Giovedì, 02 Agosto 2018 22:27

Bandi Progetto Case: assessori e dirigenti assenti, salta commissione

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Sarebbero solo cento le famiglie che hanno risposto al nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi Case e Map indetto a fine giugno dalla giunta in sostituzione di quello approvato dalla precedente amministrazione e revocato in corso d’opera - con una procedura ritenuta da molti illegittima, tanto da finire sotto la lente di ingrandimento dell’Anac – da Pierluigi Biondi con la motivazione che era penalizzante nei confronti degli aquilani e premiante verso stranieri e non residenti.

A evidenziare il dato è il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Stefano Palumbo.

Il nuovo bando era uno dei due punti all’ordine del giorno – l’altro era la contestata gara d’appalto per l’affidamento del servizio di pulizia dei Progetti Case – della riunione della quinta commissione (Garanzia e Controllo) che si sarebbe dovuta svolgere ieri.

La seduta, però, è stata sciolta prima ancora di iniziare per le assenze degli assessori Liris e Bignotti e del dirigente Domenico de Nardis.

“Un fatto gravissimo” ha protestato la presidente della commissione, Elisabetta Vicini, in una conferenza stampa straordinaria convocata dall’opposizione “Una mancanza di rispetto per la commissione ma soprattutto per le famiglie e i lavoratori coinvolti nelle due vicende che avremmo dovuto esaminare. Se l’assessore Bignotti mi aveva avvisato che non sarebbe stato presente, né Liris né Nardis, benché convocati, hanno mandato una comunicazione”. Per la parte tecnica, l’unico dirigente che si è presentato è stato Fabrizio Giannangeli.

Bando Case e Map

Le poche domande arrivate per il nuovo bando sugli alloggi Case e Map, che scade oggi, secondo Palumbo, sono la certificazione di un fallimento.

“Al bando precedente” ha affermato Palumbo “avevano risposto mille famiglie e gli alloggi disponibili erano una cinquantina. A questo, malgrado la dotazione degli alloggi sia stata triplicata, hanno risposto solo un centinaio di famiglie”.

Secondo Palumbo e l’intera opposizione, il nuovo bando presenterebbe forti profili di incostituzionalità, per aver introdotto il criterio dell’anzianità di residenza (possono fare domande solo i nuclei residenti in città da almeno cinque anni: ma diverse sentenze della Consulta hanno bocciato questo principio). Inoltre sarebbe discriminante nei confronti delle fasce più deboli, perché ha innalzato la soglia minima dell’Isee a 12mila euro: “Da prima gli aquilani siamo passati a prima gli aquilani benestanti”.

“La revoca del vecchio bando” ha puntualizzato Palumbo “oltre che per motivi ideologici, è stata fatta appellandosi agli equilibri di bilancio, perché, si disse, con quei criteri di assegnazione, ispirati ai patti territoriali, sarebbero entrate troppe famiglie indigenti, alle quali si sarebbero dovuti applicare canoni bassi, che si sarebbero tradotti in minori introiti per le casse comunali. Il bando, però, prevedeva anche che gli assegnatari dovessero versare subito tre mensilità di anticipo. Quelle sarebbero state entrate certe, a cui si è voluto rinunciare, visto che nel nuovo bando la misura è sparita”.

La cosa ancor più grave, secondo Palumbo, è che con il bando ancora aperto, Biondi ha continuato a firmare ordinanze, l’ultima delle quali è datata 25 luglio, per assegnare, in sostanza, alloggi a chi voleva lui: “Addirittura in aprile è stata fatta un’ordinanza che ha assegnato un alloggio per tre anni. Questo si chiama clientelismo. Il vecchio bando aveva introdotto criteri precisi proprio per evitare queste situazioni di arbitrarietà, sanare posizioni non in regola e mettere fine alle assegnazioni fatte tramite il sistema delle ordinanze. Ma è chiaro che se si fa un nuovo bando dove si alza la soglia dell’Isee, si costringono poi le persone meno abbienti ad andare a pietire un favore all’amministrazione, nei confronti della quale quelle stesse persone dovranno, evidentemente, sentirsi riconoscenti”.

“Il criterio della residenzialità fissata a cinque anni” ha osservato Carla Cimoroni “previsto peraltro anche da una recente legge regionale che ha riformato le regole di assegnazione degli alloggi Ater cozza contro diverse sentenze della Corte costituzionale, che ha bocciato questo principio”.

“Alla luce di quelli che per noi sono evidenti profili di illegittimità” ha concluso Palumbo “porteremo le carte sia in procura che alla Corte dei conti”.

De Santis: “Ho ricevuto intimidazioni dalla Cooperpul”

Altro punto all’ordine del giorno della commissione saltata ieri era il bando per l’assegnazione del servizio di pulizia del Progetto Case e dei Map vinto dalla Cooperpul, società di Salerno che si è aggiudicata l’appalto con un ribasso del 49%.

Una vicenda che NewsTown ha raccontato nei dettagli in più di un articolo, l’ultimo dei quali pubblicato una settimana fa.

Dopo le perplessità espresse dai sindacati e varie commissioni in cui sia membri della maggioranza che dell’opposizione avevano osservato che con un ribasso così alto la società non avrebbe potuto garantire i livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori previsti dal capitolato e dai contratti di lavoro nazionali, la questione era finita, il 18 luglio, all’Ispettorato provinciale del lavoro. In quell’occasione l’azienda aveva dovuto ammettere che di aver licenziato 2 dei 28 lavoratori e di aver diminuito agli altri del 20% il monte ore mensile, con conseguente decurtazione delle buste paga.

Non solo. La Cooperpul aveva dichiarato che sarebbe stata disposta a rivedere i tagli nel caso in cui si sarebbero presentate “eventualità di attività extra capitolato”; in altre parole, aveva chiesto l’affidamento di altri incarichi estranei al servizio di pulizia del Progetto Case.

“Un ricatto bello e buono” ha tuonato De Santis “Ma ancora più grande è stato il comportamento del vice sindaco Liris si è detto pronto anche a “verificare la fattibilità concreta di tali assegnazioni”. Una vicenda gravissima, dinanzi alla quale mi aspetto un gesto deciso dell’amministrazione, in particolare del sindaco, a difesa dei lavoratori e della legalità e una revoca del bando. Questa mattina (ieri, ndr) i legali dell’azienda, malgrado non fossero stati invitati, si sono presentati in comune, dove avremmo dovuto svolgere la commissione, e hanno avuto nei miei confronti comportamenti intimidatori di una gravità inaudita”.

Sul rinvio della commissione, De Santis ha commentato: "E' conferma di un disinteresse sistematico della gunta e di alcuni dirigenti, che dimostrano ancora una volta di non avere rispetto della commissione, delle istituzioni e del lavoro altrui. Abbiamo superato ogni limite di decenza e di rispetto del buon senso".

Ultima modifica il Giovedì, 02 Agosto 2018 22:40

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