E' il Movimento 5 Stelle il vero grande sconfitto delle elezioni regionali abruzzesi.
Il 4 marzo 2018, i pentastellati conquistarono l'Abruzzo con il 39,8% e 303.006 voti. Quando mancano ancora più della metà dei seggi da scrutinare, si può dire che il M5S abbia più che dimezzato le preferenze, fermandosi ben al di sotto del 20% (17,9%).
Il centrodestra, nella stessa formazione odierna, arrivò poco sopra il 35%, con i voti divisi abbastanza equamente tra Forza Italia al 14,4% (109.802 voti) e Lega al 13,8% (104.932 voti), seguiti da Fratelli d'Italia al 5,0% (38.283 voti) e Noi con l'Italia – Udc al 2,2% (17.152 voti).
La coalizione di centrosinistra passa dal 17,6% delle politiche a oltre il 30%.
Un anno fa il Partito Democratico si fermò al 13,8% (105.129 voti) ed era alleato con +Europa (1,9%), Civica Popolare (1,0%) e Italia Europa Insieme (0,9%). Il dato odierno è frutto anche del risultato di Liberi e uguali - che alle politiche correva da solo (2,6% e 19.793 voti) - mentre oggi i suoi voti sono confluiti su Legnini.
"Non abbiamo niente da rimproverarci" ha detto però la Marcozzi "È successo ciò che dicevamo da anni: grandi coalizioni formate da 'liste civetta' hanno determinato questo risultato. Sono i pacchetti di voti che si spostano, con portatori sani di voti che passano dal centrosinistra al centrodestra e viceversa. Noi siamo soddisfatti perché abbiamo lavorato sui temi e non sulla propaganda, senza portatori di voti e 'portatori d'acqua'. Permettere, un mese prima, a 8 liste create ad hoc di partecipare alle elezioni è una sconfitta della democrazia".