"Alcuni piloni che ho potuto visionare su A24 e A25 sono in condizioni così degradate da risultare allarmanti".
Lo ha ribadito stamane il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, innanzi all’Assemblea dell’Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili. "Useremo, e già lo stiamo facendo - ha assicurato - strumenti di alta tecnologia per i monitoraggi, quali sensori e droni, avvalendoci anche del sostegno di eccellenze nazionali in questi campi", ha proseguito Toninelli; "a fare le ispezioni saranno tanti giovani ingegneri che, grazie alle assunzioni disposte dal decreto Genova, finalmente torneranno a popolare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e gli ridaranno quel ruolo che avrebbe dovuto avere anche negli anni passati: vigilante attivo e garanzia di ultima istanza della sicurezza delle nostre infrastrutture. Abbiamo trovato una situazione disastrata e a tratti imbarazzante, ce la stiamo mettendo tutta per rimettere a posto le cose", le parole del ministro.
"La cosa più allarmante è il ministro delle Infrastrutture che fa dichiarazioni per creare panico fra cittadini, senza indicare con chiarezza qual è la situazione e come affrontarla", la risposta della deputata Stefania Pezzopane. "Cosa farà ora? Chiude le autostrade? Le possiamo percorrere? Toninelli venga a Montecitorio a riferire", l'affondo.
Di "allarmismo ingiustificato", ingenerato da "parole irresponsabili" parla la società concessionaria Strada dei Parchi che denuncia come, in questi giorni, il traffico sull'autostrada sia diminuito del 7%. "In merito alle odierne dichiarazioni del ministro Toninelli - la replica della società - suggeriamo la lettura del Report redatto dopo i sopralluoghi avvenuti nelle date del 12 settembre e dell'8 ottobre scorsi ed elaborato da un gruppo di specialisti che, su indicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e in base alla nuova normativa, ha effettuato controlli e sopralluoghi sull'intero tracciato, arrivando alla conclusione che 'non è pregiudicata la stabilità e la sicurezza dell'opera nelle normali condizioni di servizio'. Ergo, l'autostrada è sicura, fatti salvi i rischi che possono derivare da possibili eventi sismici, cosa che rende necessari e urgenti – come reiteratamente chiesto dalla concessionaria e certificato dallo stesso MIT – lavori per la messa in sicurezza antisismica".
D'altra parte, Strada dei Parchi sottolinea come, a oltre un mese di distanza, manchino i decreti relativi allo stanziamento dei fondi necessari; parliamo dei 192 milioni inseriti nel decreto Genova "e più volte annunciati dal titolare delle Infrastrutture. Risorse fin qui indisponibili in quanto, da un punto di vista tecnico, è venuta a mancare la rimodulazione dei fondi. E, in assenza di questa, la direzione competente del MIT si rifiuta di emanare i decreti di approvazione dei progetti, anche se già approvati in sede tecnica dal Provveditorato competente. Il risultato? Rinvio dell'inizio dei lavori, anche se nella zona il rischio sismico non aspetta i tempi della burocrazia".
In effetti, le risorse per la messa in sicurezza, come vi raccontiamo da giorni, sono finite al centro di un braccio di ferro tra il Mit e Regione; nel decreto, i fondi vengono individuati a valere sul così detto Masterplan per l'Abruzzo - una minima parte anche nel 'Patto per lo Sviluppo' firmato da Regione Lazio - con la conseguenza, però, che verrebbe così 'congelata' la cassa per i progetti già sottoscritti con i soggetti attuatori, per lo più i Comuni, per il 2018 e il 2019.
Come annunciato ieri dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi, dunque, è stato predisposto stamane un emendamento a firma dei relatori di maggioranza che, tuttavia, non lascia del tutto tranquilli. Vengono indicate come fonti per le risorse sia i fondi del PO Mit - il Piano Operativo Nazionale - come da indicazione della Giunta regionale, sia i 'Patti per lo Sviluppo' e, in sostanza, la decisione viene rimandata al Cipe. Che è un organismo tecnico, non politico, e su cui sarebbe difficile fare pressione si dovesse decidere comunque di attingere dai fondi del Masterplan. Insomma, "correggono l'errore - ha sottolineato la deputata dem Stefania Pezzopane - restituiscono il maltonto ma si tengono ancora la possibilità di prendere le risorse da Abruzzo e Lazio. Ma possibile che i parlamentari abruzzesi non difendano la propria Regione?", l'affondo.
In altre parole, i deputati dem si dicono soddisfatti dell'emendamento - "ci dà ragione, quello del ministro Toninelli era un vero e proprio scippo ai danni degli abruzzesi" - ma mantengono una riserva e, per questo, hanno reiterato la richiesta ai parlamentari di maggioranza affinché "si esprimano sui nostri emendamenti", quelli presentati da Stefania Pezzopane e Camillo D'Alessandro, "che risolverebbero radicalmente il problema, sopprimendo ogni riferimento ai fondi del Masterplan per l'Abruzzo".
La questione non è ancora risolta, dunque.