e che vogliamo continuare a rafforzare, migliorandoci, dentro e fuori l'aula del Consiglio". La scintilla e l'occasione "per aggregare gruppi, forze politiche, cittadine e cittadini intorno ad un progetto di cambiamento reale della città, con un orizzonte ed una visione a medio-lungo termine". Si vuole insomma contribuire nei territori "facendo politica 365 giorni l'anno, per strada", ha sottolineato Alessandro Tettamanti, candidato con una delle liste, ribadendo la volontà di "innescare nei quartieri e nei territori un protagonismo che vada oltre la delega inutile dei Ctp (Consigli territoriali di partecipazione, ndr), ma che coinvolga le persone e arrivi anche in Consiglio grazie a Carla". 

"Gli aquilani hanno scelto di votare chi negli ultimi cinque anni non ha presentato mai neanche una mozione o un emendamento", è stata l'osservazione di Vincenzo Vittorini, che nonostante le sue 232 preferenze (seconde nella coalizione solo alle 340 di Enrico Perilli) non ha confermato il suo mandato in Consiglio. "Questo percorso è importante, a lungo termine, per lottare il vecchio sistema di fare politica. Continueremo a farlo con maggiore ardore".

Ultima modifica il Sabato, 17 Giugno 2017 16:00

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