Non poteva non arrivare la richiesta di rettifica del sindaco Massimo Cialente dopo l'articolo shock apparso ieri sul quotidiano del gruppo l'Espresso, La Repubblica.
Richiesta di rettifica formulata nella serata di ieri ma non ancora ottenuta, a sfogliare stamane le pagine del giornale. L'intervista aveva creato almeno due grossi equivoci: il primo riguardava l'"arresto", così era scritto, dell'ex vicesindaco Roberto Riga che, invece, ha ricevuto un avviso di garanzia. Ovviamente, le parole di Cialente riportate da Repubblica avevano generato l'astiosa reazione di Riga che ha accusato il sindaco di scaricare tutte le responsabilità sui suoi collaboratori.
"Leggo con dispiacere le dichiarazioni di Roberto Riga - si legge nella nota diffusa da Cialente nella tarda serata di ieri - le ritengo ingiuste nei miei confronti ma le comprendo in un momento così difficile per lui, ed anche giustificate per l'errore compiuto nel montare l'articolo dal giornalista di Repubblica. Sono riuscito a raggiungere il giornalista, dott. Corrado Zunino, solo pochi minuti fa, per chiedere come avesse potuto parlare di arresto del vicesindaco quando, nella lunga intervista telefonica durata oltre 40 minuti, in una prima parte avevo evidenziato la mia preoccupazione politica per una campagna di stampa pesantissima contro l'immagine della Città e del Comune dell'Aquila per un avviso di garanzia ad un vicesindaco ed un dirigente, e l'arresto ai domiciliari per un ex consigliere del centrodestra ed un ex assessore, quest'ultimo coinvolto in relazione a vicende verosimilmente avvenute prime che egli divenisse assessore, il 15 dicembre 2009. Il dott. Zunino si è giustificato affermando che in questi giorni sta seguendo diverse vicende, si è scusato per come ha montato l'articolo e mi ha assicurato che domattina uscirà una correzione".
Correzione che è stata pubblicata a pagina 30, nella sezione 'Lettere, commenti e idee'. Sei righe stringate, con il titolo 'Riga non è agli arresti': "Nell'intervista con il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, pubblicata ieri, è stato scritto che il vicesindaco Vincenzo Riga è stato arrestato per corruzione. Invece ha ricevuto un avviso di garanzia". Punto. Nulla più. Alla rettifica non è stato dato lo stesso spazio e la stessa pagina dell'articolo originario. Tra l'altro, c'è un altro errore: il nome di Riga è Roberto e non Vincenzo. Poco male.
Nel pezzo di Repubblica, aveva lasciato di stucco anche leggere dalle parole di Cialente che "dal 6 aprile 2009 ad oggi sono stati spesi 18 miliardi", una cifra superiore a quella 'sparata' in precedenza dal Ministro della Coesione Territoriale Carlo Trigilia, che aveva parlato di 12mliardi, prendendosi dello "sciacallo" dalla senatrice aquilana Stefania Pezzopane.
Oggi, Cialente smentisce anche quelle cifre: "Sempre nella telefonata ho specificato al dott. Zonino che la ricostruzione del Comune dell'Aquila, come da dati oggettivi rispetto a quanto già impiegato e le previsioni del cronoprogramma sottoscritto con il Governo, costerà al massimo 7miliardi e 61milioni di euro; cifra che peraltro ritengo potrà essere corretta a ribasso grazie a meccanismi di verifica delle schede parametriche che permettono, così, come avvenuto con la filiera, di ottenere un risparmio che nel caso degli edifici E si aggira fra il 5 e l'8% rispetto a quanto inizialmente richiesto in sede di presentazione dei progetti o schede parametriche. Il giornalista Zunino mi ha assicurato che pubblicherà anche questi dati, nei prossimi giorni". Staremo a vedere cosa uscirà.
Infine, Cialente coglie l'occasione per smentire gli articoli apparsi sul quotidiano Il Sole 24 Ore attaccando ancora, seppur in maniera indiretta, la Protezione Civile di Franco Gabrielli che, proprio ieri, non aveva perso l'occasione di lanciare anche bordate verso il Sindaco dell'Aquila: "Gli articoli del Sole - scrive nella nota Cialente - sono assolutamente fantasiosi dettati da chi, forse, è stato qui all'inizio (facendo peraltro guai). Numeri inventati che mi portano a dire che, come per le stagioni che non sono più quelle di una volta, anche Il Sole 24 Ore non è più il quotidiano serio e rigoroso che tutti conoscevamo."