"La prossima sarà la legislatura madre di tutte le battaglie; segna un discrimine oltre il quale si affaccia una deriva antidemocratica, l’impasse socio-economica, un passo indietro su questioni vitali, come il lavoro, che abbiamo provato ad affrontare con fatica negli anni più difficili della crisi”. Stefania Pezzopane ha avviato con queste parole la campagna elettorale del Partito Democratico in vista delle elezioni del 4 marzo prossimo; si è rivolta agli elettori: “votino con ponderazione – l'appello – stavolta non si può proprio sbagliare".
Stamane, i dem hanno presentato i candidati del territorio: la senatrice uscente appunto, candidata come capolista alla Camera sul collegio proporzionale L’Aquila-Teramo, Lorenza Panei, candidata al maggioritario L’Aquila-Marsica-Alto Sangro e Massimo Cialente, in corsa per un seggio al Senato, sul collegio uninominale L’Aquila-Teramo. "Dobbiamo recuperare gli indecisi, gli sfiduciati – ha spiegato Pezzopane - bombardati da un’informazione spesso distorta, negativa: dobbiamo raccontargli le tante cose fatte in questi anni, l’impegno messo a tutela del territorio su vicende fondamentali per la ricostruzione fisica e socio-economica, le sfide vinte e da vincere. Ci presenteremo insieme, a viso aperto come abbiamo sempre fatto – ha proseguito – casa per casa, strada per strada, Comune per Comune: nel mio seggio, che è lo stesso di Massimo Cialente, ci sono 137 comuni, e tra gli altri L’Aquila, Avezzano e Teramo. Ci metteremo cuore e passione".
Pezzopane ha inteso ringraziare la segreteria nazionale del PD che – ha sottolineato – ha rispettato il gruppo dirigente abruzzese e, d’altra parte, "un gruppo dirigente vero deve sapere farsi rispettare", la stoccata al centrodestra locale. "Le scelte di Matteo Renzi e della segreteria hanno dimostrato come il partito senta la ricostruzione come tema centrale nell’agenda politica del paese. Mi chiedo come possa venire in mente alle altre forze politiche di non candidare esponenti di questo territorio, di non candidare chi ne conosce le difficoltà, lo vive, soffre, si cimenta con le sfide della ricostruzione. Mi chiedo come possano prendere in giro così il nostro territorio. Lo sappiamo: i paracadutati qui non vengono, non ci sentono, non ci rappresentano. Noi siamo tre candidati del territorio, tutti in posizioni eleggibili, segno dell’attenzione che il PD ci ha riservato. Per affrontare le sfide che abbiamo avanti a noi vanno conosciute a memoria le leggi, le ordinanze, i percorsi seguiti sin qui: i paracadutati da dove inizieranno, dove metteranno le mani?”.
Accanto ai candidati, il segretario cittadino dem Stefano Albano, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, i sindaci di Barisciano e Scoppito, Francesco Di Paolo e Marco Giusti, il segretario dei 'Giovani Democratici' Mario Schettino oltre ad Americo Di Benedetto che ha voluto esserci nonostante una brutta influenza, segno di distensione al culmine di giorni difficili per il partito a livello provinciale. "Le scelte dei candidati sono caratterizzate da un'appartenenza territoriale che porta con sé delle competenze, elementi indispensabili per un territorio come il nostro che ha ancora tante questioni aperte e ha bisogno di rappresentanti in Parlamento", ha tenuto a ribadire Albano; il contrario del centrodestra "che non ha candidati del territorio in posizioni rilevanti. Viene da chiedersi quanto è e sarà in grado di incidere il centrodestra cittadino a livello nazionale se non riesce nemmeno ad esprimere una candidatura".
Concetto stressato dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci: "le aree interne sono una grande questione nazionale, hanno bisogno di attenzione, cura e benevolenza. Pezzopane, Cialente, Panei e la comunità tutta del Partito Democratico hanno assunto sulle spalle il peso delle sfide di questi anni, le difficoltà dei due crateri che, in alcuni comuni dell’Alta Valle dell’Aterno si incrociano persino. E’ vero, litighiamo e discutiamo – ha riconosciuto Pietrucci – abbiamo avuto una dolorosa battuta d’arresto a giugno, alle amministrative, ma nei momenti difficili sappiamo ritrovarci perché conosciamo l’importanza della posta in palio. E in questo senso, le candidature che abbiamo scelto sono le migliori possibili".
Anche Massimo Cialente ha insistito molto sui così detti paracadutati: "non si tratta di una polemica strumentale, da campagna elettorale", ha chiarito, "bensì di una questione nevralgica. Da sempre, i parlamentari vengono eletti nei collegi, qui e ovunque; in questo modo, nella vita democratica di un paese possono essere rappresentate le comunità territoriali, nei loro orientamenti politica ma, soprattutto, nei loro leciti interessi. Ebbene, i paracadutati sono la negazione di questo principio. Oltre le leggi generali, tutte le norme hanno una ricaduta particolare sui diversi territori: chi più di noi può saperlo, avendo affrontato le vicende del terremoto? Non c’è atto che non passi dallo Stato alle regioni e giù, nelle province e fino ai comuni. Per questo, avere un parlamentare espressione della comunità territoriale significa poter portare all’attenzione del Governo determinate problematiche essenziali per la vita della comunità stessa".
Dunque, Cialente ha voluto ribadire che, a differenza del centrodestra, il PD non ha avuto paracadutati e ha rivendicato il lavoro svolto negli anni passati: "oggi, tutti parlano del ‘modello L’Aquila’, modello che nacque con la decisione di restituire la fascia al Presidente della Repubblica che spinse il Governo d’allora a stanziare il miliardo e 200 milioni che ci permise d'avviare la ricostruzione; il modello L’Aquila l’abbiamo scritto noi, non certo Berlusconi che, la drammatica notte del 5 maggio 2009, aveva deciso di spogliare la città dei suoi presidi pubblici. E’ per questo che ho deciso di candidarmi: corro per vincere, e voglio vincere per continuare a lavorare per il mio territorio mettendo a disposizione del Paese le competenze acquisite in questi anni".
Cialente ha messo sul piatto alcune proposte: "la prima, estendere anche al cratere 2016 – a Teramo e al suo comprensorio – la norma che destina il 4% dei fondi per la ricostruzione allo sviluppo economico; la seconda, la messa in sicurezza dei piccoli borghi, spina dorsale del nostro paese; e ancora, una commissione specifica per le opere pubbliche: ci sono miliardi di euro bloccati – ha sottolineato – e lo sappiamo bene a L’Aquila: ebbene, si prendano alcuni casi esemplari in Italia, si analizzi la filiera burocratica per capire dove i processi si bloccano e sciogliere i nodi che tengono strozzati i cantieri". Infine, un appello ai cittadini: "andate a votare: saranno gli indecisi a determinare se avremo un governo forte, capace di portare fuori il paese dalla tempesta ora che si vedono i primi raggi di sole, oppure un governo Pd-Forza Italia"; pur non affermandolo esplicitamente, Cialente ha fatto proprio il concetto di voto utile: "più voti prendono LeU e Movimento 5 Stelle, più sarà concreto il rischio di un governo di larghe intese, e d’altra parte Massimo D’Alema è stato il primo a parlare di governo del Presidente. Non è un caso".