Abruzzo tra le ultime regioni d'Italia per capacità di spesa delle risorse del Fondo sociale europeo 2014-2020.
Secondo una classifica pubblicata dal Sole 24 Ore, aggiornata al 30 giugno 2018, la percentuale di avanzamento di spesa dei 142,5 milioni di euro disponibili per il Fse (ossia, in buona sostanza, il tasso di progetti presentati) è di appena il 17,2%. Peggio fa solo la Calabria, con l'8,4%.
Un dato che pone l'Abruzzo lontano non solo da regioni storicamente virtuose come l'Emilia Romagna (64,6% di avanzamento) e il Veneto (50%) ma anche da regioni "affini" per dimensioni e caratteristiche, come il Molise (57%) e la Basilicata (41%).
"Dopo il disastro registrato e certificato dal Mipaff (Ministero) dei fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) non spesi" attacca il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo "la Regione Abruzzo torna nuovamente sulle pagine di economia del quotidiano nazionale Il Sole24Ore con un altro ed ennesimo catastrofico record, questa volta sulla stato dell'arte del Fondo Sociale Europeo (Fse). Addirittura l'Abruzzo, come attesta proprio l'Agenzia per la Coesione Territoriale, si colloca in fondo alla classifica con un deludente e preoccupante 17,2%, in penultima posizione (avanti alla sola Calabria) con una percentuale ridicola sull'avanzamento della spesa".
"Anche e soprattutto per questo motivo" scrive Febbo "è urgente tornare immediatamente al voto e dare alla nostra Regione un esecutivo credibile, laborioso e capace di spendere le risorse europee assegnate nei relativi programmi operativi regionali. Da anni denuncio l'immobilismo e la manifestata incapacità di questo esecutivo di saper programmare e spendere le risorse della Ue e i dati ufficiali sono sempre più incontrovertibili ed evidenziano come questo Governo regionale abbia ampiamente fallito dimostrandosi incompetente e non all'altezza di programmare i fondi europei. Il Direttore Rivera, di cui tra l'altro ancora non si hanno le certezze sui propri requisiti curriculari per occupare quella postazione strategica e di assoluto rilievo, il vice Presidente Lolli e l'assessore Sclocco sono gli artefici di questa incapacità amministrativa nel redigere e portare avanti i progetti. Sono i responsabili di questa ennesima e penosa figuraccia a livello nazionale. Adesso, purtroppo, come per il PSR anche per il FSE adesso c'è il serio rischio disimpegno, ossia il ritorno di importanti risorse a Bruxelles, se entro il 31 dicembre 2018 non vengono raggiunti e rispettati determinati target di assorbimento delle risorse relative alla programmazione 2014-2020 del Fondo Sociale Europeo".
"Infatti" continua Febbo "come si evince dalla lettura dell'articolo del Il Sole24Ore, l'Abruzzo è talmente indietro che insieme alle Regioni Basilcata e Molise a settembre dovrà partecipare a specifici incontri presso il Ministero per accelerare la spesa ma, come riporta per inciso proprio l'articolista, 'sembra però difficile allo stato attuale che possa bastare per salvare tutte le risorse in gioco'. Spiace dover sottolineare l'incapacità di investimento e di programmazione proprio in quei settori economici tematici di assoluta rilevanza come il sociale, clima, ambiente, trasporto sostenibile con la riduzione di produzione di CO2 e tecnologia dell'informazione con integrazione al Piano banda ultralarga, settori strategici che avrebbero fatto invece bene alla crescita e sviluppo del nostro Abruzzo. Questa purtroppo – conclude Febbo – è la nuda, cruda e triste realtà dell'economia abruzzese che è ancora ferma e immobile per volere dei capricci di un Presidente impegnato quotidianamente in conferenze auto celebrative e annunci di fantamiliardi che non sono mai arrivati. Una Regione Abruzzo bloccata da un esecutivo appiattivo al volere di un solo uomo al comando in continua e spasmodica ricerca di far crescere solo la sua carriera politica. Tutto questo mentre porti, infrastrutture, mobilità, ambiente, lavoro, economia, dissesti ed interi territori attendono da troppo tempo soluzioni e interventi concreti. Pertanto – conclude Febbo – oggi è ancora più impellente e urgente tornare immediatamente al voto regionale per garantire già tra fine novembre e inizio dicembre un esecutivo all'altezza delle aspettative delle famiglie e dei giovani abruzzesi e di tutto il mondo economico e imprenditoriale".
Rivera: "Non c'è alcun rischio di disimpegno; da che pulpito arriva la predica!"
A stretto giro, il direttore generale Vincenzo Rivera ha risposto al consigliere Mauro Febbo a proposito del FSE (Fondo sociale europeo) ribadendo che la Regione Abruzzo non corre alcun rischio di disimpegno automatico dei fondi assegnati dalla Commissione europea e "mai come oggi ha saputo intercettare e spendere fondi nazionali ed europei per lo sviluppo. Ho avuto modo di rispondere appena un mese fa al consigliere Febbo - ha precisato Rivera - quando lamentava l'utilizzo del solo 2% dei fondi FSE a gestione regionale. Oggi parla invece di un avanzamento della spesa di 'appena il 17,2%'. Bene, le sue affermazioni sono la prova dei giganteschi sforzi compiuti nell'ultimo anno".
Rivera ha poi inteso ricordare a Febbo, ex assessore regionale, che, nel corso del precedente ciclo di programmazione dei fondi europei, "lasciò il programma FEASR, a sua diretta responsabilità, con un avanzamento della spesa del 60% ad un anno dalla chiusura. Solo gli sforzi dell'attuale Amministrazione hanno evitato il disimpegno automatico dei fondi. Stessa cosa per i fondi FESR e FSE del vecchio ciclo programmatorio 2007/2013. Tali programmi sono stati chiusi dall'attuale Amministrazione senza danni solo grazie all'utilizzo di progetti retrospettivi e con incredibili sforzi per recuperare il tempo perso. Mi sorge dunque spontaneo il pensiero: 'da che pulpito arriva la predica!'. Ripeto - ha aggiunto il direttore generale - quanto già chiarito in precedenza allo stesso Febbo che si prepara ad una prossima ricandidatura: i target di spesa da raggiugere obbligatoriamente sono fissati alla data del 31 dicembre e solo in prossimità della scadenza si potrà vedere il reale stato di avanzamento dei programmi".
La Regione Abruzzo, a seguito dei bandi emanati e delle graduatorie approvate, ha elaborato un piano di spesa che avrà la sua piena attuazione nel prossimo autunno, "perfettamente in linea con le tempistiche imposte dalla Commissione Europea, e i cui risultati sono già oggi certificati dalle stesse parole al vento di Febbo. La Regione Abruzzo dovrà infatti garantire per il Fondo Sociale Europeo un avanzamento di spesa al 31 dicembre 2018 di 12.8 milioni di euro, pari al 9% del programma di 142 milioni. Nel mese di dicembre sapremo se la Commissione europea sanzionerà o elogerà l'Abruzzo in relazione ai target dei programmi strutturali e sapremo anche se il consigliere Febbo sarà riuscito a farsi rieleggere. Il ragioniere di provincia, come ama definirsi Febbo, continua dunque, al pari di un troll russo ad inondare le agenzie di stampa con le sue fake news. Sarà mia cura, invece, a fine anno dimostrare agli abruzzesi e, non solo a lui, la reale situazione dei fatti".