Sabato, 19 Gennaio 2019 15:52

L'Aquila: inaugurato il comitato elettorale di Legnini nella 'casa' del Passo Possibile

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Presentato stamane il comitato elettorale di Giovanni Legnini nel cuore del capoluogo, in via Verdi, nei locali che, dall’11 febbraio, saranno la ‘casa’ dell’associazione politica ‘Il Passo Possibile’ che, in seno alla coalizione progressista, esprime le candidature di Americo Di Benedetto ed Emanuela Iorio nella lista ‘Legnini presidente’.

Un bagno di folla ha salutato l’arrivo del candidato presidente che ha voluto ringraziare “l’associazione, evocativa – ha aggiunto – di ciò che siamo chiamati a fare, ovvero un passo possibile, e aggiungo necessario per la Regione: altri animano la prospettiva di passi impossibili, improbabili, rischiosi per la nostra Regione”; un movimento civico, ‘Il Passo Possibile’, “con finalità e contenuti che combaciano con quelle della coalizione larga e coesa che abbiamo promosso: le candidature di Di Benedetto e Iorio - ha proseguito Legnini – rappresentano esattamente il mio proposito nel dare vita alla lista ‘Legnini presidente’, quella che classicamente viene definita la lista del presidente, e avrete notato che i nostri competitori non ne dispongono. Una lista rappresentativa della società civile, delle professioni – in questo caso, una pediatra affermata e un commercialista, manager pubblico che ha raggiunto alti risultati col suo lavoro – delle competenze che arricchiscono l'Abruzzo. Rappresentate appieno lo spirito che anima il nostro progetto politico, il programma della nostra coalizione”.

“Ho accolto sin dal primo momento il messaggio arrivato dal candidato governatore Legnini che coniuga attraverso i punti salienti del suo programma di mandato sanità, lavoro e ambiente; per me, cittadina aquilana, i cardini di un impegno politico e sociale avviato a seguto del terremoto”, le parole di Emanuela Iorio. Una candidatura, la sua, in ticket con Americo Di Benedetto, “persona stimabile che ho sostenuto con determinazione alle elezioni amministrative del 2017 e che ha fatto della sua vita, come Giovanni Legnini, l’espressione di ciò che è veramente. Entrambi sapranno coniugare il proprio modo di essere con l’attività amministrativa che ci auguriamo potremo svolgere in Consiglio regionale”.

Iorio, già assessore comunale della giunta Cialente, ha chiarito che sta vivendo la sua discesa in campo “come un servizio per affrontare tematiche che, nel corso degli anni, sono rimaste troppo a lungo irrisolte, e parlo soprattutto del diritto alla salute, delle donne, dell’infanzia e dei giovani”.

“Ci si rivede dopo un po’ di tempo”, ha aggiunto Di Benedetto, “il tempo giusto. Questo non è un comitato elettorale, questa è la sede di una associazione politica che si offre alla città, e che viene dall’idea di città che avevamo e che in modo rocambolesco non è stato possibile far diventare realtà. Abbiamo vissuto un anno e mezzo di riflessione: non abbiamo mai abbandonato, però, l’idea di metterci a disposizione delle persone. Ho detto che non avrei partecipato ad altre competizioni elettorali: ero sincero, non vedevo una prospettiva credibile. La voglia di spendersi l’abbiamo condivisa con Emanuela, e con i membri dell’associazione, solo ed esclusivamente perché Giovanni Legnini ha restituito entusiasmo su una prospettiva di governo per la Regione Abruzzo”.

E’ il momento della contrarietà, ha riflettuto di Di Benedetto, “e una proposta del genere non poteva che essere raccolta da chi, come me, aveva provato a proporla alla città: il progetto di Legnini è esattamente in linea con ciò che abbiamo provato a fare qui a L’Aquila. Con una differenza: Legnini ha una autorevolezza indiscussa, ha la forza di non avere contrarietà, seppure con una debolezza, non dettata da lui ma dalla situazione contingente mediatica, dove il cavalcare la contrarietà ed esasperare il vincolo del pregresso potrebbero indebolire un percorso che, in realtà, parte già forte. Legnini il primo round lo ha già vinto, alla presentazione delle liste”.

Se non ci fosse stato Legnini, “non ci sarebbe stata l’opportunità di coalizione: si sarebbe lavorato su un progetto ‘vecchio stampo’, essendosi sfaldato il tessuto che generava un collante tra le parti. Legnini ha ribaltato la proposta di governo. Lo dico ai cittadini dell’Aquila, in particolare, che hanno vissuto già il risultato della contrarietà; in politica ci sono tre elementi: la coerenza, che appartiene al ricordo, l’incoerenza, non fare ciò che si è detto, e l’ipocrisia, che significa fare il contrario di ciò che si è detto e che abbiamo vissuto in questo anno e mezzo. Siccome la prova di resistenza ce l’abbiamo, e già è ripartita la litania sulla contrarietà alle persone, stimolando le altre forze la denigrazione dell’avversario piuttosto che una proposta per il governo della Regione, credo che Legnini su questo piano abbia la strada spianata”.

Di Benedetto ha parlato di “terza via”, di “svincolo dalla parte” che ‘Il Passo Possibile’ sta provando a perseguire, “intesa come volontà di mettersi a servizio della collettività: il governo è un buon governo quando chi ha un ruolo istituzionale è autorevole e fa in modo che il cittadino si metta a disposizione di un programma di governo; Legnini non ha costruito una coalizione delle parti, che oggi funzionano contro o per difendersi (a L’Aquila, la coalizione di centrodestra è nata per difendersi dalla nostra forza, poi indebolita internamente): al contrario, si è presentato con un progetto di Governo aperto a tutti, a chiunque voglia stare con lui in questa sfida per l’Abruzzo, e dunque è fuori luogo qualsiasi analisi di indegnità. Non si può continuare a dire che Legnini non innova perché accanto a lui c’è chi è in politica da 40 anni: questo problema potevo averlo io; a lui non accadrà, non potrà essere tirato per la giacca perché ha autorevolezza e competenza indiscussi. Nessun altro può competere con una qualità così eccelsa. Legnini ha la caratura dello statista e potrà proiettare la nostra terra su un palcoscenico nazionale. Dobbiamo difenderlo. E non serve a niente dire che ci sono troppe concorrenze personali, non serve davvero: lo dico con franchezza, dovessi barattare la mia elezione con la vittoria di Legnini lo farei subito. Se dovessi diventare consigliere regionale, vincerei io; se Legnini dovesse diventare governatore, avremmo vinto tutti”.

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