In Italia si stima che l'autismo interessi un bambino su 100, di cui il presenta una disabilità intellettiva. In Abruzzo uno studio condotto dai pediatri di libera scelta su una popolazione compresa tra 0 e 14 anni evidenzia una prevalenza dello 0,74% con una stima di circa 1200 casi. Ecco perchè appare fondamentale una diagnosi precoce.
"Finalmente - ha detto l'assessore regionale alla Sanità ed al Bilancio, Silvio Paolucci, - esiste un atto di programmazione della Regione grazie al quale nascerà presto una vera e propria rete diagnostica, assistenziale e sociale che prenderà in carico il tema dell'autismo dall'inizio e lo seguirà lungo il percorso di vita del paziente e dei suoi familiari".
E' questa la novità sostanziale introdotta dall'atto di Giunta, approvato martedì scorso, che recepisce la legge nazionale sull'autismo.
All'incontro con i giornalisti hanno preso parte anche il direttore dell'Agenzia sanitaria regionale, Alfonso Mascitelli, il prof. Marco Valenti, direttore del centro di riferimento regionale per l'autismo dell'Aquila, il neuropsichiatra infantile Renato Cerbo della Asl di Pescara, ed il dirigente regionale del Servizio Programmazione sanitaria, Germano De Sanctis.
"Sono più aspetti ad essere toccati - ha rimarcato Paolucci - dal tema della diagnosi precoce, che evidentemente deve essere anticipata, al capitolo dell'assistenza che si svolge su più fronti, domiciliare, diurna e residenziale, a quello dell'inclusione sociale che riguarda il rapporto con l'istruzione ma anche quello con il lavoro. Questo atto che andiamo a programmare - ha spiegato - lo abbiamo dotato di strumenti operativi specifici rappresentati dal Comitato tecnico-scientifico e dal sistema dei medici di medicina generale ma soprattutto dei pediatri di libera scelta. Abbiano costruito - ha aggiunto - un documento di programmazione flessibile ed è questa la logica che ispirerà il Comitato tecnico sia nelle attività di rilevamento dei dati che nelle altre funzioni che gli sono state assegnate". Un discorso specifico merita il tema delle coperture finanziarie necessarie per sostenere questa rete.
"Alcune dovranno essere discusse tra le Regioni ed il Governo e saranno a carico di quest'ultimo soprattutto in ordine alla parte non sanitaria. Le risorse ulteriori - ha detto Paolucci - dovranno mettercele le Regioni che le inseriranno dove servono prendendole da dove, evidentemente, non servono. Tutto questo comporterà, a partire dal prossimo anno, che tutti quei cittadini abruzzesi costretti a recarsi fuori regione per usufruire dei servizi e delle prestazioni connesse allo spettro autistico, cominceranno a rivolgersi alle strutture di riferimento per l'autismo dislocate in Abruzzo".
Infine, per fine agosto, Paolucci ha programmato un incontro sul tema delle liste di attesa delle strutture diurne semiresidenziali con le associazioni che si occupano di questa tematica e con gli stakeholder interessati.