Lunedì, 19 Giugno 2017 18:19

Verso il ballottaggio: la 'ricetta' di Di Benedetto per lo sviluppo economico

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Di sviluppo economico si è parlato con Americo Di Benedetto, nell'incontro con la stampa fissato nel comitato elettorale, il primo di una serie su "argomenti decisivi per il futuro della città", ha spiegato; ebbene, "la prospettiva di vita in città, in funzione della possibilità d'impegnarsi nel mondo del lavoro - ha aggiunto - è il problema più grave ed urgente da affrontare, collegato con gli aspetti, dal turismo alla cultura e fino allo sport, architrave di un'azione amministrativa".

"Il Comune non ha competenze specifiche, ma molto può fare nel creare le condizioni perché nuove economie nascano, lanciando la rinascita di un tessuto produttivo che crei occupazione non 'drogata' dal sistema delle sovvenzioni pubbliche", ha sottolineato il candidato sindaco della coalizione civico - progressista. In questo senso, "i fondi del 4% saranno fondamentali e dovrà rappresentare un impegno centrale il rafforzamento delle relazioni con la Regione per meglio individuare le modalità d'erogazione a tutela delle PMI del territorio".

Di Benedetto ha presentato la sua 'ricetta'.

Innanzitutto - ha chiarito - va "salvaguardato l'esistente, con attenzione particolare alle vertenze che interessano il settore dei call center e al mondo del piccolo commercio". In questo senso, "una strategia complessiva sullo sviluppo economico non può prescindere da quel tessuto di piccole e medie imprese, di artigiani e commercianti che rappresentano un sistema produttivo diffuso su tutto il territorio. L’impegno sarà quello di tutelare queste realtà e di individuare le azioni che permettano di creare un ambiente idoneo per l’insediamento e lo sviluppo delle stesse". Dunque, le piccole e medie imprese "saranno destinatarie dei percorsi di finanziamento predisposti con i fondi del 4%, già in corso di erogazione", la promessa.

Non basta, però. "La città dovrà mostrarsi ambiziosa, non trascurando l'investimento industriale ma guardando ai mondi dell'innovazione capaci di creare nuova imprenditorialità". Vantano "particolari prospettive" settori anti-ciclici "come l'aerospaziale e il farmaceutico che vanno difesi e, se possibile, ulteriormente implementati; dovremo anche avere il coraggio, però, di creare dei sistemi d'incentivazione della nuova imprenditorialità - ha proseguito Di Benedetto - con il sostegno a sistemi d'incubazione d'impresa già consolidati in città come Bologna e Milano, recuperando il patrimonio pubblico industriale - ex Italtel, Sercom e via dicendo - in partenariato con soggetti privati esperti in avviamento industriale e con istituti di credito che diano solidità all'operazione".

L’Aquila ha una "vocazione storica di polo tecnologico", che basa i suoi punti di forza principalmente "sulla formazione d'eccellenza che nasce dalla presenza dell’Università. Grazie all’attuazione di politiche lungimiranti - ha rivendicato Di Benedetto, accennando alla sperimentazione 5G e alla fibra ottica fin dentro le abitazioni con la realizzazione dei sottoservizi - è oggi possibile dire che la città ha ottenuto un’infrastrutturazione in termini di reti tecnologiche che rappresenta lo stato dell’arte dell’evoluzione delle reti urbane europee; si tratta di un attrattore economico per le industrie ad alto contenuto tecnologico, quelle, ad oggi, con i tassi di crescita più alti e con il minor impatto ambientale".

Di Benedetto ha quindi prospettato l'individuazione di una strategia per il radicamento di una data center sul territorio comunale: "questa tipologia d'industria dovrà essere agevolata anche con misure specifiche che consentiranno di creare delle condizioni di contesto che rappresentino il vero valore aggiunto in termini di competizione. La capacità di attrarre le internet companies per un territorio è l’elemento di competitività che sarà richiesta nei prossimi decenni a livello europeo".

Senza dimenticare la tutela ambientale, che può generare economia circolare, del riuso che - stando ad alcuni studi - "può valere per l'Europa un  aumento del 7% del Pil. In Abruzzo - ha chiarito il candidato sindaco di Vivendo L'Aquila - l’economia circolare è già una realtà con aziende che hanno un numero alto sia di fatturato che di dipendenti: questo tipo di realtà va incentivato anche nell’area dell’aquilano". Parlando di economia circolare, e di riuso, Di Benedetto non si è sottratto ad una domanda su Accord Phoenix che, con un contributo pubblico di 11 milioni, avrebbe già dovuto avviare il recupero di Raee all'ex polo elettronico se l'investimento non fosse stato 'azzoppato' da una serie incredibile di inciampi della 'fumosa' proprietà: "l'investimento ricade appieno in questo ambito: ha avuto difficoltà e problemi, ma va tutelato avendo beneficiato di disponibilità pubbliche. Insomma, nel rispetto delle norme la prospettiva deve essere di mantenimento e incremento".

Altro tema che ha interessato la città negli ultimi anni è "lo sviluppo del turismo che, tuttavia, è rimasto confinato alla sola tematica del turismo montano invernale. Da un punto di vista economico - ha sottolineato Di Benedetto - è riduttivo concentrarsi sulle questioni relative all’infrastrutturazione turistica della montagna, il ragionamento dovrà essere generale in maniera da rendere L’Aquila una città accogliente prima di tutto per i suoi cittadini e di conseguenza attrattiva per i turisti. La montagna e il territorio hanno molto da offrire, lo sviluppo del comparto agrotecnico permetterà di valorizzare le colture tipiche, consentendo di aggiungere alle qualità ambientali anche l’elemento del turismo esperienziale relativo all’industria enogastronomica. Inoltre, L’Aquila città della cultura e della conoscenza saranno aspetti che dovranno essere messi in rete nella creazione di un brand che possa essere competitivo a livello nazionale e internazionale".

Infine, l'aeroporto: "altro fattore di sviluppo sarà l’utilizzo dello scalo a fini di Protezione civile, ma in funzione dello scarso traffico che lo interessa, vaglieremo la possibilità di utilizzo come centro di sperimentazione e produzione per le case di produzione di veicoli aerei, sia quelli classici che le nuove produzioni in materia di droni e mezzi automatizzati". A domanda di NewsTown sulla eventuale revoca della convenzione ventennale sottoscritta dal Comune dell'Aquila con la Xpress per lo sviluppo commerciale dell'aeroporto, però, Di Benedetto ha puntato i piedi, accennando alla possibilità che lo scalo di Preturo possa immaginarsi come "secondo scalo di Roma". Insomma, il "ragionamento sui voli commerciali" non è stato chiuso in un cassetto, anzi, "considerata la riorganizzazione degli scali della Capitale, non ci precludiamo alcuna possibilità", le parole sibilline di Di Benedetto.

Ultima modifica il Martedì, 20 Giugno 2017 08:51

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