Martedì, 26 Marzo 2013 00:00

Oggi nuova udienza del processo a CaseMatte

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Si svolge oggi presso il Tribunale di Bazzano (L'Aquila) la terza udienza del processo per l'occupazione di "CaseMatte", stabile di proprietà della Asl 1 (L'Aquila-Avezzano-Sulmona) attualmente autogestito dal 3e32 all'interno dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio.

Dopo due rinvii per vizi di notifica sarà la volta dei testimoni dell'accusa, tra i quali due dipendenti della Asl e il Direttore Generale dell'azienda sanitaria Giancarlo Silveri, che tuttavia non si è presentato all'ultima udienza nello scorso 26 ottobre. Durante il corso della prima udienza, il 10 aprile scorso, i legali degli imputati consegnarono al Giudice Grieco un documento catastale secondo il quale risulterebbe che i terreni su cui insiste lo stabile sono di proprietà della Provincia dell'Aquila.

Dodici i giovani sul banco degli imputati, accusati di aver occupato abusivamente l'ex bar del manicomio, chiuso e abbandonato da diversi anni. Nel novembre del 2009 il 3e32 si insediò all'interno dello stabile, anche grazie a un atteggiamento piuttosto conciliante della dirigenza Asl, in quel periodo guidata da Roberto Marzetti. Da allora CaseMatte è un punto di ritrovo per diversi giovani della città, grazie alle diverse iniziative politiche, culturali e musicali organizzate negli ultimi tre anni.

Sono numerosi i procedimenti giudiziari che stanno colpendo movimenti e comitati cittadini sorti all'indomani del sisma: dalle manifestazioni alla stessa occupazione di CaseMatte, passando per il “processo alle carriole”. Nella stragrande maggioranza degli episodi si tende a procedere penalmente nei riguardi delle persone che più hanno animato le proteste di piazza del 2010, nel periodo successivo alle “domeniche delle carriole”, nonostante sia innegabile il coinvolgimento in diverse manifestazioni di una parte della città variegata per età ed estrazione sociale.

In tal senso, è emblematico il processo riguardante la manifestazione del 7 luglio 2010 a Roma, quando quasi 6mila aquilani provarono ad arrivare sotto i “i palazzi del potere” e furono accolti dalle forze dell'ordine in assetto antisommossa. Quel giorno il bilancio fu di due feriti. I motivi della manifestazione erano riconducibili soprattutto alla richiesta di sospensione della restituzione delle tasse da parte della popolazione colpita duramente dal terremoto. Anche grazie a quella giornata, il Governo approvò la restituzione del 40% dei tributi non versati e non dell'intero importo come era stato deciso. Ieri a Roma si è svolta la seconda udienza del processo nei confronti di tre giovani individuati come presunti responsabili degli incidenti. L'accusa è di manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale. 

Come abbiamo raccontato in diretta su NewsTown, è innegabile che la volontà di far sentire la propria voce fu di tutte le persone scese in piazza quel giorno. La prossima udienza si svolgerà il 15 luglio, quando saranno chiamati a testimoniare gli agenti Digos di L'Aquila.

Ultima modifica il Martedì, 26 Marzo 2013 11:38

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