Lunedì, 31 Luglio 2017 14:14

Coalizione Sociale: "Audizioni pubbliche per i vertici delle partecipate"

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Niente più nomine fatte in camera caritatis o usate come merce di scambio tra partiti ma procedure pubbliche e trasparenti sottoposte al controllo dei cittadini. Per responsabilizzare non solo la classe politica ma anche gli stessi elettori.

E’ questo il senso della proposta di delibera depositata in consiglio comunale dal gruppo Coalizione sociale. L’idea è quella di introdurre delle audizioni pubbliche nelle procedure di nomina e designazione degli amministratori delle società partecipate al 100% dal comune.

“Queste nomine” spiega la consigliera di Coalizione sociale Carla Cimoroni “per legge competono al sindaco, che sceglie sulla base di un atto di indirizzo approvato dal Consiglio comunale, senza però l'obbligo di renderne noti i criteri e le motivazioni. Noi proponiamo di rendere trasparente il processo”.

In che modo? “Il sistema di audizioni pubbliche che proponiamo” spiega Cimoroni “prevede che i cittadini, la stampa, le organizzazioni possano porre pubblicamente domande puntuali ai candidati - i cui curricula vengono resi pubblici con anticipo - per conoscerne il profilo professionale e politico, la condotta nell'esercizio di altre cariche ricoperte in precedenza, i rischi di possibili conflitti di interesse, eventuali precedenti penali, nonché programmi, proposte, intenzioni, riguardanti l'adempimento del mandato”.

“In questo modo” prosegue Cimoroni “chi effettua le nomine si assume la responsabilità della decisione in modo trasparente, ripristinando un legame di fiducia tra cittadini e istituzioni, troppo spesso messo in discussione. Fatto salvo il diritto del sindaco per le nomine, quindi, i cittadini sono messi nelle condizioni di valutare se la scelta effettuata sia stata la migliore tra quelle possibili, superando il meccanismo della delega pura”.

Per quanto riguarda, nello specifico, il comune dell'Aquila, le aziende potenzialmente interessate dalla proposta di Coalizione sociale sono Asm, Ama, Sed, Csa, Afm e Ctgs, tutte partecipate al 100% dall'ente. Tutte quante, nelle prossime settimane, saranno chiamate a rinnovare i propri vertici: "Il balletto delle nomine è già cominciato: tra amministratori arrivati naturalmente alla fine del loro mandato e altri che 'non opporranno resistenza'" osserva Cimoroni.

Un discorso a parte andrebbe fatto, invece, per la Gran Sasso Acqua, di cui il comune detiene solo il 46,1%, con la parte restante delle quote appartenente agli altri 36 comuni che compongono l'assemblea dei soci. Tecnicamente il sistema delle audizioni pubbliche non potrebbe essere esteso alle nomine dell'azienda. Tuttavia, dice la Coalizione sociale, proprio in virtù di questa golden share detenuta dal comune dell'Aquila, che gli fa esercitare, in ultima istanza, una sorta di diritto di prelazione non scritto nell'indicazione del presidente e dei vertici dell'azienda, sarebbe il caso di estendere-  in futuro, visto che le nomine sono state fatte due settimane fa - la pratica delle audizioni anche alla Gsa.

Il sistema delle audizioni pubbliche è entrato nel dibattito politico in molte parti d'Italia, grazie soprattutto alle sollecitazioni che arrivano da molti comitati e associazioni civiche: “Le società partecipate” osserva sempre Cimoroni “forniscono servizi essenziali (trasporti, servizi sociali, gestione dei rifiuti), i cui costi vengono coperti anche attraverso tariffe pagate dagli utenti: la gestione (o malagestione) e la più o meno buona efficienza di questi organismi hanno una ricaduta diretta sulla qualità della vita delle cittadine e dei cittadini, che hanno il diritto di conoscere, quindi, non solo le capacità e le competenze degli aspiranti ai ruoli apicali delle società che erogano servizi pubblici, ma anche le motivazioni e i criteri in base ai quali gli amministratori comunali operano la propria scelta tra i vari candidati”.

Ultima modifica il Lunedì, 31 Luglio 2017 18:15

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