Sabato, 26 Gennaio 2019 16:07

Il ritorno all'Aquila di Berlusconi: "Commosso per essere di nuovo qui". Il Cavaliere benedice Marsilio e attacca il governo: "Spero ogni giorno che cada. Scendo di nuovo in campo contro i grillini"

di 

“Sono commosso per essere di nuovo qui”.

Esordisce così, Silvio Berlusconi, prendendo la parola dopo Marco Marsilio davanti la folla accorsa all’auditorium Ance, prima tappa della sua giornata aquilana.

Il Cavaliere torna nel capoluogo di regione - visitato 27 volte nei mesi successivi al terremoto - dopo anni di lontananza. Un’assenza che lui giustifica in questo modo: “Perché non sono più venuto dopo la fine del mio governo? Perché temevo di essere rattristato dal dover constatare che non era continuata la nostra opera di ricostruzione”.

L’occasione per il ritorno è offerta, ovviamente, dalla campagna elettorale. Berlusconi vuole dare la sua investitura ufficiale, pubblica, al candidato presidente del centrodestra, Marco Marsilio, del quale però parla poco, concentrandosi più su se stesso e su Forza Italia, che proprio in questi giorni festeggia il venticinquennale.

“Allora scesi in campo contro il rischio che andassero al governo i comunisti” dice Berlusconi “Oggi lo faccio di nuovo (qualche giorno fa ha annunciato che si candiderà alle europee, ndr) per contrastare i grillini, che hanno sostituito i comunisti. Anzi, dicono di essere loro i veri comunisti, quelli da strada. Non come quelli da salotto del Pd. Ho letto il loro programma, vogliono reintrodurre la tassa sulla prima casa, portare la patrimoniale al 50%. Il loro giustizialismo è feroce. La legge spazzacorrotti dà la possibilità a un pm di arrestare un cittadino anche sulla base non dico di una prova ma di un indizio”.

E’ una delle tante bordate che l'ex premier lancia verso il governo gialloverde: “Mi auguro ogni giorno che cada” dice, non risparmiando critiche nemmeno alla politica dei respingimenti dei migranti: “Si continua a far credere che l'immigrazione sia il primo problema del Paese. Io non vedo francamente che cosa possa svilupparsi con la discesa di 47 altri migranti che sono in una situazione precaria su una nave con un tempo non buono di fronte alla presenza di oltre 600mila clandestini che sono ancora in Italia e che si dovevano inviare al loro Paese".

Quello all’Aquila, però, non è un ritorno in grande stile. Sebbene Berlusconi goda ancora di ampia popolarità e di ampio credito per la gestione dell’emergenza fatta nel post terremoto, “per aver dato un tetto vero, sicuro a tutti gli sfollati” come dice Marsilio - affermazione peraltro falsa: Case e Map non bastarono per tutti, tanto che decine di migliaia di persone dovettero andare in autonoma sistemazione; per non parlare di tutti i problemi strutturali che centinaia di quelle costruzioni hanno iniziato ad avere, tanto che il comune ha dovuto sgomberarle – ad accoglierlo non ci sono le festanti ali di folla di una volta.

Ormai è chiaro che il Cavaliere non tira più, non trascina più come una volta. Salvini gli ha rubato la scena. E' lui, adesso, a mobilitare le masse, a richiamare, a ogni uscita pubblica, migliaia di persone.

A salutare Berlusconi al suo arrivo all’Aquila ci sono poche decine di fan ed elettori. Quando il Cavaliere scende dalla macchina, parte qualche “Forza Silvio!” ma non troppo convinto.

L’Auditorium Ance è pieno ma tolti i (tanti) giornalisti, i candidati di Forza Italia (ci sono, tra gli altri, Emilio Iampieri, Lorenzo Sospiri, Anna Lisa Di Stefano, Roberto Tinari) e i vertici e i big del del partito presenti (il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, il coordinatore regionale abruzzese, anche senatore, Nazario Pagano; Antonio Martino; Paola Pelino) ci sarà, in tutto, un centinaio di persone. L'entusiasmo è trattenuto, non debordante come una volta.

Dell’amministrazione comunale si fanno vedere solo il sindaco Pierluigi Biondi e Roberto Tinari. Assenti tutti gli ex azzurri, turbo berlusconiani fino a ieri e ora confluiti in Fratelli d’Italia, da Guido Liris a Luca Ricciuti, da Roberto Jr Silveri a Giancarlo Della Pelle. L’unico ad affacciarsi è Ferdinando Colantoni, che però se ne sta in disparte, nelle retrovie.

Dentro l’Ance, Berlusconi parla per oltre un’ora, andando un po’ a ruota libera: loda le bellezze dell’Abruzzo (“Avete tutto: il mare, la montagna, i parchi. Siete anche la regione italiana con meno tumori e non avete nemmeno tanti immigrati” ); se la prende con l’euro e con Prodi, "che fissò il tasso di cambio a 1936,27 lire"; ricorda il “miracolo” del Progetto Case, realizzato grazie al “metodo Silvio” (“Far lavorare gli operai a ciclo continuo, su tre turni da otto ore”).

L’eloquio, però, non è più quello sciolto e scoppiettante di una volta: il Cavaliere a tratti appare affaticato, limita le spiritosaggini - lui che è sempre stato un battutaro incontinente - e alle volte inciampa anche sulle parole e sulle cifre, tanto che a un certo punto si scusa dicendo: “La mattina connetto di meno”.

Roberto Tinari gli porta in dono, non si capisce se a titolo personale o in qualità di presidente del consiglio comunale, un rosone di Collemaggio, Natalia Nurzia una confezione di torrone.

Di Marsilio, seduto vicino a lui e al quale si rivolge sovente dandogli dei buffetti paterni sul braccio e chiamandolo confidenzialmente “Marco", Berlusconi dice che è “il migliore dei nostri possibili candidati, come ci hanno detto anche diversi sondaggi; il più adatto non solo a vincere ma anche a governare bene 5 anni. Marco ha anche una profonda conoscenza di tutti i protagonisti della politica parlamentare, è la persona giusta per farsi interprete a Roma delle necessità della regione”.

Parlando dell’Aquila e del post terremoto, che in fin dei conti non occupano nemmeno troppo spazio nel suo discorso, Berlusconi dice che non è vero che gli alloggi antisismici sono costati troppo e che le inefficienze e i ritardi che ci sono stati in tutti questi anni sono da imputare a chi è venuto dopo di lui: “A un certo punto, dopo una deliberazione del consiglio comunale e alcune manifestazioni organizzate dalla sinistra, dovemmo fermare la raccolta delle macerie che stavamo facendo con il Genio Militare e farla fare alle ditte locali”.

Per l’Abruzzo Berlusconi ha in mente un programma elettorale che ricalca quello che Forza Italia ha scritto per andare al governo del Paese: riduzione della pressione fiscale; investimenti sulle infrastrutture; valorizzazione del turismo, specie quello invernale legato all’alta montagna.

Sulle tasse, l’ex premier rilancia l’idea di una flat tax universale, rivolta a famiglie e imprese: “Non come quella votata da questo governo, che interessa solo a una parte ristretta delle partite Iva. Ovunque si è fatta la flat tax, dagli Stati Uniti con Johnson e Reagan, alla Gran Bretagna con la Thatcher, alla Russia con Putin" spiega il Cavaliere "sono diminuiti gli evasori ed è aumentato il gettito fiscale nelle casse delo Stato. Vladimir mi ha detto che grazie alla flat tax in Russia sono riusciti a sconfiggere l’evasione”.

Berlusconi torna anche su uno dei suoi cavalli di battaglia, quello dell’innalzamento delle pensioni minime a mille euro: “Ho parlato con Brunetta, mi ha detto che si può fare. Daremo mille euro al 67esimo anno di età non solo a tutti i pensionati ma anche alle casalinghe”.

Alle 13:30 Berlusconi sta ancora parlando. Qualcuno inizia, senza darlo troppo avedere, a spazientirsi, anche perché dentro l'Ance non si respira e la tabella di marcia del Cavaliere prevede anche una visita al Progetto Case di S. Antonio, seguita da pranzo in un noto ristorante cittadino e poi da un altro incontro con la stampa.

"Sono tornato in campo anche per ridare credibilità internazionale all'Italia" dice Berlusconi.

Chissà quali e quanti saranno gli effetti del "fattore B." sulle elezioni del 10 febbraio. Chissà quanti voti transitati da Forza Italia alla Lega e a Fratelli d'Italia torneranno a casa dopo la visita di oggi. A occhio, da quello che si è potuto vedere, molto pochi.

Ultima modifica il Sabato, 26 Gennaio 2019 16:59

Articoli correlati (da tag)

Chiudi