"Le elezioni regionali hanno un valore notevole a livello nazionale. Mettiamo in campo forze giovani, importanti, come sono i nostri candidati qui a L’Aquila, ma soprattutto mettiamo in campo un candidato presidente, Giovanni Legnini, che ha una grande esperienza amministrativa, che conosce il suo territorio e gli vuole bene, e che sono certo saprà come aiutare l’Abruzzo".
Così l'onorevole Graziano Delrio, capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, già sindaco di Reggio Emilia per due mandati, Ministro per gli Affari regionali e le autonomie nel governo Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e poi Ministro delle Infrastrutture e dei traporti del governo Renzi, che stamane, accolto dal segretario cittadino Stefano Albano e dalla deputata Stefania Pezzopane, ha partecipato stamane ad un appuntamento elettorale con i candidati dem aquilani Pierpaolo Pietrucci e Patrizia Masciovecchio.
"Con Legnini ho lavorato fianco a fianco, quando ero sottosegretario a Palazzo Chigi: è una persona che credo possa godere della fiducia degli abruzzesi, al di là degli schieramenti politici. E siamo convintissimi che l’azione sua e dei candidati consiglieri possa ribaltare lo svantaggio iniziale con cui siamo partiti". D'altra parte, "il quadro sta cambiando molto rapidamente, anche a livello nazionale", aggiunge Delrio; "le chiacchiere, le passerelle, le dirette Facebook non risolvono i problemi quotidiani delle persone che stanno aprendo gli occhi su una maggioranza di Governo che ha la pretesa di creare un problema e un nemico al giorno lasciando irrisolte le difficoltà della gente comune".
In questo quadro nazionale in mutamento, il Pd riparte dai territori. "Abbiamo segnali positivi, l’ultimo a Cagliari. C’è fortissima delusione per un Governo diviso su tutto, che polemizza con tutti, e c’è la voglia di dare fiducia ad amministratori seri e competenti. Ho fatto il sindaco per dieci anni: so che gli amministratori rappresentano una grande potenzialità per il Pd, per ripartire e riacquistare la vicinanza alla gente di cui abbiamo davvero bisogno. Abbiamo fatto cose importanti per il Paese, troppo spesso, però, non abbiamo saputo trasmettere il progetto e farlo capire. Con gli amministratori è molto più semplice".
Delrio guarda positivamente al progetto politico messo in campo da Legnini, alla costruzione di una coalizione larga, plurale. E guarda con favore all'appello dell'ex vice presidente del Csm ai moderati di centrodestra: "Qui si vota per amministrare la Regione, non si vota per far la guerra alla Francia o sventolare dal balcone dei foglietti come ha fatto Di Maio, non si vota per le navi tenuto sotto sequestro in mezzo al mare. La gente deve votare per il candidato che ritiene più capace di amministrare bene la Regione, che significa attirare le imprese, potenziare le infrastrutture, far decollare i settori più promettenti, come l’agricoltura di qualità. Legnini ha le idee molto chiare sul futuro dell’Abruzzo".
Dunque, Delrio ha voluto rivendicare l'impegno del Partito Democratico per la ricostruzione dell'Aquila e del cratere. "C'è ancora tanto lavoro da fare: ricordo, però, quando Givoanni Legnini, Stefania Pezzopane e i parlamentari abruzzesi vennero da me a Palazzo Chigi nel 2014 e stanziammo i fondi, 6 miliardi, di cui c’era bisogno per far ripartire davvero la ricostruzione, al di là delle chiacchiere. I cantieri che vediamo oggi sono il frutto di quelle scelte, delle scelte legislative ed economiche che i governi Renzi e Gentiloni sono stati in grado di mettere in campo. Per ora, attendiamo le misure del nuovo Governo".
Infine, un accenno alle Infrastrutture e, in particolare, alla situazione delle autostrade A24 e A25 con Delrio che ebbe, da Ministro, un duro scontro col concessionario Strada dei Parchi: "Abbiamo fatto un piano d'opere per 130 miliardi che comprende anche l’alta velocità al Sud e, qui in Abruzzo, la velocizzazione della direttrice Adriatica: i lavori sono già in corso, sono stati stanziati centinaia di milioni per far guadagnare più di un’ora e mezza nei collegamenti col Nord e col Sud. Sulle autostrade, abbiamo già detto: il nostro Governo ha messo in campo 1 miliardo e 200 milioni per la messa in sicurezza col blocco delle tariffe per tre anni. Dopo di che, la concessionaria ha vinto il ricorso al Tar costringendoci ad un nuovo aumento. Detto ciò, credo che la nazionalizzazione sia ipotesi da tenersi per ultima: abbiamo già Anas, una grande azienda che gestisce decine di migliaia di km di strade e superstrade, è giusto che ci sia anche una varietà di gestione, pubblica e pubblico privata".
Pietrucci: "Siamo gli unici che parlano di contenuti"
Anche la deputata Stefania Pezzopane ha inteso mettere in luce lo sforzo del Pd per la ricostruzione. "Delrio era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio quando la ricostruzione dell'Aquila soffriva la carenza di fondi, con lui e Legnini che era sottosegretario alla ricostruzione facemmo il piano che diede continuità finanziaria: la ricostruzione ha fondi fino al 2020, ma tutti sanno che le necessità andranno oltre questa data. Il primo impegno di cui il governo si deve fare carico è completare la ricostruzione, e ci sono altre vicende impellenti da affrontare. Se Salvini viene qui è di questo che dovrebbe parlare, dare risposte: la richiesta di restituzione degli aiuti fiscali, i fondi del 5g, quelli necessari al bilancio del Comune dell'Aquila, la stabilizzazione del personale della ricostruzione".
"Siamo gli unici che parlano di contenuti, abbiamo un progetto che parte dalla continuità delle cose fatte per mettere in campo altre proposte", ha aggiunto Pierpaolo Pietrucci. "Abbiamo già presentato quelle sulla fiscalità di vantaggio per le aree interne e sull'impiantistica sportiva, presenteremo presto quelle specifiche sulla montagna e sul collegamento ferroviario L'Aquila – Roma. L'Aquila non può rimanere fuori dalla partita del ferro, c'è un patrimonio edilizio rilevante, nuovo, che deve essere valorizzato".
Masciovecchio invece si è detta, da medico, "inorridita dalle dichiarazioni del ministro Grillo, dall'apertura al regionalismo differenziato sulla sanità. Aprire la strada alla gestione della sanità con la fiscalità regionale significa distruggere il servizio sanitario nazionale. Regioni come l'Abruzzo semplicemente non avrebbero lo stesso livello qualitativo di servizio sanitario rispetto a quelle del Nord".