"Alle regionali c'è chi, come me, ha lavorato per portare dentro il Pd figure come quella di Patrizia Masciovecchio e chi, invece, ha lavorato in senso contrario, facendo candidare esponenti del partito in altre liste. Cosa che non ci ha permesso, per soli 400 voti, di far scattare il quorum in provincia dell'Aquila. Da parte di alcuni maggiorenti del partito, escluso Giovanni Lolli, c'è stato un comportamento poco chiaro. Mi hanno fatto pagare la mia poca obbedienza a regole e meccanismi di potere, le battaglie fatte in questi anni a difesa della mia comunità e del mio territorio, che ho sempre considerato prioritarie rispetto alle appartenenze di partito".
Esattamente due mesi dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni regionali, Pierpaolo Pietrucci si toglie, per sua stessa ammissione, qualche sassolino dalle scarpe sull'esito della consultazione, che non lo ha visto riconfermato. E lo fa convocando una conferenza stampa congiunta insieme a Patrizia Masciovecchio, con la quale era candidato in ticket.
E a voler marcare anche in senso fisico la distanza dal suo partito, Pietrucci sceglie, come sede della conferenza stampa, un piccolo teatro indipendente, Spazio Rimediato.
Una scelta dovuta sia a motivi logistici (la sede di via Paganica era indisponibile) che, soprattutto, simbolici. "Questo è un luogo sociale, dove si fa produzione culturale. Vogliamo lanciare un messaggio, che si può fare politica anche lontani dalle poltrone e dai ruoli, senza stellette e indennità, tornando tra la gente" affermano Pietrucci e Masciovecchio.
Il dente dell'ex consigliere regionale è avvelenato: "Io e Patrizia rappresentiamo 7mila voti, sono stato il candidato di centrosinistra più votato all'Aquila e in provincia, e anche il più votato in Abruzzo in termini percentuali, perché Chieti e Teramo hanno 100mila e 60mila abitanti in più rispetto alla provincia dell'Aquila. Per una legge elettorale bizzarra, non sono riusciuto a proiettare questi voti in consiglio".
Più che della legge elettorale, però, la colpa della mancata rielezione, sembra voler dire Pietrucci, è di una parte del Pd, che gli ha remato apertamente contro, favorendo le candidature di iscritti al partito in altre liste: "Sarebbe bastato che Francesco Di Paolo e Antonella Santilli si candidassero con noi per permetterci di far scattare il quorum anche nella provincia dell'Aquila, cosa che non è avvenuta per 400 voti".
Pietrucci, che annuncia anche la costituzione di una nuova associazione, punta il dito contro i "maggiorenti", eccezion fatta per Giovanni Lolli, che hanno punito, a suo dire, la sua intraprendenza, l'essersi schierato, in questi anni, seguendo più le ragioni del cuore che quelle di partito. Pietrucci non li nomina mai ma è evidente con chi ce l'ha: Stefania Pezzopane e, soprattutto, Massimo Cialente.
Dopo le regionali, attacca a testa bassa l'ex consigliere, un'altra delusione dal Pd è arrivata dalle candidature decise per le elezioni europee.
Alla fine, nella circoscrizione Sud, Zingaretti ha scelto di candidare, come capolista, l'ex procuratore antimafia Franco Roberti anziché Giovanni Legnini: "Ci aspettavamo più attenzione nei confronti dell'Abruzzo" l'affondo "Ci apsettavamo candidature di peso che potessero portare i temi che interessano questa regione in Europa. Tutto ciò non è stato fatto ed è un errore gravissimo. I parlamentari abruzzesi avrebbero dovuto battersi di più, non hanno fatto valere le ragioni di questa terra". E poi promette: "Ci rivedremo alle elezioni politiche, sapremo come comportarci. Il centrosinistra va ricostruito e ampliato, inglobando anche mondi divesi, come quello che qui all'Aquila è rappresentato da Americo Di Benedetto. Ci arriveremo, per gradi".
Riguardo le elezioni europee, va detto che se la scelta del capolista fosse ricaduta su Legnini e non su Roberti, Pietrucci sarebbe stato praticamente certo di rientrare in consiglio regionale come primo dei non eletti. Invece, con l'esclusione dell'ex vice presidente del Csm, Pietrucci dovrà aggrapparsi all'esito del ricorso elettorale inoltrato al Tar insieme ad altri esponenti del centrosinistra.
Con l'eventuale subentro di Pietrucci, la pattuglia di rappresentanti aquilani in consiglio regionale si allargherebbe a cinque.
"Non era mai successo che L'Aquila avesse quattro consiglieri" osserva l'esponente del Pd "L'Aquila ha davvero una grande opportunità ma bisogna muoversi perché ci sono soldi stanziati su progetti già approvati e avviati che rischiamo di perdere se non saranno prese subito delle decisioni".
L'elenco che Pietrucci fa è lungo e comprende i 22 milioni della pista ciclopedonale della Valle dell'Aterno; i 16 milioni per l'allargamento degli impianti di Campo Felice/Ovindoli/Monte Magnola; la legge sull'Aquila Capoluogo e quella sulla Film Commission; gli 8 milioni di euro per la linea B del bando Fare Centro, la riduzione dell'addizionale Irpef alle aziende che decidono di investire nelle aree interne; il collegamento ferroviario diretto L'Aquila-Roma tramite Passo Corese (progetto da 1,5 miliardi di euro).
Nella lista di Pietrucci ci sono anche proposte riguardanti più da vicino L'Aquila e la ricostruzione post-terremoto, come ad esempio quella di realizzare, al posto dell'edificio che ospitava la vecchia sede di Abruzzo Engineering, su via XX settembre, di proprietà della Asl, un parcheggio multipiano. "Cè già un finanziamento da 5,7 milioni" dice Pietrucci "serve solo andare a Roma e dire alla Struttura di missione del cambio di destinazione d'uso. Ma se nessun fa niente è chiaro che diventa tutto più difficile. noi vogliam essere propositivi, esercitare un'azione di stimolo. Mi dicono che finora si siano svolte solo due riunioni di giunta, non ci sono più giustificazioni".
Anche sulla sanità, afferma Patrizia Masciovecchio, la giunta regionale dovrà smettere di fare promesse e iniziare a prendere delle decisioni, a cominciare dalla riorganizzazione degli ospedali, della rete dell'emergenza-urgenza, delle strutture per la cura delle patologie croniche, delle residenze per gli anziani e per la riabilitazione.
"E' necessario" osserva la Masciovecchio "rivedere anche la presenza dei privati. Dopo la fusione della asl dell'Aquila con quelle di Avezzano e Sulmona, siamo diventati la provincia con il più alto tasso di presenza di strutture e cliniche private, più di Chieti e Pescara. Il peso della sanità privata è altissimo, il privato dovrebbe essere complementare al pubblico".