"Quello che è accaduto con la chat con lo stemma della Repubblica di Salò è un fatto gravissimo, che a nostro avviso merita le dimissioni immediate del sindaco".
Ad affermarlo è la consigliera comunale della Coalizione sociale Carla Cimoroni.
"Ancora più grave, tuttavia" aggiunge la consigliera "è il silenzio dietro cui Biondi si è trincerato. Non solo non si è scusato ma non ha dato nemmeno una giustificazione per quanto accaduto. Né ha avuto il coraggio di rivendicare la cosa come una scelta politica. Per un sindaco che non si presenta, senza spiegare perché, alle celebrazioni ufficiali del 25 aprile, sarebbe stato più onesto sia intellettualmente che politicamente rivendicare la scelta della bandiera di Salò, anche se si sarebbe mal conciliato con il giuramento che lo stesso Biondi ha fatto sulla Costituzione".
Secondo l'esponente della Coalizione sociale, quello che è accaduto è frutto anche dell'"operazione di sdoganamento, fatta in questi anni, della simbologia e della gestualità di stampo fascista, oltre della riscrittura della storia in chiave conciliatoria".
Cimoroni denuncia anche l'ipocrisia e la doppiezza del Pd, che "ha abbandonato l'aula quando si è votata la nostra mozione che chiedeva di non dare spazi o contributi pubblici a chi non si fosse dichiaratamente scostato dall'ideologia fascista e razzista".
"Biondi" conclude la Cimoroni "dovrebbe dare le dimissioni sia per quello che ha fatto che per tutto quello che in quest'anno non ha fatto, dal Prg alla sicurezza delle scuole, che sono state il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale".