"Quella delibera di giunta è una presa per i fondelli".
Così il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale, Giorgio De Matteis, definisce la delibera sul riassetto organizzativo del Dipartimento delle Opere pubbliche e del Dipartimento trasporti approvata dalla giunta regionale il 18 giugno. E' il provvedimento che, secondo Pierpaolo Pietrucci, scongiurerebbe in modo definitivo il pericolo di un trasferimento a Pescara degli uffici del Genio Civile, attualmente situati all'Aquila. Proprio in virtù di quella delibera Pietrucci (e con lui Lolli) si è rfiutato di partecipare, il 19 giugno, al consiglio comunale straordinario voluto proprio da De Matteis.
Secondo De Matteis, tuttavia, quello messo in piedi dalla giunta regionale è solo un gioco delle tre carte: "Come fa Pietrucci a dire di stare tranquilli? Basta leggere il testo del deliberato, dove c'è scritto che 'l'assetto del Dipartimento Infrastrutture, Trasporti, Mobilità, Reti e Logistica viene riconfigurato assumendo anche le competenze dei Servizi del Genio Civile, Opere Marittime e Acque Marine e Difea Idraulica, Idrogeologica e della Costa'. E' vero che poco dopo si legge che per le attività dei Geni civili la sede resta L'Aquila ma è una presa per i fondelli giacché le attività dei Geni Civili restano per forza nei quattro capoluoghi di Provincia. Ma se io trasferisco le competenze e la potestà decisionale a Pescara, di fatto li sto svuotando".
Il fatto grave, secondo l'ex assessore regionale, è che ad avallare tutto questo, piegando la testa a D'Alfonso, sia stato Giovanni Lolli, che ha presieduto la seduta di giunta del 18 al posto del governatore. Tanto che, osserva De Matteis, la delibera è entrata in giunta con la firma di D'Alfonso e ne è uscita con quella di Lolli, dopo che il nome di D'Alfonso è stato cancellato con un tratto di penna.
Non solo. Secondo De Matteis la delibera spalancherebbe le porte anche a un futuro trasferimento dall'Aquila a Pescara del dipartimento regionale di Protezione civile - visto che le competenze di Difesa idraulica e Idrogeologica sono strettamente legate alle attività di Protezione civile - e dice anche il falso laddove afferma che "del presente atto è stata data informazione alle organizzazioni sindacali, con le quali sono stati tenuti appositi incontri".
Tuttavia, è noto che i sindacati hanno diffidato la Regione dal mettere in atto la riorganizzazione dei Dipartimenti proprio perché non era stata mai attivata la concertazione con le parti sociali prevista in questi casi dalla legge. "Delle due l'una" dice De Matteis: "o mentono i sindacati o mente la delibera".
La vicenda: sindacati sul piede di guerra
Martedì si è tenuto il Consiglio comunale straordinario che era stato richiesto dal capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale, Giorgio De Matteis [qui].
Assenti i vertici di Regione Abruzzo, il governatore Luciano D'Alfonso, il vice presidente della Giunta Giovanni Lolli e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, presidente della Commissione territorio che, qualche giorno prima, aveva minacciato di "ribaltare le scrivanie" se si fossero compiuti atti o azioni politiche che avrebbero danneggiato la città dell'Aquila. Se D'Alfonso aveva avvisato che non sarebbe stato presente, Lolli e Pietrucci hanno marcato visita senza inviare alcuna comunicazione, cosa che ha indispettito non poco il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, che ha definito le assenze "gravissime e ingiustificate".
Pietrucci ha motivato la mancata presenza sua, e del vice presidente della Giunta regionale, spiegando che il problema, in realtà, era stato "superato dai fatti": la sera prima, in effetti, a poche ore dal Consiglio comunale, la Giunta regionale - presieduta proprio da Giovanni Lolli, assente Luciano D'Alfonso - ha approvato una delibera, la numero 425, che - ha sottolineato il consigliere regionale - "chiarisce una volta per tutte la questione della riorganizzazione degli uffici regionali, che tante polemiche e preoccupazioni aveva suscitato nei giorni scorsi".
"Non c'è nessuno scippo né spoliazione" ha tenuto a chiarire Pietrucci; "anzi, con la scelta di collocare il centro decisionale del Genio civile all'Aquila viene stabilito quello che ci è dovuto dalla storia, a dispetto delle strumentalizzazioni e delle polemiche".
Con una nota a NewsTown, il consigliere regionale ha aggiunto che, così, venivano risolte anche le perplessità sollevate dai sindacati: "li ho auditi formalmente in Consiglio regionale e mi hanno rappresentato che il punto di caduta era la permanenza del centro decisionale del Genio civile nel capoluogo, come la delibera stabilisce". Insomma, "una mia presenza in Consiglio comunale sarebbe stata del tutto superflua - ha ribadito Pietrucci al nostro giornale - come del resto la seduta che credevo si fosse finito con l'annullare visto che, sottolineo, la supposta questione dello spostamento degli uffici regionali aquilani a Pescara non esiste".
Il Consigliere regionale ha ribadito di aver ritenuto "molto importante" concentrarsi "sulle incombenze istituzionali" che l'attendevano altrove, "tra cui la preparazione di una importante seduta della Commissione Territorio che presiedo, tra gli altri argomenti sui trasporti e sulla legge urbanistica. È giusto mantenere alto il livello di attenzione, ma non fino al punto da creare allarmismi ingiustificati: in questi anni credo di avere dimostrato di sapere vigilare e tutelare la mia città e il suo territorio, anche quando si è trattato di scontrarmi con esponenti della mia maggioranza e della mia parte politica".
Detto che l'assenza dei rappresentanti di Regione Abruzzo in Consiglio comunale è parsa, comunque, un atto di scortesia istituzionale, e che la Giunta regionale avrebbe potuto, e dovuto, chiarire le sue ragioni innanzi alla massima assise civica del capoluogo, espressione dei cittadini, a sfogliare la delibera di Giunta approvata il 18 giugno scorso, in realtà, i nodi non paiono affatto sciolti. Anzi.
In sostanza, nella delibera viene ribadito che il servizio del 'Genio civile' verrà ricompreso nell'attuale dipartimento 'Infrastrutture, trasporti, mobilità, reti e logistica' rispettando, tra l'altro, le indicazioni contenute nella nota prot. N. RA/150953/18 del 25 maggio scorso, e che la direzione del dipartimento stesso, "intesa quale centro decisionale", manterrà la propria "sede operativa e decisionale nella città di Pescara"; è stato inserito un passaggio che, stando alla Giunta regionale di centrosinistra, salvaguarderebbe L'Aquila: "per le attività dei Geni civili esercita la sua competenza decisionale ed operativa la sede regionale di L'Aquila".
E qui sta il nodo.
Sebbene le attività dei Geni Civili resteranno presso la sede dell'Aquila, il servizio è stato comunque trasferito sotto il dipartimento 'Infrastrutture e Trasporti' la cui sede è a Pescara. "La Giunta regionale, con delibera del 18 Giugno stranamente già in pubblicazione, ha di fatto svuotato la città dell'Aquila così come ampiamente avevamo previsto", la presa di posizione durissima del sindacato UGL. "Con la delibera, i Geni Civili vengono spostati sotto il dipartimento 'Infrastrutture e Trasporti' che ha sede a Pescara ed a nulla vale l'eccezione secondo la quale "per le attività dei geni Civili le competenze rimangono presso la sede regionale dell'Aquila" visto che il capo dipartimento si trova a Pescara e la delibera addirittura indica nell'ingegner Primavera il vertice del dipartimento".
Dunque, l'affondo: "Appaiono chiare le disonorevoli assenze al Consiglio comunale di ieri mattina di Giovanni Lolli, Pierpaolo Pietrucci, Stefano Albano e Stefano Palumbo; l'allegra combriccola aquilana sapeva che il crimine era già stato compiuto e che loro, da autorevoli aquilani, nulla avevano fatto se non dare una mano per espoliare L'Aquila". Ed ora, la UGL "non ribalta le scrivanie per questa ennesima vergogna di una giunta regionale personalistica e costiera, ma invita tutta la popolazione e tutti i politici abruzzesi a farsi sentire perché questo giochetto porterà alla nostra città un inevitabile crollo economico e sociale".
Il sindacato ha annunciato di riservarsi le vie legali per il mancato rispetto del CCNL che avrebbe imposto all'Ente la concertazione con i sindacati.
Dura anche la CGIL: "Non possiamo accettare mediazioni al ribasso", le parole del segretario provinciale Umberto Trasatti; "sono in ballo le attività del sindacato e le forme di contrattazione previste dalle norme oltre che le prerogative della città capoluogo".
Trasatti ha chiesto la convocazione urgente di una riunione con le categorie regionali: "A quanto ho letto, sebbene non ho ancora avuto modo di approfondire gli allegati, ci sono i presupposti per chiedere vengano attivate le procedure previste dalle leggi e dal CCNL: d'altra parte, avevamo diffidato la Giunta regionale dal procedere con l'approvazione della delibera, sollecitando il 28 maggio scorso che venisse costituito il comitato paritetico previsto dal contratto collettivo nazionale. Ancora ieri, in Consiglio comunale, ho ribadito a nome di CGIL, CISL E UIL che avremmo proceduto con le denunce e così faremo, se necessario".
Il segretario provinciale della CGIL contesta, altresì, il passaggio del delibera nel quale si sottolinea come sia stata data informazione alle organizzazioni sindacali "con le quali sono stati tenuti appositi incontri": un conto sono gli incontri informali - ha tenuto a specificare - "un conto sono le norme e i contratti che debbono essere rispettati".
Intanto, alle 16 il capogruppo di Fratelli d'Italia Giorgio De Matteis ha indetto una conferenza stampa a Palazzo Fibbioni: "D'Alfonso e Pietrucci smentiscono se stessi", si legge nella convocazione.
Palumbo all'Ugl: "Adirò le vie legali". E aggiunge: "Contrario a riorganizzazioni fatte a fine legislatura"
"Posto che la mia opinione, riflessiva e pacata, tesa al ragionamento, ma abbastanza chiara sulle riorganizzazioni dell'ultimo minuto degli uffici regionali l'ho resa pubblica sul mio blog già diverse settimane fa (qui: https://stefano-palumbo.it/la-strada-smarrita/), non accetto i modi offensivi della UGL, che si riserva le vie legali, mentre li avverto che adirò sicuramente ad esse se non verrà presentata una lettera di scuse da parte dei responsabili, che hanno inserito il mio nome, di persona e di politico in dichiarazioni rilasciate alla stampa che parlano di 'crimine' e 'allegre combriccole'. Essere pacati non significa essere disposti a subire offese senza fare nulla, soprattutto da parte di chi su questa vicenda esprime una posizione solo oggi su un problema sollevato dalla CGIL tre settimane fa".
Così Stefano Palumbo, capogruppo del PD in Consiglio comunale che ribadisce la sua contrarietà a riorganizzazioni fatte a fine legislatura "che perdono il loro senso nel rispetto delle norme, che nelle sedi opportune ho contestato ai miei colleghi di partito e che non ero certo io tenuto a spiegare ieri in Consiglio Comunale. Come condanno l'uso, anzi l'abuso, che si sta facendo delle prerogative del Consiglio Comunale chiamato ad esprimersi per ben due volte nell'ultimo mese sull'operato del Governo Regionale, ad impegnare il Sindaco nel far valere le ragioni della comunità aquilana sulla vicenda del trasporto pubblico locale, fermo poi constatare la gravissima assenza dell'amministrazione comunale alla commissione territorio della Regione, convocata ad hoc sull'argomento, che disattende ed offende la volontà del consiglio stesso".
E' davvero svilente constatare come la battaglia politica - aggiunge Palumbo - "sia arrivata a questi livelli di discussione e di strumentalizzazione e di come, in mancanza di una visione di prospettiva della città su cui costruire istanze e rivendicazioni unitarie, una intera classe dirigente sia impegnata da settimane in una discussione di bassissimo profilo che squalifica da sé il ruolo dell'Aquila quale Capoluogo di Regione".
Tinari: "Svuotato il valore degli uffici provinciali del Genio Civile"
"Presi in giro due volte. Sulla questione della riorganizzazione degli uffici regionali i Consiglieri comunali dell'Aquila sono stati mortificati e ri-mortificati dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e dal vice presidente Giovanni Lolli. Ed è assolutamente esecrabile la mancanza di rispetto istituzionale nei confronti dell'assemblea civica del capoluogo d'Abruzzo".
Così il presidente del Consiglio comunale dell'Aquila Roberto Tinari.
"Lolli e Pietrucci, invitati al Consiglio comunale aperto del 19 giugno, non si sono presentati e non hanno fornito nemmeno spiegazioni in merito. Nel corso dei lavori, Pietrucci ha diramato una nota in cui ha sostenuto che il problema del ridimensionamento dell'ufficio del Genio Civile non esisteva, poiché lo stesso rimaneva alle dipendenze dell'assessorato alle Opere pubbliche che ha sede all'Aquila e non veniva sottoposto alla direzione dei Trasporti che invece si trova a Pescara".
"Perché non è venuto a dirlo in Aula? - si legge nella nota - Perché si è dovuto nascondere dietro una dichiarazione (poi risultata infondata) e, in modo sereno e trasparente, non è venuto a esporla in Consiglio comunale?".
"Il consigliere comunale De Matteis e i sindacati hanno già provveduto a cogliere Pietrucci con le mani nel sacco, fornendo la corretta interpretazione della delibera della Giunta Regionale che, con il trasferimento nelle funzioni del settore Trasporti di Pescara, di fatto ha svuotato il valore degli uffici provinciali del Genio Civile, primo fra tutti quello dell'Aquila, che svolge un ruolo determinante nel processo di ricostruzione post sisma. La Regione - prosegue Tinari - non ha tenuto in minimo conto l'ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio comunale, che chiedeva che venisse manutenuto il "peso" del Genio Civile".
"Lolli, dal canto suo, ha firmato la delibera in questione in qualità di coordinatore dei lavori della Giunta regionale, nel corso della quale si è consumato lo schiaffo ai danni della nostra città".
"Questi sono i nostri rappresentanti in Regione - conclude Tinari - Dovrebbero difendere L'Aquila e invece sono i primi a prendere in giro la città. Dobbiamo tristemente trarne le dovute conseguenze.