Martedì, 06 Febbraio 2018 23:31

Partecipate, passa in commissione l'atto per la nomina degli amministratori

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Dopo la lunga serie di rinvii sulla pubblicizzata rivoluzione delle società partecipate del Comune dell'Aquila, l'impasse in cui era caduta la maggioranza sembra essere arrivata ad un punto di svolta. Ieri pomeriggio, l'esame dell'atto d'indirizzo per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso gli organismi partecipati, approvato in Giunta lo scorso 25 gennaio, è approdato sul tavolo della quarta commissione, raccogliendo a larga maggioranza (20 sì e 3 astenuti) il parere favorevole della stessa.

Il dispositivo approvato, su cui il Consiglio comunale dovrà determinarsi, spiana la strada alle nomine dei vertici delle partecipate, introducendo, rispetto all'ultimo atto redatto dall'ex segretario Carlo Pirozzolo per l'amministrazione Cialente, alcune novità riguardanti i criteri di pubblicità e trasparenza, gli adempimenti dei rappresentanti nonchè i requisiti generali di accesso alle cariche di amministratore unico, amministratore delegato o di revisore unico.

Stando a quanto riferito in sede di Commissione dal sindaco Pierluigi Biondi, le novità introdotte nell'atto di indirizzo intendono razionalizzare le spese, assicurare maggiore trasparenza e fissare precise garanzie rispetto al raggiungimento degli obiettivi e all'adempimento dei compiti di gestione (in particolare per ciò che attiene il contenimento dei costi e l'efficacia e la qualità dei servizi resi) contenuti in un documento di programmazione che, annualmente, il sindaco assegnerà ai componenti degli organi di amministrazione.

"L'amministratore unico, o il presidente del consiglio di amministrazione nel caso dell'ex Onpi - ha affermato il sindaco - avranno obiettivi che verranno verificati annulamente e i compensi loro attribuiti saranno al 50% in quota fissa e per il 50% in quota variabile - sulla falsa riga di quanto avviene per la retribuzione di risultato dei dirigenti comunali e più in generale dei dirigenti pubblici - da destinare alla remunerazione del risultato raggiunto nel corso dell'anno di riferimento, da valutarsi in base al grado di raggiungimento di obiettivi predeterminati e assegnati agli organismi partecipati. E' stata inoltre introdotta una leggera limatura dell'indennità che spetta all'amministratore unico o al consiglio di amministrazione che non può essere superiore al 75% delle indennità spettanti agli Assessori di giunta".

"Il lavoro più importante - ha aggiunto il primo cittadino - sarà quello della verifica degli obiettivi che verranno raggiunti dai neo dirigenti. E' su questo che si valuterà la qualità del servizio delle aziende e si definiranno ulteriori interventi di razionalizzazione delle spese. A tal riguardo, tra gli obiettivi trasversali che assegneremo ai prossimi amministratori unici ci sarà quello di stipulare entro un periodo prefissato delle convenzioni con il Comune per trasferire tutti gli appalti di beni e servizi superiori a quarantamila euro in capo alla centrale unica di committenza inserita nella nuova macrostruttura comunale come settore a sè".

"Faciliteremo infine - ha concluso Biondi - la comunicazione tra le partecipate ai fini dell'ottimizzazione della gestione delle stesse e in ordine all'utilizzo del personali".

Per ciò che attiene i criteri di pubblicità e trasparenza e i requisiti di ammissione alle cariche, invece, è stato introdotto l'obbligo di pubblicazione, sul sito del Comune, di tutte le informazioni riguardanti le candidature, dai curriculum professionali all'elenco delle cariche pubbliche ricoperte e degli incarichi in altri organismi societari o aziende, l'inesistenza di cause di incompatibilità fino al titolo di studi.

Se la parametrazione dei compensi sulla base degli obiettivi raggiunti, così come la pubblicazione dei dati e dei cv dei candidati, sono stati accolti favorevolmente dalla maggioranza dell'assise, è sull'ammissione di candidati non laureati (l'atto prevede che possano essere nominati candidati in possesso del diploma di laurea ma anche chi sia in possesso di una comprovata esprienza amministrativa di almeno tre anni in enti della pa o con ruoli di gestione in enti pubblici) che si levano i dubbi e le insinuazioni dell'opposizione.

La previsione di non fissare il diploma di laurea tra i requisiti per la partecipazione dei candidati è stata da molti intepretata come una disposizione ad hoc per consetire alcune nomine già certe, definite sulla base del metodo spartitorio tra le forze di maggioranza del centrodestra. Stando ai rumors, la presidenza del Sed andrà a Luciano Bontempo (Udc), l'Asm al sindaco di Navelli Paolo Federico (Forza Italia), l'Afm a Salvatore Santangelo. Ma è sulla presidenza dell'ex Onpi e del Cgts che la maggioranza non riesce a trovare ancora la quadra. Sembrerebbe che, a differenza di quanto trapelato in un primo momento, sul Centro turistico la maggioranza sia propensa alla scelta di un esponente di Fratelli d'Italia, il partito del sindaco Biondi. Sull'ex Onpi, infine, si giocherà la vera partita: voltando le spalle alle richieste dei forzisti che avevano indicato Stefano Morelli alla presidenza della partecipata, ultime indiscrezioni danno per certo l'incarico ad un esponente di Noi con Salvini. Analoga situazione anche per la presidenza dell'Ama, per cui il movimento di Salvini sembrerebbe favorito.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Febbraio 2018 10:04

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