Domenica, 29 Aprile 2018 12:13

'Caricometro', il report Openpolis su parlamentari che svolgono altri incarichi

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Il nuovo parlamento si è insediato da oltre un mese.

Deputati e senatori sono ormai nel pieno delle loro funzioni, anche se in attesa del governo molti organi parlamentari si devono ancora costituire. Fuori dal parlamento però molti di essi già ricoprono altri ruoli politici.

Con il report “Caricometro – XVIII legislatura”, Openpolis ha analizzato i dati di questo fenomeno.

Quanti neo deputati e neo senatori hanno incarichi in consigli e giunte comunali e regionali? Per rispondere a questa domanda è stato svolto un accurato censimento degli incarichi politici in Italia. Un lavoro di monitoraggio che openpolis porta avanti sistematicamente da anni con la piattaforma openpolitici. È giusto ricordare che nessuna istituzione ha in piedi un censimento di questo tipo, in quanto la principale fonte pubblica in materia, l’anagrafe degli eletti del ministero dell’interno, non include gli eletti nel parlamento italiano e in quello europeo.

In totale, sono 155 i parlamentari (108 deputati e 47 senatori) che al momento hanno anche altri incarichi politici, cioè il 16,42% dell’aula. Un dato che varia notevolmente a seconda della lista di elezione. Su 183 seggi assegnati alla Lega, ben 86 sono occupati da parlamentari che hanno anche altri incarichi politici sul territorio. Con questa percentuale (il 46,99% degli eletti) la Lega è di gran lunga la lista con la quota più alta, quasi tre volte la media del parlamento. A seguire gli eletti con Fratelli d’Italia (30,61%), di Liberi e uguali (22,22%) e di Forza Italia (21,12%). Molto più distanti invece gli altri principali partiti come Partito democratico (7,78%) e soprattutto il Movimento 5 stelle (0,59%).

Il 55% dei doppi incarichi analizzati sono svolti in consigli comunali, di gran lunga la tipologia più ricorrente. A seguire troviamo gli assessori comunali (18%) e i sindaci di comuni con meno di 15.000 abitanti (17%). Tre tipologie di incarichi che sono compatibili con il mandato parlamentare. Tuttavia, sollevano questioni di non poco conto: la prima è che non tutti i comuni hanno lo stesso peso. È chiaro che fare l’assessore in un comune capoluogo di regione, non è la stessa cosa che farlo in un comune con meno di 15.000 abitanti. Una differenza, soprattutto in peso e influenza, che ci porta alla seconda questione. Le opportunità politiche che si hanno nello svolgere due mandati del genere allo stesso momento sono enormi: si può parlare di conflitto di interessi quando un’assessore comunale di Roma, per fare un esempio, è anche parlamentare? E ancora: un consigliere al comune di Milano come Matteo Salvini, quanto riesce a seguire i lavori essendo stato contemporaneamente prima parlamentare europeo e ora senatore?

Tra i casi più eclatanti, l'aquilano Luigi D'Eramo eletto alla Camera dei Deputati con la Lega e assessore del Comune dell'Aquila.

Poi, ci sono tipologie d'incarico che, al contrario, non sono compatibili con il mandato parlamentare: in particolare, sindaci di comuni con oltre 15.000 abitanti, consiglieri regionali, assessori regionali e presidenti di regione. L’organo predisposto all’accertamento delle incompatibilità per i parlamentari è la giunta per le elezioni, a cui spetta il compito di procedere alla verifica dei titoli di ammissione dei parlamentari ed alla valutazione delle cause sopraggiunte di ineleggibilità o di incompatibilità. Se la giunta certifica la presenza di cariche incompatibili, viene dato al parlamentare un termine entro il quale scegliere quale mandato portare avanti. La giunta per le elezioni svolge quindi un ruolo fondamentale nel contestare la legittimità di portare avanti più incarichi contemporaneamente, ed è l’organo che, nei casi contestati, decide in via definitiva cosa deve avvenire. Finché non viene costituita la giunta delle elezioni, nessun organo parlamentare può dichiarare l'incompatibilità di alcuni deputati e senatori. Un iter che a volte, soprattutto in un momento di stallo istituzionale come l’attuale, può essere particolarmente lungo e complesso: con l’attuale mancanza di una giunta per le elezioni, per esempio, non è stata avviata la verifica dei requisiti per la convalida dei nuovi parlamentari e, di conseguenza, non sono ancora stati contestati eventuali doppi incarichi non leciti.

Nei casi di incompatibilità costituzionale però, possiamo già parlare di un abuso del regolamento per mantenere il doppio incarico il più a lungo possibile. Situazione nota è quella del governatore della regione Abruzzo Luciano D’Alfonso (Pd), che ha più volte sottolineato la sua volontà di mantenere la carica di presidente di giunta finché il regolamento glielo consente. Al contrario, il deputato Camillo D'Alessandro (Pd) si è dimesso dalla carica di consigliere regionale.

Di seguito, la lista dei parlamentari incompatibili e il contesto attuale: 

incarichi incompatibili

 

Ultima modifica il Lunedì, 30 Aprile 2018 09:12

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