Era attesissimo il vertice di Fratelli d'Italia, fissato per le 17; dalla direzione regionale doveva uscire una rosa di nomi da sottoporre a Giorgia Meloni, e così è andata: oltre ai nomi, annunciati, del coordinatore regionale Etel Sigismondi e del sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, sarebbero stati inseriti Guerino Testa e Antonio Tavani col taglio inatteso di Michele Russo.
E' da questa lista che uscirà il candidato governatore della coalizione di centrodestra, a meno di ulteriori sorprese; Meloni ne discuterà al tavolo romano con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
Come prevedibile non si è ceduto a profili 'tecnici', col partito che ha preferito orientarsi su esponenti politici di lungo corso e di riconosciuta militanza. E se si dovesse restare su un piano squisitamente politico, la scelta potrebbe cadere davvero su Pierluigi Biondi, amico di lunga data della leader di FdI.
E' per questo che il sindaco dell'Aquila ha voluto forzare la mano - come fece già un anno e mezzo fa, all'epoca in cui strappò la candidatura a primo cittadino - giocandosi le sue carte fino in fondo, nonostante le resistenze di alcuni esponenti del centrodestra regionale e del suo stesso partito. Biondi intende lavorare alla costruzione di una narrazione che lo presenti come il candidato naturale delle aree interne d'Abruzzo: ecco il motivo per cui, poche ore prima del vertice, ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Fibbioni, presentando il 'Manifesto dei valori - Aree interne 4.0'.
Accanto a lui, il vice sindaco Guido Quintino Liris (Forza Italia), gli assessori Annalisa Di Stefano (Forza Italia) e Alessandro Piccinini (Fratelli d'Italia), il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari (Forza Italia), i consiglieri di maggioranza Raffaele Daniele (Udc), Daniele D'Angelo, Marcello Dundee e Berardino Morelli (Fratelli d'Italia) oltre a Luca Ricciuti, candidato di FdI alle recenti politiche.
Presenze, e assenze, che dicono molto.
Inoltre, erano presenti alcuni dei sindaci e degli amministratori locali che hanno inteso sottoscrivere il Manifesto; la lista completa è stata consegnata alla stampa, e vi si leggono i nomi di Leonardo Gattuso (sindaco di Barete), Ludovico Marinacci (sindaco di Calascio), Ivo Cassiani (sindaco di Caporciano), Luigina Antonacci (sindaco di Castelvecchio Calvisio), Massimo Tomassetti (sindaco di Collepietro), Francesco D'Amore e Tonina Rosa (sindaco e consigliera di Fagnano Alto), Sabrina Zoppoli (vicesindaco di Fontecchio), Fabrizio Boccabella (sindaco di Fossa), Sandro Ciacchi (consigliere di Gagliano Aterno e coordinatore dei sindaci del cratere), Luigi Fasciani (sindaco di Molina Aterno), Massimiliano Giorgi (sindaco di Montereale), Paolo Federico (sindaco di Navelli e amministratore unico di Asm in quota Forza Italia), Fausto Fracassi (sindaco di Ocre), Antonio Silveri (sindaco di Ofena), Gabriella Sette (vincesindaco di Pizzoli), Laura D'Abbrizio (vicesindaco di San Benedetto in Perillis), Serena Parlante (consigliera comunale di San Demetrio né Vestini), Fabio Santavicca (sindaco di Santo Stefano di Sessanio), Noemi Silveri (vicesindaco di Secinaro), Pierluigi Del Signore e Anselmo Nardocci (rispettivamente vicesindaco e consigliere comunale a Tornimparte), oltre alla quasi totalità dell'amministrazione comunale di Villa Sant'Angelo, comune di cui Biondi è stato sindaco per 11 anni, e in particolare il primo cittadino Domenico Nardis, il vicesindaco Caterina Melonio, l'assessore Marilena Antonini, i consiglieri Lucio Marinacci, Fabio Passadoro, Giuseppe De Michele, Rosella Pezzuti e Barbara Renzi.
Il manifesto - svelato qualche giorno fa da newstown [qui] - è stato posto a fondamento di un "movimento per il territorio" che metta insieme "le persone di buona volontà del centrodestra" oltre le singole appartenenze politiche. "L'iniziativa nasce dalle sollecitazioni dei sindaci del territorio che, probabilmente, si sono rivolti a me anche per la capacità di percepire i problemi che vive un territorio frazionato come quello dell’aquilano alla luce degli eventi sismici che si sono susseguiti dal 2009, considerata la mia esperienza di sindaco di Villa Sant’Angelo”, ha spiegato Biondi in conferenza stampa; “si sentiva la necessità di recuperare un momento associativo, essendo saltante, in questi anni, le rappresentanza intermedie, per ritrovare una voce univoca e forte”. Le aree interne “scontano un deficit di rappresentanza – ha sottolineato il sindaco dell’Aquila – di infrastrutture e servizi, dalla sanità alla mobilità, dalla digitalizzazione alle opportunità di promozione turistica”. In questo senso, "ho messo a disposizione il mio ruolo di sindaco del capoluogo di regione per avviare e guidare il percorso".
Biondi ha inteso sottolineare di essersi già messo al lavoro: "nel comitato d’indirizzo del 17 settembre scorso, ho chiesto al tavolo che una quota parte dei fondi destinati all’assistenza tecnica venga destinata allo sviluppo di progetti sovracomunali che consentano ai piccoli comuni, in sinergia col capoluogo, di poter delineare una compiuta strategia d’investimenti”. Ma il lavoro non è soltanto in difesa: “L’Aquila ha una frontiera di opportunità – ha proseguito Biondi – ma anche i comuni del territorio hanno importanti eccellenze, qualità ambientale, architettonica, che ci spingono a non arrenderci allo spopolamento".
Anticipando le domande dei giornalisti, il sindaco dell’Aquila ha voluto chiarire che "il manifesto non è, in alcun modo, un programma elettorale in vista delle regionali, non è una candidatura, non si tratta di una investitura; è un percorso avviato da tempo e che va oltre i prossimi appuntamenti elettorali"; piuttosto ribadisce la volontà di rappresentare, nell’ambito del centrodestra, una classe dirigente che vuole "rivendicare le responsabilità che il nostro ruolo ci assegna", come era scritto nel messaggio inviato da Biondi agli amministratori e pubblicato nei giorni scorsi da newstown.
Tuttavia, è chiaro che Biondi stia tentando di costruire la sua candidatura alla regionali fondandola proprio sul tema delle aree interne, in contrapposizione ad un dibattito politico regionale che, da destra a sinistra passando per il Movimento 5 Stelle, trova i suoi principali esponenti proprio sulle aree costiere; in questo senso, non è un caso che i possibili sfidanti, Giovanni Legnini e Sara Marcozzi, siano entrambi della provincia di Chieti, che il centrodestra possa contare su tanti 'campioni di preferenza' nelle province di Chieti e Pescara e che persino il centrosinistra tiene maggiormente sulla costa che nelle aree interne. A domanda, il primo cittadino ha tagliato corto: "non è argomento di questa conferenza stampa, faccio il sindaco dell'Aquila".
Ma se la giocherà così, Biondi. "Serve una rappresentanza forte delle aree interne, in che modo e forma si vedrà: di certo, bisogna muoversi sebbene non in contrapposizione con la costa. L’Abruzzo è complementare, sono state politiche non adeguate a creare un muro. Per questo parliamo di deficit di rappresentanza da colmare, come tentà di fare un grande presidente di questa Regione, Giovanni Pace".
Presentarsi in conferenza stampa da sindaco del capoluogo di Regione e con altri amministratori locali del territorio a qualche ora dalla direzione regionale di Fratelli d'Italia non ha fatto altro che rafforzare le sue possibilità di candidatura.