Mercoledì, 15 Gennaio 2014 16:05

L'Aquila, do ut des ma quanto? Ricostruiamo l'inchiesta per cifre

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Da quando è uscita fuori, l'indagine denominata dagli inquirenti do ut des, ha generato una rincorsa ai numeri non sempre semplice da districare. Proviamo allora a fare un ricostruzione delle indagini della Procura dell'Aquila proprio a partire dai numeri. 

QUATTRO lo ricordiamo, sono le persone che resteranno ai domiciliari per 15 giorni. Pierluigi Tancredi, ex Consigliere al Comune dell'Aquila e dirigente Asl1; Vladimiro Plaicidi architetto, ex assessore della Giunta Cialente; Pasqualino Macera imprenditore di Atri; Daniela Sibilla, collaboratrice di Placidi e Tancredi.

QUATTRO le persone indagate: Daniele Lago, titolare della ditta Steda S.p.a; Mario Di Gregorio Dirigente Comunale; Roberto Riga ex vice sindaco dell'Aquila; Fabrizio Menestò direttore dei lavori di puntellamento di Palazzo Carli.

UNO è il GIP (Giudice delle indagini preliminari) del Tribunale di L'Aquila, Romano Gargarella.

DUE sono i Palazzi del centro storico al centro dell'inchiesta per via dell'assegnazione dei lavori di messa in sicurezza per cui si sarebbero consumati i favori che intrecciano politica e ricostruzione. Sono Palazzo Carli e il palazzo di Via Accursio di proprietà della dottoressa Sabrina Cicogna e facente parte dell'aggregato ALTOMAC.

DUE sono le imprese di costruzione da cui è partita l'inchiesta. La Steda S.P.A con sede a Bassano del Grappa , il cui titolare, Lago, è indagato, e la ditta aquilana più piccola di Steda, Silva Costruzione Srl, parte offesa nella vicenda dei puntellamenti di Palazzo Carli che gli furono assegnati dal Comune. La ditta Silva fu praticamente costretta a costituirsi in ATI (associazione temporanea d'impresa) con la Steda dopo il secondo Sal (Stato Avanzamento Lavori) di Palazzo Carli. Dal contenzioso in sede civile tra queste due ditte, riguardante il pagamento del terzo Sal, è partita l'indagine.
Un Ati favorita secondo gli inquirenti dal dirigente comunale all'ufficio ricostruzione Di Gregorio, che però specifica di non aver mai suggerito nessuna ditta, (a tal proposito leggi la richiesta di rettifica dell'ingegnere in fondo all'articolo*) e definita anomala per varie ragioni da parte degli inquirenti, dato che per esempio la ditta più piccola avrebbe svolto i lavori mentre a quella più grande sarebbe spettata la parte amministrativa.

DUE pure sono le società attraverso le quali gli imputati Placidi, Macera, Tancredi e Sibilla giustificavano formalmente i versamenti che giungevano loro dalla Steda s.p.a. per farla entrare nei lavori di messa in sicurezza: la Pro.ges di  Placidi e la DA.MA Consulting Srl di Paqualino Macera e in cui operavano anche Pierluigi Tancredi e Daniela Sibilla. Versamenti che giungevano per consulenze ritenute fittizie dagli investigatori. Tancredi, tramite il suo avvocato Maurizio Dioniso si difende però, affermando che il suo cliente faceva consulenze amministrative legittime come mediatore di affari (o broker), mettendo in contatto il committente e la ditta appaltatrice.

7.200euro la rata mensile che Steda aveva pattuito di pagare come consulenza alla società DA.MA per una durata di 12 mesi e per un totale di 86.400 euro, oltre alle percentuali per ogni singolo lavoro.

43.200euro i soldi effettivamente erogati secondo gli inquirenti per pagare le prime sei mensilità.

5 i Map che secondo l'accusa, Lago avrebbe consegnato a Tancredi come saldo della pattuizione originaria. Map dal valore di 40.000euro ciascuno (per un totale di 200.000euro).

12.000euro sempre secondo gli inquirenti sarebbero stati consegnati in assegni contanti a Sibilla sempre per saldare la cifra pattuita nell'ambito dei favori.

30.000euro la cifra che secondo l'accusa sarebbe stata versata da Lago all'allora vice sindaco Riga affinché intervenisse per garantire alla Steda i lavori di messa in sicurezza dell'immobile facente parte del consorzio Alto.Mac in Via Accursio, poi aggiudicati da un'altra ditta.

10.000euro la parte di denaro contante effettivamente consegnata secondo l'accusa da Lago a Riga tramite Tancredi per i lavori di messa in sicurezza del palazzo di proprietà della dottoressa Cicogna in via Accursio facente parte dell'aggregato Alto.Mac, poi aggiudicato da un'altra ditta.

5.000euro la cifra che secondo l'accusa Tancredi consiglia a Lago di versare al partito La Destra di cui farebbe parte la dottoressa Cicogna proprietaria dell'immobile in Via Accursio.

87.600euro (Iva inclusa) la somma complessiva promessa dalla Steda alla Pro.ges la società di Placidi per far entrare la Steda nei lavori di Palazo Carli.

24.000euro la cifra versata effettivamente secondo gli inquirenti il 15 febbraio 2010 da Steda a Pro.ges, la società dell'allora assessore Placidi, giustificata come pagamento di un progetto di ingegneria che l'accusa ritiene sia stato in realtà prodotto dalla stessa Steda.

1.268.000euro invece è il pagamento del terzo Sal (al centro dell'inchiesta) per i lavori di messa in sicurezza di Palazzo Carli che finiscono sul conto della Banca Popolare di Verona (a cui la Steda ha fatto cessione del credito) invece che alla ditta Silva che secondo gli inquirenti ha effettivamente effettuato pressochè tutti i lavori ma che dopo il secondo Sal è praticamente costretta a costituire un Ati (associazione temporanea di impresa) con la ditta Steda.

1.600.000euro il costo stimato dall'ingegner Menestò per la messa in sicurezza di Palazzo Carli affidato alla ditta Silva.

620.000euro la cifra massima per cui la ditta Silva è abilitata ad efffettuare lavorazioni in quanto in piossesso di un SOA cat OG2 cat II ragion per cui dopo il secondo Sal è praticamente costretta a costiuirsi in un'ATI con la Steda.

60.000 euro la tangente richiesta da Macera a Lago per una fornitura di Map da 30milioni, pari allo 0,2% quindi del valore complessivo. In tale filone Macera è indagato per millantato credito nei confronti dell'ex vice capo della Protezione Civile, Bernardo De Bernardinisi, estraneo hai fatti. La riserva infatti sarebbe caduta comunque e Macera non aveva nessuna influenza su De Bernardinis.

MA QUANDO?

Altrettanto interessante è la ricostruzione dell'inchiesta lungo la linea del tempo. Qualche data:

2009-2011 il periodo a cui si riferiscono i fatti contestati

2012 l'inizio delle indagini

16/5/2009 L'Ance e l'Api stilano l'elenco delle imprese di "serie competenza" cui demandare in via prioritaria "a chiamata diretta" i lavori di messa in sicurezza . In questa lista c'è la ditta Silva e non la Steda.

22/10/2009 viene costituita la società DA.MA di Macera il cui amministratore reale secondo l'accusa era Tancredi coadiuvato da Sibilla.

18/11/2009 la data del contratto tra la Steda S.p.a. e la società DA.MA.

19/11/2009 viene formalizzata con rogito del notaio l'ATI tra Silva e Steda.

23/11/2009 la stipula contratto tra Steda e Pro.ges. la società di Placidi.

15/12/2009 Placidi viene nominato Assessore al Comune dell'Aquila dal Sindaco Massimo Cialente.

 

*Richiesta di rettifica dell'Ing. MArio Di Gregorio:

"E' falso che secondo gli inquirenti l'ATI Steda Silva sia stata favorita dal sottoscritto. Dagli atti dell'indagine emerge chiaramente la figura che propose la Steda. Tra le dichiarazioni raccolte dalla PG non è contenuto alcun riferimento che possa far ritenere che io abbia favorito la costituzione della suddetta ATI".

Infatti, emerge dalle indagini, che secondo gli inquirenti l'ingegnere consiglia alla ditta Silva di costituirsi in un ATI non in quella specifica ATI che poi sarà la Steda Silva. La formulazione del periodo in questione però non risulta effettivamente chiara, da cui la legittima richiesta di rettifica dell'ingegner Di Gregorio (A.T).

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 16 Gennaio 2014 20:37

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