Giovedì, 13 Luglio 2017 19:26

'Il Passo Possibile' si struttura. Ciccarelli: "A settembre, via alle iscrizioni"

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"E' stata una bellissima esperienza, ci ha riempito d'orgoglio: 3 mila e 300 voti non sono pochi per un movimento nato nell'arco di 15-20 giorni. Si tratta di una responsabilità enorme: raggiungere un risultato del genere, chiedere il voto ed ottenerlo non è una cosa di tutti i giorni per chi, come me, non ha mai fatto politica attiva".

Di voti, Fabrizio Ciccarelli ne ha ottenuti quasi 300, l'11 giugno: è il primo dei non eletti della lista 'Il Passo Possibile', assemblata, pezzo a pezzo, da Americo Di Benedetto e che ha ottenuto l'8.7%, attestandosi come terza forza della città, dietro al Partito Democratico e a poche centinaia di voti da Forza Italia.

In questi mesi, Ciccarelli ha vissuto gomito a gomito con Di Benedetto: "Lo seguo dal 20 febbraio, in effetti: dunque, ho potuto vivere le varie fasi della campagna elettorale, dalle primarie passando per il primo turno e fino al ballottaggio; dal mio punto di vista, si è perso l'11 giugno: per motivi che non sono legati soltanto alla figura di Americo, le liste - e parlo di tutte le liste della coalizione - non hanno dato il contributo che potevano e, così, non si è raggiunto il 50% + 1 dei voti. Tra il primo e turno e il ballottaggio, ho visto un disgregamento delle componenti che avevano appoggiato Di Benedetto nella prima fase della campagna elettorale: alle varie riunioni, alle conferenze stampa, ai tanti comizi, oltre al Passo Possibile e a qualche elemento del Partito Democratico non s'è visto nessuno. Le altre liste si sono liquefatte. Per capirci: anche al comizio di chiusura, ad Arischia, c'erano una decina di candidati con la nostra lista, c'erano Stefania Pezzopane e Massimo Cialente e altri due o tre candidati del Pd. Lì, ho capito che in molti ritenevano di aver già vinto le elezioni".

Mancata convinzione dunque, "e un poco di stanchezza", aggiunge Ciccarelli: "non avendo vinto al primo turno, non c'è stata più la forza di reagire e ci siamo chiusi un poco in noi stessi. Al contrario, Pierluigi Biondi ha avuto una forza diversa per stare tra le persone e coinvolgere il suo elettorato convincendolo a recarsi alle urne il 25 giugno".

Ciccarelli non crede a chi, in questi giorni, ha ipotizzato si sia materializzato il tentativo, sfuggito di mano evidentemente, di tarpare le ali a Di Benedetto, per evitare una vittoria troppo schiacciante che l'avrebbe reso ingombrante, in seno al centrosinistra: "Riuscire a fare un calcolo del genere sarebbe stato davvero troppo complicato, dal mio punto di vista; probabilmente, ci sarà stato qualcuno che ha pensato fosse meglio Di Benedetto vincesse col 50.1% piuttosto che col 60%: ma ritengo, sinceramente, che i motivi della sconfitta stiano altrove". Tra le cause, il travaso di voti dal centrosinistra al centrodestra, tra il primo turno e il ballottaggio, che molti analisti hanno attribuito alla decisione di candidare personalità politiche che, in passato, avevano militato altrove; a dire che gli elettori, avendo votato il centrosinistra l'11 giugno per il traino di alcuni candidati, due settimane dopo sarebbero 'tornate a casa': "è un'altra componente, non deteriminante tuttavia", riconosce Ciccarelli; "d'altra parte, l'elettorato del Passo Possibile non è soltanto di centrosinistra; anzi: nel mio caso, per esempio, chi mi ha dato consenso non viene assolutamente da una matrice di sinistra. Un movimento civico, come il nostro, i voti deve prenderli da persone come noi, che non hanno un'opinione definita ma valutano le persone e la loro storia".

Così, è maturato il risultato del movimento che, come detto, si è attestato come terza forza della città. E che si è già strutturato: "abbiamo una segreteria politica composta da 8 persone - e tra loro, i consiglieri eletti Elia Serpetti e Paolo Romano - affiancati da 4 professionisti che rappresentano una sorta di struttura tecnica, occupandosi dei rapporti con la stampa, della parte contabile amministrativa e così via; a me, è stato chiesto di svolgere il ruolo di coordinatore. Ci rivolgiamo alla città con un'apertura completa e, dunque, da settembre procederemo alle iscrizioni, non ai tesseramenti. Se avessimo vinto, sarebbe stato più semplice: in questa fase, invece, dobbiamo far capire ai cittadini che ci siamo, anche più di prima, e che il loro contributo è necessario". In questo senso, "il nostro movimento intende raccogliere - tramite assemblee cittadine - le proposte che stanno più a cuore ai cittadini, elaborando le richieste e dando mandato ai nostri consiglieri di rapportarsi con gli altri 9 esponenti di minoranza per poter produrre, così, proposte che abbiano già una concretezza numerica. Riteniamo che sia questo il modo per offrire un nostro contributo alla città".

Stando all'opposizione; a domanda sulla possibile convergenza in maggioranza dei consiglieri del Passo Possibile, entrambi candidati, nel 2012, col centrodestra, Ciccarelli risponde che "al momento, l'ipotesi è da escludersi: non abbiamo alcuna preclusione nei confronti di chi ha vinto la tornata elettorale; se ci saranno delle proposte condivise, se verremo coinvolti nelle scelte, non risponderemo certo di 'no': ci interessa il bene della città, e i problemi che viviamo quotidianamente non sono né di destra né di sinistra. In questa fase, non ha senso dire sempre 'no'".

Il coordinatore del Passo Possibile non si è sottratto neanche ad un commento su quanto sta accadendo in queste ore, a seguito della riunione di coalizione che, ieri sera, è finita tra urla e veti incrociati [leggi qui]: "La linea con Americo è comune", precisa Ciccarelli; "ci riconosciamo nelle sue posizioni, il Passo Possibile - nel bene e nel male - è una sua creatura, stiamo lì perché crediamo in lui, nella sua passione politica e nei suoi valori. Ieri, è stata semplicemente rivendicata una posizione: troppo spesso, purtroppo, i movimenti cittadini vengono poco considerati. Abbiamo fatto presente che, se dovessimo seguire un principio numerico, dopo il Pd ci staremmo noi; abbiamo ribadito, però, che in un'ottica di solidarismo, se dovesse essere necessario fare un passo indietro lo faremmo volentieri, cedendo anche ciò che dovrebbe esserci riconosciuto. Per noi, conta tenere unita la coalizione, nonostante le difficoltà che ci sono".

Ciccarelli chiarisce che è stato 'Il Passo Possibile' - con altre componenti della coalizione - a proporre Di Benedetto come coordinatore: "senza un minimo di sistema verticistico - spiega - credo che la tenuta della coalizione non avrebbe vita lunga"; in questo senso, "è davvero difficile mantenere la coesione, ancor più difficile in virtù del fatto che, passata la pausa estiva, ci ritroveremo in campagna elettorale. A sinistra, c'è la volontà di costruire un partito forte, d'area. Dunque, non possiamo dire che si andrà sempre uniti, sarebbe una vera ipocrisia: alle politiche, nell'ambito della coalizione ci saranno tanti pezzi che andranno per conto loro. Ciò non pregiudica, però - secondo noi, almeno - il metodo da adottare per produrre un'opposizione costruttiva e per dare risposte il più possibile unitarie, su alcuni temi".

Stando alle politiche, Ciccarelli non nasconde che "si sta parlando, e se ne è parlato anche in seno al nostro movimento" di una possibile candidatura di Americo Di Benedetto alle Camera dei Deputati: "ciò che sarà, però, non è prevedibile al momento; in 10 giorni, le cose possono cambiare in modo talmente rapido che non possiamo certo stare qui a pensare alle politiche. Adesso, ci dobbiamo tuffare nella città, dobbiamo comprendere le esigenze reali dei cittadini e far arrivare le loro richieste dentro il Consiglio comunale, con l'aiuto della coalizione di centrosinistrea e cercando, nell'unità di governo, una convergenza. Penso che Biondi abbia la voglia di essere il sindaco di tutti - me lo auguro, almeno - non soltanto della sua parte poltiica; per essere un grande sindaco, occorre ascoltare tutti. Altrimenti, si è un sindaco zoppo".

 

Ultima modifica il Giovedì, 13 Luglio 2017 23:46

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