Sabato, 02 Febbraio 2019 19:38

Verso le regionali, il governo si spacca in Abruzzo. Di Battista: "Se la Lega vuole il Tav, torni da Berlusconi". Salvini: "Serve agli italiani"

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Ultimo fine settimana di campagna elettorale in Abruzzo, che racconta di una violenta spaccatura in seno al così detto 'governo del cambiamento'. 

Da Chieti, Alessandro Di Battista - in tour col vice premier Luigi Di Maio a sostegno della candidatura alla presidenza di Sara Marcozzi - ha lanciato un messaggio chiarissimo: "Se la Lega intende fare la Tav, c'è Silvio Berlusconi: tornassero dal Cavaliere e nemici come prima. Siamo favorevolissimi alle infrastrutture giuste per i cittadini e per i pendolari", ha aggunto Di Battista, "come un collegamento veloce tra Pescara e Roma. Ma se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi di euro e non serve ai cittadini, tornasse da Berlusconi e non rompesse i co...ni. È chiaro?".

Qualche ora prima, dalla stazione di Pescara, Di Battista aveva voluto "smentire "la scemenza totale che sentirete nei prossimi mesi, del M5s contro le infrastrutture: noi siamo per le opere che servono ai cittadini, ai pendolari. Dato che si parla di buchi ridicoli, Tav e altre stronzate del genere, andiamo a chiedere qui in biglietteria a Pescara per andare a Roma come si può fare". Dunque, Di Maio e Di Battista si sono presentati con Sara Marcozzi in biglietteria: "Quindi ora non ci sono treni diretti Pescara-Roma...", ha sottolineato la candidata ascoltando l'addetto. E ha aggiunto: "Ecco perché diciamo che manca una rete di infrastrutture nella nostra regione e che il Tav non è così urgente: servirebbero altre opere in Abruzzo". 

"Questo è l'impegno che prendiamo con gli italiani", le parole del vice premier Luigi Di Maio: "sulla Roma-Pescara, la Asti-Cuneo, la Catania-Palermo. Dobbiamo fare queste opere e farle più velocemente di quanto fatto finora. I cantieri aperti vanno velocizzati e quelli da aprire devono andare velocissimi". E sul Tav, Di Maio ha ribadito ciò che aveva già assicurato in diretta facebook da Penne, in mattinata: "finché ci sarà il Movimento 5 Stelle al governo, la Torino-Lione non ha storia, non ha futuro".

Più chiaro di così. 

Gelida la replica di Matteo Salvini, a Giulianova in comizio elettorale con la maglietta della locale squadra di calcio: "La Tav non serve a Salvini. Se si viaggia più veloce, serve agli Italiani"; e poi, "finire i lavori costa meno che riempire i buchi fatti" ha aggiunto il leader della Lega.

Non si è trattato dell'unico motivo di polemica; Di Maio, infatti, ha lanciato un'altra stoccata a Salvini: "in questa Regione ha scelto Silvio Berlusconi e il Pd è vivo e vegeto con Giovanni Legnini, riproponendo la stessa ricetta di D'Alfonso. Per questo, se l'Abruzzo vuole il cambiamento deve ricominciare da chi non l'ha mai governato, e c'è una sola forza politica che non ha mai governato l'Abruzzo: il Movimento 5 Stelle. Se gli abruzzesi vogliono cambiare il corso della storia di questa regione, della sanità, dei trasporti, del taglio agli sprechi, del welfare, votino Sara Marcozzi e non li deluderemo. Avrà tutto il sostegno del Governo nazionale". Sì, ma quale?

 

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