"Siamo in attesa della comunicazione istituzionale per lo scioglimento delle Camere, non ho fatto in tempo a risolvere il problema dell’incompatibilità tra senatore e presidente della Regione che me lo hanno risolto da Roma".
Parole di Luciano D'Alfonso che stamane, a margine della presentazione del progetto di skate park a Pescara, ha commentato gli ultimi accadimenti politici, anticipando di fatto ciò che sarebbe accaduto nel pomeriggio, col precipitare della crisi istituzionale che potrebbe condurre il paese alle urne il 29 di luglio.
Così fosse, dovessero davvero sciogliersi le Camere, D'Alfonso resterebbe in Regione fino alle politiche: a quel punto, se dovesse essere ricandidato, e rieletto, la legislatura arriverebbe comunque a scadenza naturale, considerato che ci vorrebbero almeno un paio di mesi per l'istituzione della Giunta delle elezioni che dovrebbe sancirne l'incompatibilità e altri quattro mesi tra dimissioni e indizione delle elezioni. Insomma, si arriverebbe al 2019 e, a quel punto, si andrebbe al voto in primavera. Accadrebbe lo stesso se D'Alfonso non dovesse essere ricandidato o, pur candidato, non dovesse essere rieletto.
Insomma, si allontano - forse definitivamente - le elezioni regionali e, a questo punto, potrebbero aprirsi altri scenari, con D'Alfonso che potrebbe anche decidere di ricandidarsi tentando un secondo mandato. Si tratta, tuttavia, di ragionamenti assolutamente prematuri. "Oggi e domani sarò in Senato per adempiere all’obbligo e alla responsabilità del voto - ha chiarito il governatore - avremo una giornata importante perché tra gli altri argomenti è prevista domani la ratifica di Alitalia. In questi mesi non ho mai rinunciato a un giorno di lavoro e non mi sono mai risparmiato. Il doppio ruolo di solito è un problema se anima un conflitto di interesse, ma questo non c’è mai stato poiché da senatore della Repubblica non ho mai proposto una legge a vantaggio dell’Abruzzo e non ho mai fatto patire nulla all’Abruzzo. Inoltre ho sempre goduto di una sola indennità, quella da senatore, poiché a quella da presidente ho rinunciato".