"Un disastro. Tutto come ampiamente previsto. Pochissime aziende, tra cui anche quelle agroindustriali, si mangiano una fetta importante dei fondi del Programma di Sviluppo Rurale destinate al mondo agricolo. Con le prime graduatorie appena pubblicate dalla Direzione Politiche agricole della Regione Abruzzo è evidente il fallimento della politica agricola portata avanti da D'Alfonso, Pepe e dalla stessa Direzione. L'agricoltura abruzzese ha perso una grande occasione per crescere, innovarsi e svilupparsi".
Questo il commento del Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che sottolinea quanto segue: "Per la prima volta in Abruzzo, attraverso il Programma di Sviluppo Rurale, si sono finanziate poche limitate aziende agroindustriali, assorbendo più dei due terzi delle risorse a disposizione, e non gli imprenditori agricoli. Dopo ben 18 mesi dall'uscita dei bandi inerenti gli investimenti nelle aziende agricole del PSR (Misura 4.1 e 4.2) abbiamo finalmente una prima graduatoria della misura 4.2 che descrive lo stato comatoso in cui è stata ridotto il comparto rurale. Su un totale di 18 milioni di euro destinati a crescita, trasformazione commercializzazione dei prodotti agricoli, più dei due terzi, ossia quasi 13.944.000 di euro, sono state assegnati a 6 aziende agroindustriali e agricole. Mentre la restante parte, 3.885.700 di euro, viene assegnata a 26 aziende".
"Quando uscirono i bandi di queste Misure del PSR – continua Febbo - avevo denunciato il grave errore di non aver inserito il limite massimo di investimento da parte delle aziende e oggi l'agricoltura paga le scelte scellerate di una Regione allo sbando. I pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti e soprattutto degli agricoltori (quelli veri) che attendevano queste risorse del PSR per innovare le proprie attività. Anticipo che lo stesso film lo vedremo la settimana prossima anche per le graduatorie relative alla Misura 4.1 le cui risorse ammontano a ben 25 milioni di euro. Sarà lo stesso disastro con poche aziende (5/6) si mangeranno più della metà dei fondi. Milioni e milioni di euro destinati alle grandi imprese e agroindustrie. Oggi è palese come il totale delle risorse del PSR, pari a ben 43 milioni di euro per le Misure 4.1 e 4.2, attese spasmodicamente da anni dal mondo rurale abruzzese, siano gestite in maniera miope, unilaterale e senza lungimiranza causando un danno enorme a tutta la filiera. Un errore madornale che condanna la nostra agricoltura senza intraprendere la strada dell'innovazione e del futuro".
"Questo – conclude Febbo - è il risultato del governo di D'Alfonso e dell'assessore Pepe che hanno gestito un Piano di Sviluppo Rurale come se fosse un cassetto di risorse da distribuire non attraverso una programmazione seria e corrispondente alle vere esigenze imprenditoriali ma assecondando i capricci di pochi addetti ai lavori".