Tra il 21 e il 27 ottobre scorsi, un importante Istituto di ricerca italiano ha svolto un sondaggio in Abruzzo, una indagine quantitativa con metodi misti mediante interviste telefoniche, su fisso e mobile, e online; sono stati sondati 2000 soggetti maggiorenni, distribuiti secondo quote di sesso, età e provincia.
Ebbene, che cosa è emerso? In sintesi, tra le personalità testate come eventuali candidature alle prossime elezioni politiche spiccano l'attuale governatore Luciano D'Alfonso e il suo predecessore Gianni Chiodi, sebbene non godano di particolare fiducia tra l'elettorato (si attestano entrambi al 24%), che potrebbe beneficiare, tuttavia, di un potenziale ampio bacino elettorale rispetto alle altre personalità testate per l'elevata notorietà che deriva dagli incarichi rivestiti. Ulteriore candidatura di valore potrebbe essere quella di Giovanni Lolli che gode di discreta visibilità e di un livello più alto di fiducia tra i cittadini abruzzesi.
Il Movimento 5 Stelle è il primo partito in Regione, col 34% delle preferenze, seguito da PD (23.5) e Forza Italia (19). Anche in coalizione, centrodestra e centrosinistra sono lontani da M5S: l'area di centrodestra, infatti, si attesta al 30%; l'area di governo è al 26.5%, ci fosse un'allenza allargata ad Articolo 1, Sinistra Italiana e Rifondazione, il centrosinistra si attesterebbe al 30.5% (e c'è un ulteriore 2.5% attribuito al centrosinistra in movimento, Campo Progressista, Idv e Verdi).
Ciò che spaventa, però, ed è cristallizzato dal sondaggio, è il pessimo clima che si respira intorno alla politica. Nessun esponente istituzionale, infatti, dispone di elevati livelli di gradimento, anzi; è evidente, inoltre, la forte tendenza all'astensionismo, soprattutto tra gli anziani e tra le fasce più deboli della società.
Altre riflessioni, prima di passare ai numeri: con ogni probabilità, il sondaggio è stato commissionato dal centrodestra - da Forza Italia ? - se è vero che, tra le 12 personalità politiche testate, soltanto tre militano nel centrosinistra (Luciano D'Alfonso, Giovanni Lolli e Giulio Cesare Sottanelli) e c'è un civico, Andrea Gerosolimo; gli altri, sono esponenti del centrodestra regionale: Gianni Chiodi, Lorenzo Sospiri, Guerino Testa, Fabrizio Di Stefano, Federica Chiavaroli, Paolo Gatti, Nazario Pagano, Nicoletta Verì. In tutta evidenza, si tratta delle personalità che si stanno 'giocando' le candidature alle politiche di marzo: ebbene, in questo senso va sottolineato come non ci siano politici capaci di ottenere un soddisfacente attestato di fiducia dell'elettorato, lo ribadiamo, capaci cioé di essere riconoscibili e apprezzati sul territorio regionale diffuso; anzi, popolarità e fiducia restano circoscritti, per lo più, ai territori di riferimento. Insomma, non ci sono cavalli di razza per i seggi uninominali. Ultimo appunto: è evidente come il sondaggio serva anche a definire le prime mosse verso le Regionali, ed ecco che i nomi testati potrebbero rappresentare anche i possibili candidati del centrodestra alla sfida col centrosinistra.
Ma andiamo ai numeri.
Propensione al voto La propensione di voto in Abruzzo, in vista delle politiche, è al 53%. Un dato bassissimo, se è vero che alle politiche del 2013 aveva votato il 76% degli aventi diritto (alle Europee del 2014 il dato era sceso al 64%). Tra le province, a L'Aquila la propensione sale al 59%, con Pescara che si ferma, invece, al 50%.
Orientamento di voto Come detto, il primo partito in Abruzzo è il Movimento 5 Stelle che si attesta al 34%, con un balzo in avanti di più di 4 punti percentuali rispetto alle politiche 2013 (29.9%) e alle europee (29.7%).
Il centrodestra unito si ferma al 30%, con Forza Italia al 19% (alle politiche 2013 era al 23.8%, alle europee al 18.7%), Lega Nord al 5.5% e Fratelli d'Italia al 5.5.
L'area di governo di centrosinistra, con Pd, alfaniani e altri piccoli partiti dell'esecutivo, è al 26.5% (il Partito Democratico è al 23.5%, sui livelli delle politiche 2013, all'epoca si fermò al 22.6, ben sotto il 32.4% ottenuto in Abruzzo alle europee del 2014). C'è poi un'area di centrosinistra 'in movimento' al 2.5% (Campo progressista 1.5%, Idv 0.5% e Verdi 0.5%) e l'area di sinistra che si attesta, invece, al 4% (Articolo 1 è dato all'1.5%, Si all'1.5% e Rifondazione all'1%, sebbene alla data del sondaggio Articolo 1 si stava ancora strutturando sul territorio). Al momento, insomma, anche se le forze di sinistra e centrosinistra dovessero presentari unite, in coalizione allargata, in Regione sarebbero sotto ai pentastellati.
C'è comunque un 28% di indecisi, tanti.
Orientamento al voto in Provincia dell'Aquila In Provincia dell'Aquila, M5S è il primo partito col 31% (tre punti sotto la media regionale); il PD è al 24% (poco sopra la media nazionale, oltre il 22.7% delle politiche 2013, ben sotto il 31.3% ottenuto in provincia alle europee). Forza Italia è al 19%, in linea con la Regione.
Allargando lo sguardo alle coalizioni, l'area di governo di centrosinistra in provincia è al 26.5%, il centrosinistra in movimento al 3% (Campo progressista al 2%, Idv allo 0.5 e Verdi allo 0.5) e la sinistra al 3.5 (Articolo 1 all'1.5, Si all'1.5 e Rifondazione allo 0.5): significa che, in provincia, il centrosinistra allargato sarebbe al 32.5, sopra M5S.
Trainato dai risultati de L'Aquila e di Avezzano, però, il centrodestra unito si attesta al 34%: a fare la differenza, Lega Nord - in provincia al 6% - e, soprattutto, Fratelli d'Italia che, nell'aquilano, balza al 9%. E non è un caso, considerato che il sindaco del Capoluogo viene proprio dal partito di Giorgia Meloni che oggi, a L'Aquila, ha riunito il partito.
Indecisi al 27%.
Notorietà delle personalità politiche A spiccare in Abruzzo per notorietà, tra le personalità politiche testate, sono Luciano D'Alfonso (lo conoscono 8 cittadini su 10) e Gianni Chiodi che si ferma al 62%. Seguono Giovanni Lolli (38%), Lorenzo Sospiri (35%), Guerino Testa (30%), Fabrizio Di Stefano (29%), Federica Chiavaroli (27%), Paolo Gatti (27%), Nazario Pagano (22%), Nicoletta Verì (16%), Giulio Cesare Sottanelli (14%) e Andrea Gerosolimo (13%).
Numeri che raccontano della scarsa affezione dei cittadini alla politica. E che dimostrano come i politici testati siano legati al bacino territoriale d'appartenenza, a dire che non ci sono personalità trasversali geograficamente. Per dire: D'Alfonso ha un livello di notorietà molto più alto a Pescara (87%) che all'Aquila (73%); Gianni Chiodi, invece, è conosciuto dal 68% dei sondati nel teramano e soltanto dal 53% in provincia dell'Aquila; ancora, Lorenzo Sospiri è al 48% nel pescarese e al 26% nell'aquilano, Guerino Testa al 56% nel pescarese e al 18% nell'aquilano e così via.
Fiducia nelle personalità politiche Ancor più evidenti i dati sul grado di fiducia che i cittadini abruzzesi nutrono nei confronti dei politici sondati: a spiccare è Giovanni Lolli col 32%, un dato - comunque - molto basso; D'Alfonso e Chiodi si fermano al 24%, gli altri non superano il 25% (eccetto Federica Chiavaroli, al 27%). Altro segnale inequivocabile del clima di distacco, se non peggio, che si respira intorno alla politica abruzzese. E comunque, il dato è sempre segnato dalla territorialità: D'Alfonso, per citare il caso più emblemativo, ha un indice di fiducia del 31% a Pescara che crolla al 18% tra i sondati nell'aquilano.
Sintesi notorietà/fiducia A fare una sintesi percentuale, tra indice di notorietà e fiducia, D'Alfonso precede Chiodi e Lolli, segue Sospiri. All'ultimo posto, Gerosolimo.
Bacino elettorale Ultimo dato, interessante: è stato chiesto ai cittadini testati con quale probabilità voterebbero le personalità politiche sottoposte loro per un incarico Parlamentare. Ebbene, D'Alfonso è al 21% di indicazioni favorevoli (sicuramente sì / probabilmente sì); seguono Chiodi e Lolli al 16%: a scorrere la classifica, Gatti, Di Stefano e Sospiri si attestano al 10%, Sottanelli al 9%, Chiavaroli all'8% come Testa, Pagano e Verì al 7, Gerosolimo al 5.
Ancora, e di nuovo, l'elemento territoriale: D'Alfonso è al 28% nel pescarese e al 15% nell'aquilano; Lolli è al 21% nell'aquilano e al 12% nel chietino; Chiodi è al 24% nel teramano e al 12% nell'aquilano e così di seguito.