Venerdì, 29 Marzo 2013 16:39

Altri rinvii a giudizio per il movimento aquilano

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Altri procedimenti penali per i cittadini che hanno animato le proteste del dopo sisma. Dopo le decine di denunce per le proteste degli scorsi anni, altre quattro persone sono state rinviate a giudizio per la manifestazione a L'Aquila del 23 dicembre 2010 [nel video], quando centinaia di aquilani entrarono dentro il Palazzo dell'Emiciclo (sede del Consiglio Regionale) per protestare contro il mancato rinvio della sospensione della restituzione dei tributi non versati dopo il sisma. L'accusa per i quattro è di danneggiamento (del cancello antistante l'Emiciclo) e occupazione. Anche grazie a quella manifestazione il Governo Berlusconi si impegnò a prorogare di altri sei mesi l'inizio della restituzione dei tributi, reinserendo la norma nel “decreto milleproroghe”.

Il rinvio a giudizio – i quattro avevano ricevuto già un avviso di garanzia alcuni mesi fa – arriva proprio nei giorni “caldi” delle udienze di alcuni dei processi su citati, per l'occupazione di CaseMatte e per la manifestazione del 7 luglio 2010 a Roma.

Una marea di denunce (e di soldi pubblici...) che ha avuto probabilmente l'obiettivo di “calmare” gli animi dei movimenti nati in città dopo il terremoto. Procedimenti penali indirizzati anche a cittadini che non avevano mai fatto attività politica prima del terremoto e che si vedono così duramente colpiti dalle procure. Lascia poi degli interrogativi l'accusa in sé: perché se cittadini stremati dai continui rinvii sulle tasse entrano negli uffici regionali vengono denunciati mentre, per fare un esempio, nessuno dice nulla quando decine di parlamentari del Pdl entrano in un Tribunale di Milano?

“Non ne possiamo più” afferma il 3e32 su Facebook “non facciamo altro che stare nelle aule dei tribunali. La repressione colpisce ancora chi ha provato a rialzare la testa contro tutto quello che viviamo quotidianamente. Soldi pubblici che continuano ad essere spesi per udienze e giudici”.

Se la restituzione parziale e dilazionata dei tributi non versati è divenuta nel frattempo legge, L'Aquila alla vigilia del quarto anniversario del sisma vive ancora di incertezze: è piena emergenza dal punto di vista occupazionale, sono in dubbio i finanziamenti del Governo per la ricostruzione, il tessuto sociale è totalmente disgregato e sono in aumento dei casi di depressione. Una situazione precaria che perdura ormai da troppo tempo e che ha visto come forti oppositori comitati e associazioni, che come unica risposta hanno ricevuto denunce e processi.

Ultima modifica il Venerdì, 29 Marzo 2013 18:36

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