“Ritengo che nella gestione di alcuni servizi esistano colonne d’Ercole al di là delle quali non è consentito andare: sanità, istruzione, acqua e trasporto pubblico locale devono rimanere servizi pubblici. Per questo ritengo giusta la battaglia dei lavoratori di Tua”.
Anche il comune dell’Aquila, con il sindaco Pierluigi Biondi, si schiera a fianco dei dipendenti dell’azienda del trasporto pubblico regionale, che ieri hanno scioperato per quattro ore, insieme a tutto il comparto abruzzese dei trasporti, per dire no alla proposta di riorganizzazione del servizio avanzata dal governo regionale.
Proposta che prevede l’affidamento in house del tpl a Tua con lo spacchettamento, però, delle tratte interregionali, che diventerebbero tratte commerciali gestite da una società partecipata al 100% da Tua - Sangritana Spa – ma ridotta da anni a una scatola vuota senza mezzi né dipendenti.
Una riforma, sostiene la Cgil, dannosa per le casse dell'azienda (che verrebbe a incassare 9 milioni di euro in meno: tanti ne assicura la vendita dei biglietti sulle tratte interregionali), per i lavoratori (si temono 52 esuberi) e per l'intero sistema del trasporto pubblico locale. Una riforma che sarebbe anche un palese contraddizione con la legge Madia, perché riesuma una partecipata, la Sangritana Spa, che avrebbe dovuto già essere liquidata.
Lo sciopero di ieri, indetto dalla Filt Cgil, ha avuto punte di adesione molto alte (superiori all’80%) soprattutto nelle aree interne e in città come L’Aquila, Sulmona, Avezzano, Teramo, Giulianova, ovvero nelle zone che rimarrebbero, a detta del sindacato, maggiormente penalizzate dal riassetto voluto dalla Regione.
Ad astenersi dal lavoro sono stati anche molti lavoratori dell’Ama, l’azienda di mobilità urbana partecipata dal comune dell’Aquila in procinto di passare sotto il controllo Tua. A tal proposito, in vista di tale inglobamento (che dovrebbe avvenire entro giugno 2018), il sindacato e i lavoratori hanno ribadito di volere una fusione e di essere contrari a ogni altra soluzione.
“Sulla necessità di far rimanere alcuni servizi in mano pubblica sono decisamente uno statalista” ha detto Biondi nel corso dell’assemblea pubblica organizzata dalla Cgil all’Aquila all’auditorium Sericchi “L’ho ribadito più volte prendendomi anche i rimbrotti della mia parte politica. Ritengo giusta la battaglia di tutti i lavoratori Tua, non solo quella dei sindacati, perché ci sono delle sensibilità che vanno al di là delle tessere. Quanto all’Ama” ha affermato il sindaco dell’Aquila “il comune ha appoggiato la linea sancita dai lavoratori tramite il referendum interno, che è quella della fusione, e l’ha ribadita davanti alla Regione anche con toni aspri. Abbiamo tracciato una road map che prevede la conclusione della fusione entro il giugno del prossimo anno ma prima ci sarà un passaggio in Consiglio regionale entro il 31 dicembre per l’approvazione della proposta di legge”.
Biondi ha riconosciuto che in questo momento le maggiori resistenze alla fusione di Ama in Tua provengono dalla sua stessa parte politica, dai partiti di centrodestra: “Il rischio che ci siano resistenze è concreto ed è per questo che ci stiamo facendo portavoci delle ragioni del comune dell’Aquila. Da parte dell’amministrazione c’è la volontà di sostenere gli sforzi e le battaglie dei lavoratori anche perché c’è il grande problema dei pendolari che viaggiano per Roma: oltre mille persone che rischiano di si trasferirsi altrove se dovesse venire meno il servizio di trasporto pubblico. Questa è anche una battaglia di sopravvivenza da parte nostra e delle aree interne. Non vorrei che a lungo andare Tua diventasse la bad company del trasporto locale e che si buttasse a mare tutto quello che non rende economicamente. C’è una necessità, per alcuni servizi, di non derogare alla mano pubblica e c’è necessità di garantirli dalle nostre parti più che altrove”.
Oltre a Biondi, all’incontro pubblico convocato dalla Cgil erano presenti anche il consigliere comunale Stefano Palumbo e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, entrambi del Pd.
Pietrucci, in particolare, ha ribadito che, per quanto riguarda la fusione Ama-Tua, i passaggi sono quelli stabiliti dalla road map disegnata da Regione e Comune, mentre per la riorganizzazione di Tua si è impegnato a chiedere a Camillo D’Alessandro, suo collega in consiglio regionale, colui al quale D’Alfonso ha affidato la delega ai trasporti, di prendersi ancora qualche giorno di riflessione per studiare e esaminare le richieste, le considerazioni e le analisi del sindacato e dei lavoratori che hanno aderito allo sciopero.