Ore di forti tensioni in seno al centrodestra abruzzese.
A qualche ora dal vertice di Arcore tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, la 'quadra' per la scelta del candidato presidente di coalizione sembra davvero ad un passo; si resta in attesa dell'incontro, previsto a giorni, con Giorgia Meloni per chiudere la partita che riguarda anche le altre Regioni al voto, ovviamente, intrecciandosi con la presidenza della Rai e il destino di Mediaset.
Stando ai ben informati, Berlusconi sarebbe pronto a togliere il veto sulla nomina di Marcello Foa e, in cambio, Salvini si sarebbe impegnato a frenare i Cinque Stelle sul proposito di imporre un tetto agli spot pubblicitari delle tv commerciali. A questi equilibri è 'appeso' il destino del centrodestra abruzzese, con la scelta dei governatori che si giocherà in un tavolo che discuterà anche le candidature in Sardegna, Basilicata e Piemonte col Ministro dell'Interno che ha rassicurato gli azzurri sulla volontà di mantenere in piedi l'alleanza.
Insomma, il leader della Lega continua a praticare la politica dei due forni: ieri pomeriggio, ha dichiarato di voler portare avanti la legislatura fino alla fine, sottolineando che sottoscriverebbe di nuovo il 'contratto di governo' con Luigi Di Maio; in serata, il vertice con Berlusconi con la conferma della coalizione di centodestra allargata per le elezioni regionali.
Situazione nient'affatto semplice da gestire: il riavvicinamento al 'fu' Cavaliere sta turbando i sonni del Movimento 5 Stelle, con alcuni esponenti pentastellati piuttosto irritati dal ritrovato feeling. D'altra parte, Forza Italia continua a pressare Salvini affinché mantenga gli impegni assunti in campagna elettorale: "Noi lavoriamo per un governo di centrodestra. Non sono compatibili flat tax e reddito cittadinanza" ha ribadito Antonio Tajani, convinto che il governo gialloverde è una allenza "contronatura" che "non durerà cinque anni, perché si vedono contrasti tutti i giorni". L'insofferenza dei forzisti verso i 5Stelle si è spinta fino alla richiesta di dimissioni del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per come ha condotto la vicenda del ponte Morandi: "A Genova la situazione è stata gestita in maniera pessima - l'affondo di Tajani - Toninelli dovrebbe dimettersi dopo i pasticci combinati".
Con la manovra economica alle porte, è evidente come potrebbero esserci degli scossoni, nei prossimi giorni; così fosse, gli effetti potrebbero riverberarsi anche in Abruzzo; anche per questo, gli esponenti del centrodestra regionale, in queste ore, preferiscono tenere la bocca chiusa.