Cronaca di una bocciatura annunciata.
A quanto pare tutti erano consapevoli del fatto che i due emendamenti presentati da Pd e Forza Italia sulla restituzione delle tasse sospese dopo il terremoto sarebbero stati respinti dal Senato.
Tant’è, dichiara Giovanni Lolli, che, già prima di giovedì, il tavolo istituzionale da lui presieduto aveva chiesto, tramite il deputato della Lega Luigi D’Eramo, un incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, per provare a cambiare strategia.
“Dall’esame in commissione si era già capito come si sarebbe messa” afferma il vice presidente della Regione, che prova a gettare acqua sul fuoco, chiamandosi fuori dal coro di critiche sollevate dal suo partito, in particolar modo da Luciano D’Alfonso e Stefania Pezzopane, e da FI verso Lega e Cinque Stelle “Mi astengo da ogni considerazione politica" dice Lolli "Quello che vogliamo far capire al Governo è che va bene la proroga di altri due mesi, anche se di mezzo c’è agosto, mese morto politicamente parlando; va bene riaprire con l’Europa il confronto di principio sugli aiuti di Stato in caso di calamità naturali. Prima, però, chiediamo di approvare un atto che intervenga sulla nostra normativa. Il vizio dell’emendamento bocciato era che sembrava voler incidere sulla normativa comunitaria. Invece noi proponiamo di interpretare una nostra legge. Poiché il temporary framework (l’innalzamento del de minimis da 200 a 500mila euro, ndr) è stato applicato dall’Ue fino al 31 dicembre 2011 e poiché la legge di Stabilità che ci ha concesso la sospensione delle tasse è stata votata l’autunno di quell’anno, anche se poi è entrata in vigore, come tutte le leggi di bilancio, l’anno successivo, noi chiediamo che quella norma venga considerata valida e efficace nel momento in cui è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, cioè a novembre 2011”.
“La partita non è ancora chiusa” conclude Lolli “ma dobbiamo giocarcela quando il decreto arriverà alla Camera. Se perdiamo questo treno, temo che altri non ce ne saranno”.
Anche gli imprenditori schivano gli allarmismi e invitano alla calma: “Quell’emendamento non solo era scorretto ma anche pericoloso” chiosa l’imprenditore Ezio Rainaldi, titolare, per conto di Confindustria, della delega alla ricostruzione. “Ci meravigliano certe dichiarazioni pronunciate da persone che in questi anni non si erano mai relazionate con noi. Diciamo no ai giochi delle parti e agli scaricabarile, anche perché tutti in questa vicenda hanno la loro parte di responsabilità. In questo momento ci vuole serietà e responsabilità. Serve anzitutto un’estensione della proroga fino alla fine dell’anno, per poter poi lavorare insieme al governo per il temporary framework, Ma solo uniti si potrà vincere questa battaglia”.
Anche Massimiliano Mari Fiamma, di Apindustria, suggerisce prudenza : “La bocciatura degli emendamenti non costituisce la fine di altri tentativi a livello politico che, ci hanno assicurato, saranno perpetrati prima di proseguire esclusivamente per le vie legali”.