E' un "risultato storico" per il Movimento 5 Stelle, così lo definiscono i pentastellati: M5S è di gran lunga il primo partito del Paese, attestato oltre il 32%. Ma è boom anche per la Lega di Matteo Salvini che si prende la leadership del centrodestra, superando il 17%: un italiano su due ha votato per una delle due forze politiche. Una notte 'populista', l'hanno già ribattezzata i principali media internazionali. E che non assicura la governabilità al Paese, sebbene bisognerà attendere i risultati dei collegi uninominali che determineranno un terzo del Parlamento.
Sta di fatto che l'Italia si risveglia spaccata in due: al centro nord vince il centrodestra, al centrosud la Lega col PD in caduta libera, sotto la soglia psicologica del 20% e con ripercussioni sul Nazareno difficili da prevedere. Ben al di sotto delle aspettative Liberi e Uguali, poco sopra il 3%, male Potere al Popolo che fa peggio della Rivoluzione civile di Ingroia di cinque anni fa. A far da cerniera è l'Abruzzo che, stando ai risultati ancora provvirosi, si divide tra aree interne, al centrodestra, e zone costiere a cinque stelle.
Quando mancano ormai poche sezioni da scrutinare per elezioni della Camera dei deputati questi i dati secondo il sito del Viminale: Lega 17,59%, Forza Italia 14,00%, Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni 4,34%, Noi con l'Italia 1,31%, Movimento 5 stelle 32,36%, Partito democratico 18,84%, +Europa 2,57%, Italia Europa insieme 0,58%, Lorenzin 0,52%, Svp - Patt 0,43%, Liberi e uguali 3,38%, Potere al popolo 1,13%, Casapound Italia 0,93%. Al Senato, mentre anche qui si avvicina il termine dello spoglio, la Lega è al 17,81, Forza Italia 14,47%, Fratelli d'Italia 4,27%, Noi con l'Italia-Udc 1,19%, Movimento 5 Stelle 31,94%, Partito democratico 19,20%, +Europa 2,37%, Italia Europa Insieme 0,53%, Civica Popolare Lorenzin 0,50%, Svp - Patt 0,44%, Liberi e Uguali 3,25%, Potere al Popolo 1,05%, Casapound Italia 0,84%.
Con questi numeri, nessuna forza politica avrà il 40%, soglia indispensabile per formare un governo; e neanche una 'larga intesa' tra Forza Italia e Pd basterà per governare.
Le reazioni
Non aspetta neppure le prime proiezioni, il Movimento 5 Stelle. "C'è un elemento certo: il M5s sarà il pilastro della prossima legislatura ed è il risultato di tutti questi anni di lavoro", dice Alfonso Bonafede, potenziale ministro della giustizia in un governo Cinquestelle. Il candidato premier, Luigi Di Maio, ha seguito i primi dati in un'altra stanza e, quando sono usciti i risultati, è uscito in camicia per andare ad abbracciare gli altri. La proclamazione della vittoria è però toccata ad Alessandro Di Battista: "E' un trionfo, un'apoteosi. Ora tutti dovranno parlare con noi".
Altrettanto netto, ma di segno opposto, il commento del capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, il padre della legge elettorale: "Posto che noi abbiamo perso le elezioni, non ci sono tanti giri di parole, noi ci auguriamo che il governo faccia le cose migliori possibili". E come lui anche Maurizio Martina: "Stiamo seguendo come tutti l’evoluzione dei risultati ed è chiaro che si tratta di una sconfitta molto evidente e molto chiara, molto netta", riconosce il vicesegretario dem. Il Pd, da sconfitto, si appresta a una legislatura all'opposizione, nessun appoggio a un esecutivo Cinque stelle: "Noi siamo alternativi a M5S, se hanno i numeri governano, noi staremo all'opposizione", commenta ancora Rosato. Poi un passaggio sul segretario Matteo Renzi e sull'ipotesi di un suo passo indietro: "Deciderà lui, ma prima pensiamo al Paese. Voglio capire qual è la soluzione che il Parlamento può trovare per garantire un governo a questo Paese. Dopo discuteremo anche di cosa succede al Pd".
Intanto, il centrodestra rivendica a sè la vittoria: è la nostra coalizione - si legge in una nota di Forza Italia - "ad avere la maggioranza politica, quindi "è il vero vincitore di una tornata elettorale in cui è in gioco il governo del paese e non le affermazioni individuali". Il coordinamento nazionale forzista aggiunge che "solo con dati più precisi si capiranno i risultati dei singoli partiti e dei rapporti di forza parlamentari, e se la vittoria politica si tradurrà in una maggioranza numerica a Camera e Senato. Dopo 5 anni di governo della sinistra il centrodestra e non il Movimento 5 Stelle è l’alternativa vincente. Gli italiani, come aveva chiesto il presidente Berlusconi, non hanno fatto prevalere la deriva grillina". E Forza Italia è convinta anche dell’unità della coalizione di centrodestra. Il capogruppo uscente al Senato Paolo Romani si dice infatti sicuro che "la Lega farà inciuci o accordi strampalati col MoVimento 5 Stelle. La coalizione di centrodestra è coesa e forte, e la storia dei rapporti tra Lega e Forza Italia è talmente radicata che penso sia difficile che la Lega possa immaginare di fare un accordo con il M5S".