Martedì, 27 Novembre 2018 18:28

Elezioni regionali: si fa sempre più credibile l'ipotesi di un rinvio al 26 maggio

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Ne avevamo scritto un paio di settimane fa: si facevano insistenti le voci su un possibile slittamento delle elezioni regionali a maggio. Ebbene, l'ipotesi si fa di ora in ora più concreta: anzi, c'è chi avrebbe già cerchiato in rosso la data del 26 maggio. Stante la decisione della presidente facente funzione di Regione Basilicata, Flavia Franconi, di fissare le consultazioni al 26 maggio, sottolineando, in una lettera indirizzata al ministro dell'Interno Matteo Salvini, come si tratti di una "soluzione necessitata" per motivi di "ordine giuridico e normativo", è probabile che anche le elezioni in Abruzzo possano scivolare di tre mesi ancora. 

Alcune forze politiche hanno auspicato esplicitamente il rinvio: Sinistra Italiana, per voce del segretario regionale Daniele Licheri e del consigliere regionale Leandro Bracco, ha ribadito come "votare in febbraio significherebbe mettere a repentaglio l'esercizio del diritto di voto dei cittadini abruzzesi", per non dire dello "sperpero di soldi pubblici; due anni fa ricordiamo tutti in che condizioni versava l'Abruzzo nei mesi invernali, mezza regione bloccata dalla neve e l'altra metà dall'acqua; frane, allagamenti. Interi paesi isolati, e poi le immagini di Rigopiano e i suoi morti che restano una ferita aperta per tutti noi. Pensare di fare una campagna elettorale a gennaio e votare in febbraio significa vivere su Marte e non conoscere la Regione che si chiede ai cittadini di voler governare". Anche il segretario nazionale del partito della Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, la pensa così: "Non si comprende la ragione per la quale in Abruzzo si dovrebbe votare in pieno inverno", l'affondo. "A me sembra una follia. Basterebbe un decreto del governo per evitarla". Acerbo ha aggiunto che votare in pieno inverno sarebbe "la scelta meno opportuna per favorire la partecipazione popolare. Inoltre si prefigurerebbe un bello spreco di denaro pubblico: pochi mesi dopo, infatti, c’è la tornata di elezioni europee e amministrative". 

Sul punto, hanno preso posizione anche i Radicali; il segretario regionale Dario Boilini ha scritto al presidente vicario Giovanni Lolli chiedendo che le consultazioni vengano accorpate con le Europee, "come dettato dall’art. 7 comma 2 della legge 111 del 2011 che prevede, nel caso in cui siano convocate elezioni per il Presidente della Regione nello stesso anno in cui si svolgono le elezioni per i membri del Parlamento Europeo, che le elezioni per il Presidente della Regione si svolgano nella medesima data di quelle per il Parlamento europeo". 

Oltre le prese di posizione esplicite, però, la sensazione è che, in fondo, un rinvio del voto non dispiacerebbe a nessuno, eccetto che al Movimento 5 Stelle. Che in queste ore ha diffuso una nota, ribadendo "totale contrarietà a far slittare ancora il diritto dei cittadini a decidere delle sorti di una Regione abbandonata da mesi dal Partito Democratico". Parole della candidata presidente Sara Marcozzi: "Il risparmio di 8 milioni di euro di cui si parla è niente rispetto a quanto abbiamo sprecato e stiamo perdendo a causa dell'immobilismo in cui la Regione versa dal 4 marzo scorso", ha aggiunto Marcozzi. "Ci sono esperti di settore che spiegano come siano andate perse centinaia di milioni di euro a causa del blocco istituzionale a cui ci hanno costretto". Dunque, la stoccata: "Siamo stati gli unici a batterci per il rispetto del regolamento e della legge elettorale regionale che imponevano espressamente che, nel caso di scioglimento anticipato del Consiglio regionale, le elezioni si sarebbero dovute tenere entro tre mesi dallo scioglimento stesso. Ed ora, qualcuno si ricorda che a febbraio fa freddo e nevica?".

E' evidente la preoccupazione del Movimento: rimandare il voto a maggio rimescolerebbe le carte in tavola, ed è il motivo per cui le altre forze politiche non vedrebbero affatto male uno slittamento. Anzi. In particolare, è la Lega che starebbe valutando l'ipotesi dell'election day, consapevole che il traino delle europee - col progetto sovranista che Salvini ha in mente, di contrasto a Bruxelles - potrebbe avvantaggiarla anche sui territori: per questo, se le elezioni dovessero slittare il Carroccio potrebbe forzare la mano e presentare un suo candidato che, lo diciamo da mesi, sarebbe Luigi D'Eramo. Stante la situazione, anche Forza Italia non avrebbe alcun interesse a votare in febbraio: i rapporti tra Berlusconi e Salvini sono ai minimi storici, gli azzurri si sono messi di traverso al governo giallo-verde e, in attesa di capire che cosa accadrà a valle dell'approvazione della Legge di Bilancio, nel rapporto dell'esecutivo con l'Europa e tra le forze di maggioranza, guadagnare qualche mese potrebbe aiutare a definire lo scenario politico nazionale e, di riflesso, locale, mutevole come mai prima d'ora. 

Per dirla in breve: votare a maggio rappresenterebbe tutt'altro scenario, e i discorsi fatti fino ad oggi potrebbero non aver più alcun significato. L'idea stessa di centrodestra potrebbe non avere più senso. Si spiega anche così l'impasse delle forze partitiche di coalizione che, a meno di tre mesi dal 10 febbraio, non hanno ancora trovato un momento per rivedersi e definire le candidature. 

D'altra parte, qualche mese in più sarebbe utile anche a Giovanni Legnini per capire se davvero ha senso immaginare una coalizione ampia, di vocazione istituzionale, oltre i confini del centrosinistra e del centrodestra per come li abbiamo conosciuti. E' il suo progetto politico, non l'ha mai nascosto, e troverebbe ancor più senso con un rinvio di qualche mese che eviterebbe all'ex vice presidente del Csm un 'salto al buio' che potrebbe segnare la fine della sua carriera politica. E' evidente, altresì, come le forze partitiche di centrosinistra non avrebbero alternative credibili e, di certo, qualche mese in più sarebbe utile anche al PD per provare a riorganizzarsi allontanando lo spettro di una campagna elettorale in pieno congresso. 

Per questi motivi, e per altri ancora, non sarebbe affatto una sorpresa se le elezioni regionali venissero rimandate a maggio. Se ne saprà di più nelle prossime ore. 

 

 

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