Domenica, 10 Giugno 2018 23:56

Amministrative, ballottaggio a Teramo e Silvi tra centrodestra e centrosinistra. Flop M5S. Nell'aquilano, Gattuso rieletto a Barete e Chiappini a Lucoli. I risultati

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E’ stato il primo vero banco di prova elettorale per il governo giallo-verde da poco insediato.

Si sono chiuse alle 23 le urne per la tornata delle amministrative: quasi 7 milioni gli italiani chiamati alle urne per l’elezione dei sindaci e il rinnovo dei Consigli comunali in 623 comuni, un capoluogo di Regione (Ancona), 20 capoluoghi di provincia, tra cui Teramo, 109 città con più di 15mila abitanti. Ebbene, 'tira' la Lega di Matteo Salvini che trascina il centrodestra, 'tiene' il centrosinistra che, sebbene si confermi in un momento di forte difficoltà, non è naufragato come pure ci si poteva attendere, 'cede' il Movimento 5 Stelle, fuori dai ballottaggi nelle principali città al voto. In tre parole, si potrebbe raccontare così il voto espresso dagli italiani. 

L'affluenza si è attestata al 61.2%, 5 punti e mezzo percentuale in meno rispetto alle precedenti omologhe elezioni.

Il centrosinistra perde una delle sue 'roccaforti', Terni, scendendo sotto il 15% col centrodestra che sfiora la vittoria al primo turno trascinato dalla Lega che si attesta al 30%; in modo 'anticiclico', però, conquista Brescia con Emilio Del Bono vincendo al primo turno, sfiora la vittoria ad Ancona, l'unico capoluogo di Regione dove si è votato, soffre a Pisa e Siena, altre città 'rosse', pur andando al secondo turno, va al ballottaggio a Massa col centrodestra e ad Avellino col Movimento 5 Stelle partendo da una situazione di assoluto vantaggio, costringe le destre al secondo round anche a Pisa, Teramo, Brindisi e Sondrio.

Oltre il successo di Terni, il centrodestra si prende Treviso e Vicenza al primo turno, Imperia - la sfida al ballottaggio sarà tra Scajola e i civici d'area di Lanteri - e vince a Catania; le destre trascinate dalla Lega andranno al secondo turno in posizione di vantaggio a Brindisi, Messina, Siracusa, Sondrio, Teramo e Viterbo. Ballottaggio anche nelle città 'rosse' di Massa (sebbene indietro rispetto al centrosinistra), Pisa (d'un soffio sopra il centrosinistra) e Siena (3 punti percentuale sotto il centrosinistra), a Ragusa (vicinissimi ai 5 Stelle) e Ancona, sebbene 20 punti percentuale sotto l'uscente Mancinelli. 

E il Movimento 5 Stelle? Nelle città capoluogo di provincia, i pentastellati vanno al ballottaggio a Ragusa, in lieve vantaggio sul centrodestra, ad Avellino e Terni, con pochissime chance di vittoria. Un mezzo flop. 

Il voto in Abruzzo

In Abruzzo, l'affluenza si è attestata qualche punto sopra la media nazionale, con il 65% degli aventi diritto che hanno esercitato il diritto di voto: anche in Regione, però, il calo è stato di 6 punti percentuale circa.

Oltre a Teramo, dove l'affluenza si è fermata al 67.2% (- 7% rispetto alle ultime amministrative), si è votato per il rinnovo di 31 consigli comunali, con 174.870 cittadini chiamati alle urne a Barete, Castellafiume, Lucoli, Massa d’Albe, Oricola, San Benedetto dei Marsi e Scanno in provincia dell’Aquila; a Fallo, Frisa, Pizzoferrato, Torino di Sangro e Villa Santa Maria in provincia di Chieti; a Bussi sul Tirino, Cepagatti, Loreto Aprutino, Nocciano, Pianella, Pietranico, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo citeriore e Turrivalignani in provincia di Pescara; ad Alba Adriatica, Atri, Castilenti, Civitella del Tronto, Controguerra, Montorio al Vomano, Nereto, Notaresco e Silvi nel teramano.

Ballottaggi a Teramo e Silvi

Evidente come i riflettori fossero puntati, però, proprio su Teramo, laddove il risultato elettorale offre diverse chiavi di lettura per interpretare le Regionali che verranno.

Commissariata da dicembre 2017, a seguito delle dimissioni della giunta di centrodestra guidata da Maurizio Brucchi mandato a casa da una furente crisi all'interno del gruppo di maggioranza, in città erano sette i candidati alla carica di primo cittadino. Ebbene, Giandonato Morra, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, già assessore regionale ai Trasporti della giunta Chiodi, sostenuto da Lega, Forza Italia, Popolo della famiglia e dalle liste civiche Oltre e Futuro In, ispirata dal consigliere regionale Paolo Gatti, ha ottenuto il 34.63%; sarà ballottaggio con Gianguido D'Alberto a capo della coalizione di centrosinistra (21.13%). Fuori dai giochi Cristiano Rocchetti del Movimento 5 Stelle (16.48%) ed il 'civico' di centrodestra Mauro Di Dalmazio (11.5%).

Tra le liste, spicca la civica 'Futuro In' di Paolo Gatti all'11%, tiene Forza Italia al 9%, ben sotto la media nazionale la Lega, poco sopra il 6%, d'un soffio sotto Fratelli d'Italia, il partito del candidato sindaco, che sfiora il 7%. Nel centrosinistra, il Pd sprofonda all'8.61%. 

Ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra anche a Silvi. Tra due settimane si sfideranno Andrea Scordella della Lega, sul quale ha trovato la quadra il centrodestra, e il candidato di centrosinistra Francesco Comignani, sindaco dimissionario, costretto a lasciare l'incarico circa un anno fa in seguito alle dimissioni di 9 consiglieri su 16: Scordella si è attestato al 33.33% con 2.598 voti, Comignani al 35.56% con 2.772 preferenze. Lontano il candidato a 5 Stelle, Simona Astolfi, al 24.21%. 

Tra le liste, la Lega si attesta ben oltre il 15% doppiando Forza Italia.

I risultati in provincia dell'Aquila

Tornando all’aquilano, occhi puntati, in particolare, su Barete e Lucoli.

A Barete, l'uscente Leonardo Gattuso ha ottenuto la rielezione imponendosi per 43 voti sullo sfidante Claudio Gregori, già vicesindaco, uscito dalla Giunta qualche mese prima delle amministrative per divergenze con Gattuso: il sindaco eletto ha ottenuto 248 preferenze, il 54.50%; Gregori si è fermato a 205 voti, il 45.05%. La terza lista, che faceva riferimento al candidato Moreno Pignatelli ha ottenuto soltanto due preferenze: d'altra parte, era infarcita da esponenti della Polizia penitenziaria non residenti a Barete, brutto vizio che si ripete ad ogni elezione nei piccoli comuni, allorquando si costruiscono liste farlocche formate, appunto, da appartenenti alle forze dell’ordine, spesso guardie penitenziarie, che candidano persone interessate ad ottenere i 30 giorni di permesso elettorale riconosciuto per legge.

A Lucoli, invece, si è imposto Walter Chiappini, già sindaco dal 2010 al 2015, a capo della lista Lucoli al centro, con l'82.41% dei voti (478 preferenze); Simonetta De Felicis, funzionaria dello Stato in pensione, alla guida della lista Una rosa per Lucoli composta interamente da donne, si è fermata al 17.58%.

Ad Oricola, Antonio Paraninfi ha stravinto col 91.5% (594 preferenze); Luigi Marianelli si è attestato a 55 voti. A Castellafiume, invece, si è imposta Giuseppina Perozzi col 65.3% (506 preferenze). 

A Massa d'Albe eletto Nazzareno Lucci con 532 preferenze, 127 in più della sfidante Graziella Rubio. A San Benedetto dei Marsi sarà sindaco per i prossimi cinque anni Quirino D'Orazio che ha ottenuto il 48.41% delle preferenze (1.210 voti): Paolo Di Cesare si è fermato al 32.37%, Fabrizio Domenico Cerasa al 19.20%. Infine, a Scanno vittoria larga di Giovanni Mastrogiovanni col 75.87%.

I risultati nelle altre province

In provincia di Chieti:

  • Fallo: eletto sindaco Alfredo Pierpaolo Salerno con 67 voti (71.27%);
  • Frisa: eletto sindaco d'un soffio Nicola Labbrozzi che ha ottenuto 599 preferenze (51.95%); Rocco Di Battista si è fermato a 544 voti.
  • Pizzoferrato: Palmerino Fagnilli è stato eletto sindaco col 76.08%;
  • Torino di Sangro: eletto Nino Di Fonso col 58.01%;
  • Villa Santa Maria: eletto sindaco Giuseppe 'Pino' Finamore con 545 voti (72.28%); lo sfidante Nicola Tantimonaco ha ottenuto 209 preferenze.

In provincia di Pescara:

  • Bussi sul Tirino: confermato Salvatore Lagatta col 55.80% delle preferenze;
  • Cepagatti: eletto sindaco Gino Cantò con 3.003 preferenze, pari al 47.91%;
  • Loreto Aprutino: col 46.29% è stato eletto Gabriele Starinieri;
  • Nocciano: si è imposto di misura Lorenzo Mucci che ha ottenuto 427 voti, il 35.94%; battuto Vincenzo Palumbo che si è fermato a 384 voti;
  • Pianella: eletto Sandro Marinelli col 52.09% pari a 2.673 preferenze;
  • Pietranico: eletto sindaco Francesco Del Biondo col 91% delle preferenze (284 voti);
  • Roccamorice: eletto sindaco Alessandro D'Ascanio con 369 voti (66.48%); la sfidante Italia Pietrangelo si è fermata a 181 voti;
  • San Valentino in Abruzzo citeriore: Antonio D'Angelo è stato eletto sindaco col 58.80%;
  • Turrivalignani: eletto sindaco Giovanni Placido col 52.44%; la sfidante Maria Grazia del Fuoco si è attestata al 46.85%.

In provincia di Teramo:

  • Alba Adriatica: eletta Casciotti Antonietta col 41.99% (2.560 preferenze); Giuliano De Berardinis si è fermato al 33.57%;
  • Atri: Piergiorgio Ferretti è il sindaco eletto col 44.16%, 2.943 voti;
  • Castilenti: si è imposto Alberto Giuliani con il 66.56%;
  • Civitella del Tronto: ha stravinto Cristina Di Pietro con 2.303 preferenze, l'89.33%;
  • Controguerra: eletto sindaco Franco Carletta, candidato unico;
  • Montorio al Vomano: eletto di misura Mario Facciolini col 36.09% (1.633 preferenze); con un distacco di 231 voti, ha sconfitto Marco Citerei; 
  • Nereto: eletto Daniele Laurenzi col 32.92%, 913 preferenze;
  • Notaresco: Diego Di Bonaventura ha ottenuto 2.825 preferenze, pari al 70.43% dei voti.
Ultima modifica il Lunedì, 11 Giugno 2018 13:34

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