Solo 3 comuni su 305 risultano avere il Piano Emergenza aggiornato, coerente con le disposizioni di legge nazionali e con le Nuove Linee Guida approvate dalla Regione nel 2015 e trasmesso alla protezione Civile Regionale.
Il dato allarmante scaturisce da un dossier elaborato dal M5S in Regione Abruzzo, che analizza in profondità la situazione dei Piani di Emergenza Comunali. "Una fotografia disarmante, quella scattata sui comuni abruzzesi che desta non poche preoccupazioni" dichiara Sara Marcozzi, consigliere regionale M5S. "Amministratori poco attenti alla prevenzione e alla programmazione sono causa di carenze non più giustificabili, vista la fragilità sismica con cui il nostro territorio deve quotidianamente misurarsi e, soprattutto, dopo i tragici fatti di Rigopiano".
I PIANI DI EMERGENZA E LE NOVITA' INTRODOTTE DALLA NORMA Con l'entrata in vigore della Legge 100/2012, a partire dal 13 Novembre 2012, le Regioni e i Comuni sono stati chiamati a partecipare all'organizzazione e all'attuazione delle attività di Protezione Civile. Dovranno, infatti, provvedere alla predisposizione e attuazione dei programmi regionali di previsione e prevenzione; all'attivazione degli uffici e all'approntamento delle strutture e dei mezzi necessari per l'espletamento delle attività di protezione civile. In sostanza, le nuove "Linee Guida per la pianificazione comunale e intercomunale di emergenza" prevedono che i "Piani di emergenza", sia di livello comunale che Intercomunale, rappresentino l'insieme delle procedure d'intervento da attuare al verificarsi di un evento emergenziale, garantendo il coordinamento delle strutture chiamate a gestire l'emergenza.
Il Piano di Emergenza definisce le principali azioni da svolgere e i soggetti da coinvolgere al verificarsi di un evento emergenziale, riportando il flusso delle informazioni che deve essere garantito tra i soggetti istituzionali (in particolare, Sindaco, Prefetto, Presidenti di Provincia e Regione) e tra il Comune e i soggetti operanti sul territorio che concorrono alla gestione dell'emergenza, nonché le azioni che concorrono a garantire la tempestiva comunicazione/informazione della popolazione. Di fatto, il "Piano di Emergenza Comunale" è lo strumento volto alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra attività necessaria e indifferibile, diretta al contrasto e al superamento dell'emergenza e alla mitigazione del rischio. Il fine è quello di tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.
In particolare, con la DGR 19/2015, Regione Abruzzo ha definito le "Linee Guida per la pianificazione comunale e intercomunale di emergenza" a cui devono attenersi i Comuni nella redazione dei Piani. La novazione normativa introdotta dai diversi decreti ministeriali ha previsto che il Piano di Emergenza Comunale fosse strutturato e, contemplasse le attività, sia di prevenzione che di gestione dell'emergenza, in diverse sezioni di intervento:
- RISCHIO IDRAULICO / IDROGEOLOGICO;
- RISCHIO INCENDI BOSCHIVI;
- RISCHIO SISMICO (Sezione già presente ma aggiornata con introduzione della C.L.E. – O.P.C.M. 4007/2012);
- RISCHIO INDUSTRIALE (Sezione introdotta dalle nuove Linee Guida – DGR 19/2015);
- RISCHIO NEVE/GHIACCIO (Sezione introdotta dalle nuove Linee Guida – DGR 19/2015);
- RISCHIO VALANGHE (Sezione introdotta dalle nuove Linee Guida – DGR 19/2015),
In sostanza, per ognuno dei rischi di cui sopra, i comuni dovranno predisporre sezioni attraverso l'utilizzo di procedure standardizzate che descrivano puntualmente le caratteristiche del territorio (torrenti, fiumi, boschi, aree franose, zone di allagamento, strade, edifici strategici, etc.), il censimento di risorse umane, mezzi e materiale disponibile, un raccolta dati relativa alle persone e alle famiglie coinvolte in un dato rischio, l'elenco delle persone con fragilità da soccorrere e le relative modalità di intervento, le Condizioni Limite per l'Emergenza di un insediamento urbano al verificarsi di un evento sismico. E ancora, gli uffici e i contatti telefonici da chiamare durante le emergenze, i livelli di gestione delle allerte e le relative modalità di intervento, la localizzazione dei presidi territoriali, l'individuazione delle aree di accoglienza, attesa e ammassamento. Insomma, una programmazione minuziosa sulle azioni da intraprendere sia in termini di prevenzione che durante la gestione dell'emergenza al fine di tutelare la vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente.
LA DRAMMATICA SITUAZIONE DEI COMUNI ABRUZZESI "Solo i Comuni di L'Aquila, Montesilvano e Torricella Peligna hanno approvato i rispettivi Piani di Emergenza rispettando i criteri dati dalle normative nazionali e regionali trasmettendolo, come legge prevede, al Dipartimento Regionale della Protezione Civile", l'affondo di Sara Marcozzi. "Due Comuni, Casalbordino e Torano Nuova, hanno aggiornato i propri piani senza recepire le Nuove Linee Guida, mentre 80 Comuni hanno il Piano in fase di aggiornamento. Tutti gli altri, ben 220 Comuni non hanno aggiornato il Piano rispetto ai nuovi dettami normativi. Fra questi, ci sono i tre Capoluoghi di Provincia: Pescara, Teramo e Chieti. Una situazione che si rispecchia anche nei comuni delle rispettive province".
LE PROPOSTE DEL M5S "La politica è rimasta per troppo tempo a guardare, non intendiamo attendere l'ennesima tragedia per poi piangerci addosso. La tutela della sicurezza e della salute degli abruzzesi è per noi una priorità, faremo in modo che lo diventi per tutti - ribadisce Marcozzi - Nei prossimi giorni invierò una lettera a tutti i Sindaci che non ancora provveduto all'aggiornamento dei Piani d'Emergenza Comunali per sollecitarli ad adempiere alle loro funzioni e una lettera a tutti i Prefetti, che svolgono un ruolo fondamentale nelle le fasi di coordinamento dell'emergenza affinché si facciamo carico di verificare l'efficacia e l'efficienza dei singoli piani comunali".
Inoltre, grazie al lavoro dei portavoce in Comune, "presenteremo interpellanze e mozioni atte a conoscere le tempistiche di aggiornamento dei piani nelle singole amministrazioni e, in casi di necessità, a sollecitarne l'approvazione. Tragedie come quella di Rigopiano non devono più ripetersi, ritengo che l'attenzione delle istituzioni, nel loro insieme, debba essere massima con elevata priorità rispetto all'organizzazione delle diverse fasi di Protezione Civile. L'Abruzzo non può e non deve permettersi altri errori".