"Noi una promessa la facciamo agli abruzzesi: se vinciamo, cacciamo fuori a calci i dirigenti nominati dalla politica che stanno a capo delle Asl; parlo di coloro che, in questi anni, hanno partecipato alla lottizzazione della sanità in Abruzzo".
Lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio, giunto all'Aquila con Alessandro Di Battista per una manifestazione elettorale a sostegno della candidata alla presidenza del Movimento Cinque Stelle, Sara Marcozzi. "Credo che questa donna gentile ma con gli attributi, che conosco bene, sarà il primo presidente della Regione a liberare la sanità dalla politica per restituirla agli abruzzesi", ha aggiunto Di Maio.
All'evento, in un auditorium Ance stracolmo di simpatizzanti, hanno partecipato anche i parlamentati abruzzesi Primo Di Nicola e Gianluca Vacca.
"La sanità è sempre stata in mano alla politica. Molti degli attuali dirigenti hanno sponsor politici di destra e sinistra - l'affondo di Sara Marcozzi - Il loro operato può giudicarlo qualunque abruzzese ed è estremamente negativo. Basta con le esternalizzazioni alle cooperative gestite dalla politica: è ora di meritocrazia nella sanità. La prima cosa che farò se sarò eletta presidente della regione sarà cacciare i massimi vertici delle Asl abruzzesi e rimpiazzarli con persone competenti e senza legami politici, che siano in scadenza o meno. Occorre un repulisti immediato e completo. Questo è prioritario per l'Abruzzo. Questo è il cambiamento che vogliamo".
Marcozzi ha aggiunto: "Bisogna impedire a questa gente di continuare a fare danni alla nostra terra e pretendere le loro scuse. Useremo tutta la nostra forza gentile per mandare a casa chi non ha lavorato in questi anni nell'interesse esclusivo dei cittadini. L'Abruzzo tornerà in mano alla gente per bene".
Dunque, la candidata pentastellata non ha mancato vere e proprie stoccate agli avversari: "Pensavo che il centrosinistra che ha governato in questi anni fosse composto da gente incompetente, ma ora ho le prove che i loro sono atti dolosi: godono nel tenerci in uno stato di bisogno, per costringerci a chiedergli favori. Ora il centrosinistra si presenta con centianaia di candidati, e una una sfilza di liste. Ma dentro ci sono sempre gli stessi: Legnini eletto due volte con Pd, diventato vicepresidente del Csm, ora si presenta come un candidato civico, e ha messo in lista tutta la maggioranza in Regione di Luciano D'Alfonso. Mentono quando dicono che candidano tante persone per dare possibilità di scelta: in realtà, saranno rieletti sempre gli stessi, i grandi portatori di voti, quelli che con marchette e marchettine si sono creati consensi, finanziando sagre e festiciciole in occasione dell'approvazione di ogni bilancio".
Marcozzi ne ha anche per il centrodestra: "è anche peggio, addirittura sono andati a prendersi un candidato a Roma, non avendolo in Abruzzo. Ora questo candidato dice qualche parola in dialetto, si fa fotografare con gli arrositicini. La Lega, dietro di lui, ha in lista quasi esclusivamente ex di Forza Italia che si sono riciclati".