Sabato, 07 Luglio 2018 16:28

Politiche culturali, Coalizione sociale: "Ritardi e niente trasparenza"

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"Quella dei Cantieri dell'Immaginario 2018 è una storia fatta di improvvisazione e autoreferenzialità. Prima il mancato avviso pubblico per la programmazione del cartellone delle attività estive 2017, che ha coinvolto istituzioni culturali scelte sulla base di un metodo discrezionale che ha riposto nelle mani dell'assessorato alla cultura la selezione degli eventi. A seguire, dopo un anno di silenzio, arriva l'atto di indirizzo 2018 per il programma di sviluppo culturale finanziato con il 4% dei fondi per la ricostruzione: i Cantieri dell'Immaginario, ancora una volta su individuazione diretta e discrezionale dell'amministrazione, ricevono 240.000 euro. Infine arriva l'individuazione del Direttore artistico che,dietro compenso di 20.000 euro, dovrà raccogliere le proposte artistiche delle istituzioni culturali, redarre il programma della manifestazione, collaborare con il TSA nell'organizzazione logistica. Tutto ciò, fatto di gran corsa a solo un mese dall'inizio della kermesse. Una gestione frettolosa e improvvisata".

Coalizione sociale torna a contestare il metodo usato dall'amministrazione comunale per selezionare gli enti cui affidare l'organizzazione e l'allestimento del programma dei Cantieri dell'immaginario 2018. La scelta di selezionare le associazioni da inserire in programma non attraverso un bando, come sarebbe auspicabile, ma per chiamata diretta, scatenò non pochi malumori tra gli operatori culturali rimasti esclusi, che già lamentavano mancanza di trasparenza in occasione dell'affidamento diretto, da parte dell'assessorato alla cultura, dei fondi degli eventi di Capodanno e Carnevale. Destò polemiche anche il cambio al vertice dei Cantieri, con Leonardo De Amicis nominato nuovo Direttore artistico - nel Comitato perdonanza ricopre lo stesso incarico- al posto di Antonio Massena. Una nomina ufficializzata a ridosso della presentazione deòl cartellone 2018 della manifestazione culturale.

Massena, in quell'occasione, affermò a NewsTown: “Io avevo un contratto annuale che è scaduto lo scorso dicembre. Da allora non ho più saputo nulla, nessuno mi ha chiamato, nemmeno per dirmi che non sarei stato riconfermato. Che ci fosse un nuovo direttore artistico l’ho saputo pochi giorni fa. Per carità, l’amministrazione è libera di fare quello che ritiene opportuno, anche di cambiare formula alla manifestazione, ma sono un po’ amareggiato, una telefonata di ringraziamento per il lavoro svolto in questi sei anni o solo per sancire il passaggio di consegne potevano farla”.

Ma la kermesse estiva ideata dal Comune dell'Aquila, oltretutto presentata quest'anno con un budget ridotto e una programmazione "dimezzata"rispetto all'anno precedente, è, per la consigliera Carla Cimoroni, soltanto l'ultimo episodio in ordine di tempo. 

A finire nel mirino è la mancanza di una politica culturale e di un' azione amministrativa di lungo respiro finalizzata a coordinare l'offerta culturale proveniente dalle realtà associative del territorio in vista della realizzazione di grandi eventi di risonanza nazionale e ad ovviare alla carenza di spazi attraverso il recupero di immobili da destinare ad attività socio-culturali. A tal riguardo "a che punto è l'ex asilo occupato sgomberato dal vuoto giusto un anno fa? - si chiede Cimoroni che menziona pure la riqualificazione dell'ex O.P. di Collemaggio, un intervento già finanziato nell'ambito del progetto sulla realizzazione del Parco della Luna. 

Criticità, queste, già evidenziate dagli operatori culturali intervenuti all'incontro  “Politiche Culturali del Comune dell'Aquila: stato dell'arte e sviluppo” -organizzato da Coalizione sociale lo scorso 28 giugno- e ribadite ieri in una conferenza stampa.  La mancanza di una programmazione condivisa e trasparente in ambito culturale, non solo alimenta "le polemiche degli esclusi a priori, polemiche che certo non fanno bene a un tessuto composto da piccole e grandi realtà che, si sente continuamente ripetere, dovrebbero "fare rete" e "creare sinergie".  La consigliera Carla Cimoroni punta il dito sulla ripartizione delle risorse economiche garantite dal programma Restart, nato come forma di accompagnamento al ripristino dell'economia, e caratterizzato da sostegni che, fino al 2020, verranno ridimensionati di anno in anno a partire dal taglio del 20% relativo al 2018.

"Un tesoretto così importante ma limitato nel tempo - 13,2 milioni in 5 anni a scendere dal 2016 al 2020, quest'anno siamo già al giro di boa - potrebbe e dovrebbe essere finalizzato a far crescere professionalità e competenze, a promuovere il territorio attraverso eventi di risonanza nazionale, e anche alla realizzazione di una sorta di "incubatore della creatività" per attrarre verso la città talenti e risorse imprenditoriali esterne; in generale ad innescare nei cinque anni di finanziamento previsti, processi virtuosi per consolidare la prospettiva della "città della conoscenza", un concetto tanto sbandierato quanto inattuato".

Al contrario, "il budget più cospicuo è dedicato ad eventi e iniziative che - programmati all'ultimo minuto semplicemente sulla base della pur pregevole offerta delle istituzioni del territorio e rivolti in sostanza solo a "riportare gli aquilani in centro" almeno nelle sere estive -l'affondo di Cimoroni che mette sul tavolo anche il rischio che questi eventi, mal programmati ma consolidati nell'ambito della programmazione culturale, non abbiano "alcun seguito a partire dal 2021 quando saranno finiti i fondi".

Una gestione scellerata, quella illustrata dall'esponente di Coalizione Sociale, da attribuire non tanto all'assessorato alla cultura "che non tocca palla e, accontentandosi di fare presenza in conferenza stampa, gestisce alla bell'e meglio il misero capitolo del bilancio dedicato alla cultura" quanto al sindaco Biondi che attraverso la Segreteria generale ha avocato a sé le competenze in materia, "per la serie - l'affondo - la ciccia vera me la gestisco io e solo io".

Le lacune e le criticità nella programmazione in ambito culturale, sono rese evidenti, spiega ancora Cimoroni, dalla mancata erogazione dei contributi per le attività del 2017, per cui "operatori culturali e, a cascata, lavoratori e fornitori aspettano ancora la liquidazione" . Situazione che rischia di ripresentarsi il prossimo anno, "visti i ritardi nella pubblicazione degli avvisi relativi all'assegnazione dei restanti 200.000 euro da mettere a bando per il finanziamento di eventi e attività per l'anno 2018".

"E se è apprezzabile la destinazione delle economie delle precedenti annualità al decennale del sisma 2009 (circa 400.000 euro), è doveroso cominciare a lavorare in questo senso fin da subito. Purtroppo -conclude l'esponente di Coalizione sociale- la programmazione stando a questi atti e a quello che abbiamo visto in genere in questo primo anno non sembra esattamente il forte di questa amministrazione".

Ultima modifica il Lunedì, 09 Luglio 2018 02:48

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