Lunedì, 18 Giugno 2018 22:54

PD L'Aquila, il lancio della campagna d'ascolto 'Agenda Città' è un mezzo incidente diplomatico: associazione Centro storico nega l'incontro, Inverardi non era stata avvertita

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Rischia di trasformarsi in un mezzo incidente diplomatico la conferenza stampa organizzata nei giorni scorsi dalla segreteria del PD per lanciare una campagna d’ascolto sul territorio, denominata Agenda Città, immaginata “per dettare l’agenda e la strategia delle priorità per la città” ha spiegato il segretario comunale Stefano Albano; dichiarata l’intenzione: “ascoltare le esigenze, i bisogni e i suggerimenti di categorie, associazioni, organizzazioni, semplici cittadini e portare all'attenzione del dibattito pubblico quello che riteniamo debbano essere le scelte da prendere e i problemi da affrontare", constatata - hanno inteso sottolineare i dem - “l’incapacità dell’amministrazione di centrodestra”.

Albano ha annunciato i primi due appuntamenti in ‘Agenda’, con la neo costituita associazione dei commercianti e dei residenti del centro storico e con la rettrice dell’Università dell’Aquila Paola Inverardi. Incontri che dovevano tenersi questa settimana, stando a ciò che è stato comunicato in conferenza stampa; se non fosse che l’associazione ‘L’Aquila Centro Storico’ ha diffuso una nota spiegando che, “ferma restando la disponibilità ad ascoltare e confrontare le idee con chiunque”, allo stato “il Consiglio direttivo non ha ancora fissato alcun incontro con il PD, che ne ha fatto richiesta, riservandosi di stabilire tempi e modi all’esito dei prioritari incontri con le autorità locali”. Insomma, l’associazione intende incontrare prima l’amministrazione comunale e, soltanto poi, sarà disponibile a confrontarsi anche con i democratici.

D’altra parte, anche Paola Inverardi avrebbe saputo dell’incontro dai giornali, non avendo ricevuto alcuna richiesta di confronto; a quanto si è potuto apprendere, tuttavia, stamane i dem avrebbero telefonato alla rettrice che ha accolto l’invito, fissando un appuntamento per i prossimi giorni.

Una situazione che ha scatenato più di un mal di pancia, amplificando malumori che, tuttavia, per il momento restano sottotraccia.

La conferenza stampa, in effetti, ha rappresentato l’occasione per presentare la nuova segreteria e il nuovo - ampio - esecutivo del partito.

Ebbene, è saltato agli occhi a militanti e simpatizzanti, e non soltanto a loro, come le scelte abbiano finito per ‘rinsaldare’ il giovane gruppo dirigente che ha gestito la sfortunata campagna elettorale delle amministrative, col riconoscimento nell’esecutivo - attraverso un gran numero di deleghe - delle diverse ‘correnti’ che animano il dibattito interno.

In questo quadro, sono state notate, più che le presenze, alcune ingombranti assenze: tra le altre, quella di Pietro Di Stefano, assessore alla ricostruzione della Giunta Cialente per dieci anni - manca proprio una delega specifica, nell’esecutivo - che pure è il presidente dell’assemblea provinciale, per alcuni considerato troppo vicino al collettivo dei ‘Globuli rossi’ che fa riferimento ad un altro esponente storico dem rimasto ‘fuori dai giochi’, Carlo Benedetti, già presidente del Consiglio comunale.

Scelte che rischiano d’incrinare la tenuta interna del partito, mai più salda a valle delle 'sanguinose' primarie per la scelta del candidato sindaco tra Americo Di Benedetto e Pierpaolo Pietrucci, e che alimentano la sensazione non si siano mai fatti davvero i conti con la sconfitta elettorale, che si stia tentando, in altre parole, di andare avanti come niente fosse. Di qui, il lancio – frettoloso – di ‘Agenda Città’, come se il partito voglia tentare di ricostruirsi una verginità agli occhi della città senza che sia maturata, però, la necessaria analisi dei motivi che hanno portato alla dolorosa disfatta di un anno fa.

Ultima modifica il Martedì, 19 Giugno 2018 13:47

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