Mercoledì, 23 Agosto 2017 16:18

PRG, 'Il Passo Possibile': "Non distruggere il lavoro rilevante e innovativo già fatto"

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"Vincere significa costruire e non distruggere, come perdere significa collaborare e non ostruire sterilmente. Pensare di costruire il presente tralasciando il passato, rischia di essere un errore strategico privo di una reale visione di futuro. Un errore di metodo oltre che di merito".

Si legge in una nota dei consiglieri comunali de 'Il Passo Possibile', Paolo Romano ed Elia Serpetti, che invitano l'amministrazione comunale di centrodestra "a non distruggere il lavoro rilevante e innovativo che l'Ente ha già prodotto" per la stesura del nuovo Piano regolatore generale. "Sarebbe poco lungimirante", hanno sottolineato, "e creerebbe solo un grave danno agli aquilani".

Romano e Serpetti hanno ripercorso i passi fatti, fin qui, dall'amministrazione uscente: è stato redatto il documento preliminare "con Delibera di Consiglio Comunale n. 118 del 26/11/2015, a seguito di grossa divulgazione e discussione dei suoi contenuti nella città, con i soggetti interessati e con i CTP, nuovo strumento di partecipazione che vede ben due esponenti nell'attuale Giunta e due in Consiglio Comunale"; dunque, "la prima stesura con Delibera di Consiglio Comunale n. 38 del 30/03/2017 e il Protocollo d'Intesa sugli aspetti dimensionali siglato con la Provincia secondo quanto disposto dal Piano Territoriale di Coordinamento provinciale (LR 18/1983). Ancora la Microzonazione sismica, la VAS e la relazione geologica; infine, è stata costituita una commissione di esperti costati 400.000 euro alle casse comunali (dei quali già è stato pagato l'80 dei relativi compensi), oltre al dovuto per la risoluzione definitiva dei contratti di ben 20 tecnici più il Coordinatore incaricati dalla Giunta Tempesta senza alcun prodotto reale e al dispendio di energie e tempo da parte degli uffici comunali".

Un passo indietro significherebbe mancare "anche in questa consiliatura" l'opportunità di "vedere finalmente approvato un nuovo strumento urbanistico dal 1975, e vanificare una spesa economica già sostenuta da parte dell'Ente. In questo momento di enorme fragilità del Paese dove i fatti di Ischia e l'anniversario di Amatrice alle porte ci impongono una attenzione capillare sui territori, disperdere il rigore che si è preteso nel campo della sicurezza sismica e che vorremmo che anche l'Italia adottasse con il fascicolo del fabbricato, sarebbe culturalmente dannoso. E L'Aquila non deve permetterselo".

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