Una legge organica, un provvedimento quadro per la ricostruzione in caso di calamità naturali.
E’ la proposta avanzata da Marco Marsilio nel corso dell’incontro avuto all’Aquila a palazzo Fibbioni con una delegazione di sindaci dei comuni dei due Crateri abruzzesi. Accanto al candidato presidente del centrodestra c’erano anche Pierluigi Biondi e Giorgia Meloni. La deputata e presidente nazionale di Fratelli d’Italia ha scelto L’Aquila e Sulmona per chiudere il lungo week end elettorale in Abruzzo, iniziato venerdì 25 a Bussi. Week end che ha visto sfilare anche il redivivo Silvio Berlusconi e il viceversa sempre presente ministro dell’Interno Matteo Salvini.
I sindaci hanno presentato a Marsilio e Meloni un nutrito cahier de doléances sui tanti problemi che stanno rallentando la ricostruzione, a partire dalla mancata armonizzazione delle leggi per i comuni che fanno parte di tutti e due i Crateri, quello del 2016/17 e quello del 2009.
“Il quadro normativo del nuovo Cratere” ha sottolineato il sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi “ha estromesso noi sindaci dalle decisioni mentre il modello del 2009 delegava molti poteri agli enti locali. Grazie a quel modello, nei primi 6 mesi dopo il sisma del 6 aprile vennero approvate 30mila pratiche. Oggi, a due anni dal terremoto che ha colpito i comuni dell’Alto Aterno, su 1200 pratiche presentate, ne sono state esaminate solo trenta”.
Più coinvolgimento del territorio, più personale - a cominciare dalla figura del segretario generale: molti comuni non ce l’hanno e devono dividerlo con altre amministrazioni, con il risultato che non si possono far firmare con tempestività e celerità atti e provvedimenti – e snellimento della burocrazia: sono queste le richieste principali avanzate dai sindaci e recepite dai due esponenti di FdI.
I rappresentanti dei comuni del primo Cratere, quello del 2009 – erano presenti, tra gli altri, uno dei due coordinatori del Tavolo delle aree omogenee, Sandro Ciacchi; i sindaci di Caporciano, Villa Sant’Angelo, Ocre, Fagnano Alto, Castelvecchio Calvisio e Calascio – hanno chiesto a Marsilio e Meloni di rivedere anche le funzioni e i compiti dell’Usrc (l’ufficio speciale della ricostruzione), reo di non aver svolto, in questi anni, un’azione uniformante rispetto ai vari Utr (uffici territoriali della ricostruzione).
Inoltre è emersa anche la necessità di inserire i comuni compresi nelle 8 aree omogenee ma non rientranti nel Cratere di poter avere accesso ai fondi (10 milioni) del bando per il turismo e deglo altri bando finanziati nell'ambito del progetto Restart.
“E’ chiaro che noi dobbiamo garantire una filiera” ha affermato Giorgia Meloni “che, partendo dai comuni, e passando per la Regione fino ad arrivare al parlamento e al governo, possa dare continuità a un lavoro che deve essere portato avanti insieme ai territori, coinvolgendo di più i sindaci”.
Le accuse per i ritardi nella ricostruzione in Centro Italia sono state rivolte da Marsilio e Meloni soprattutto al centrosinistra. Ma la presidente di FdI non ha rinunciato a lanciare una staffilata anche ai Cinque Stelle: “voglio dire ad Alessandro Di Battista, che in tv si chiedeva perché si parli tanto di immigrati e poco di terremotati, di rivolgere questa domanda al sottosegretario competente, che è un uomo del M5S. È evidente che possono fare di più".
Prima del vertice con i sindaci, sempre accompagnata da Marsilio, da Pierluigi Biondi e da due dei sette candidati di FdI nella provincia dell’Aquila Luca Ricciuti e Mariella Iommi, la Meloni si era recata, in mattinata, nella zona industriale di Pile, dove aveva visitato la sede della Spee, una delle più accreditate aziende italiane nel settore della sicurezza delle persone, dei beni e dell'ambiente, intrattenendosi in un lungo colloquio con il suo fondatore, presidente e direttore generale Luciano Ardingo.
Successivamente, il “tour” era continuato a Pagliare di Sassa, per incontrare Roberta De Cesari, una donna originaria di Amatrice che, in seguito al terremoto del 24 agosto 2016, ha trovato ospitalità in uno degli alloggi antisismici del Progetto Case, dove vive con il figlio autistico di 12 anni.
“Qui all’Aquila non ho trovato solo una casa ma ho scoperto un mondo che mi era completamente sconosciuto per ciò che concerne l’assistenza e i servizi sociali di cui può godere mio figlio” ha detto la mamma del ragazzo.
La scelta della Meloni di far visita all’alloggio del Progetto Case, dove c’erano anche l’assessore al Sociale del Comune dell’Aquila Francesco Bignotti e il presidente della onlus Abruzzo Autismo Dario Verzulli, è stata criticata dall’ex assessora comunale Emanuela Di Giovambattista.