"L'anno scorso la legge di Bilancio valeva 800 milioni di euro; noi siamo riusciti a trovare 4 miliardi solo da banche e assicurazioni e oltre un miliardo dal taglio alle pensioni d'oro. Il 2019 sarà l'anno del cambiamento".
Parole del vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio, a Lanciano per l'ultima tappa del suo tour in Abruzzo in sostegno alla candidatura di Sara Marcozzi alla presidenza di Regione Abruzzo; col ministro del Lavoro, la senatrice Carmela Grippa, il deputato Giorgio Sorial e il consigliere regionale Pietro Smargiassi.
Prima di arrivare a Lanciano, Di Maio e Marcozzi avevano parlato davanti ai cancelli chiusi della ex Honeywell, ad Atessa (Chieti).
"Abbiamo 7 miliardi per la quota 100 - ha sottolineato Di Maio - Bisogna tener conto che i pensionati minimi vivono sotto soglia di povertà, con appena 500 euro. Da febbraio, con la pensione di cittadinanza si passerà almeno a 700 euro: abbiamo trovato soldi anche per questo. E grazie a due miliardi di tagli agli sprechi finanzieremo servizi alla disabilità, ma nessuno ne sta parlando". E ancora rafforzamento dei collegamenti, dissesto, messa in sicurezza delle infrastrutture: "nel Bilancio ci sono 5 miliardi che consegneremo direttamente ai Comuni che potranno disporne come vogliono", ha assicurato il leader politico del Movimento 5 Stelle.
Per quanto riguarda le opere da sbloccare, "il codice appalti è decisamente complicato e i fondi non ri riescono a spendere anche per questo motivo. Abbiamo 10 miliardi fermi e 5 miliardi che abbiamo aggiunto noi".
Dunque, Di Maio ha ribadito che il governo manterrà "le promesse, non ci accorderemo diversamente tradendo le aspettative dei cittadini. Se lo facessimo ci ritroveremmo i gilet gialli, come in Francia, che ci si rivolteranno contro. Sarete voi stessi, alle prossime elezioni, a far capire che Europa volete. Per quanto ci riguarda, più strumenti ci fornirete più andremo avanti spediti senza bastoni tra le ruote".
A mettere sul 'tavolo' le questioni abruzzesi, la candidata presidente Sara Marcozzi: "Negli ultimi 10 anni, in Abruzzo sono andati persi 26 mila posti di lavoro. Sono stati depotenziati dieci ospedali e si sono accumulate oltre 10 mila frane attive. La Regione sta crollando grazie agli esperti, ai politici di professione", l'affondo. "Luciano D'Alfonso ha abbandonato l'Abruzzo per un posto migliore, Giovanni Legnini ora si candida perché non ha trovato di meglio, mentre il centrodestra è riuscito a fare un unico nome e non è abruzzese", ha quindi ironizzato Marcozzi. "Vogliamo un Abruzzo di cui poterci vantare. Ma i governi precedenti hanno solo sprecato soldi, così come accaduto per i fondi europei. Dopo quattro e anni e mezzo siamo riusciti ad abolire il doppio vitalizio. Una battaglia incredibile, la legge è stata presentata due anni fa ma è stata approvata solo in prossimità delle elezioni".