Sabato, 04 Maggio 2019 19:11

Ctgs, Palumbo e Romano: "Vicenda nomina figlio Pignatelli sarà discussa in commissione Garanzia"

di 

"La vicenda della nomina dell'Ing. Daniele Pignatelli quale sostituto del direttore di esercizio del Centro Turistico Gran Sasso sarà discussa, come è giusto che sia, in commissione Garanzia e Controllo del Comune dell'Aquila".

A scriverlo, in una nota conngiunta, sono il capogruppo del Pd in consiglio comunale Stefano Palumbo e il capogruppo del Passo Possibile Paolo Romano, che poi aggiungono:

"Tuttavia le dichiarazioni rilasciate da padre e figlio sulla stampa nel tentativo scomposto ed offensivo di scaricare le responsabilità legate ai propri ruoli nei confronti di chi, facendo il proprio dovere, ha sollevato una questione oggettiva, meritano alcune precisazioni".

"Il mandato del consigliere comunale è quello di vigilare sugli atti prodotti e diffusi dall'amministrazione, ruolo al quale mai abbiamo abdicato nell'esercizio delle nostre funzioni, non certo quello di investigare privatamente per la loro ricerca; il fatto inconfutabile che la nomina di Daniele Pignatelli, avvenuta il 2 gennaio, sia stata comunicata all'ente comunale solo dopo il nostro comunicato stampa getta altre opacità sulla vicenda e la violenza verbale delle loro reazioni a valle della nostra denuncia sembra esserne una prova".

"Quando l'amministratore unico Dino Pignatelli parla di clima di sospetto dovrebbe spiegare come mai su un regolare accesso agli atti che abbiamo effettuato già da ottobre 2018, in merito ai lavori di manutenzione straordinaria della funivia, ancora non ci siano state date risposte a riguardo.
La gratuità della prestazione dichiarata da Daniele Pignatelli, inoltre, non può nè deve essere un valore aggiunto: crediamo infatti fortemente che il lavoro vada sempre retribuito e che le competenze, soprattutto in un settore strategico come quello della montagna, vadano premiate".

"Il problema, è evidente a tutti tranne che ai diretti interessati, risiede invece nella condizione giuridica che si verifica quando viene affidata un'alta responsabilità decisionale, qual è quella dell'amministratore unico di un'azienda pubblica, a un soggetto che ha potenziali interessi personali o professionali in contrasto con l'imparzialità richiesta da tale responsabilità, imparzialità che potrebbe venire meno proprio a causa degli interessi in causa. Il caso specifico oggetto della nostra denuncia è infatti solo uno dei tanti che riguardano quotidianamente l'azione dell'amministratore unico Dino Pignatelli proprio in virtù dell'attività professionale che svolge nel settore".

"Ci sarà modo, ribadiamo, di chiarire questi ed altri aspetti in commissione, luogo nel quale gli interessati potranno fornire le loro ragioni anche in presenza della maggioranza che, in quella sede, dovrà chiarire ufficialmente se fosse al corrente della nomina in questione o all'oscuro come noi".

La replica di Dino Pignatelli

"Leggo sulla stampa locale le parole dei consiglieri Palumbo e Romano sulla nota vicenda della nomina dell'Ing. Daniele Pignatelli a sostituto del Direttore d’Esericizo fatta dal Direttore titolare Ing. Grassi. Cosa hanno pensano i consiglieri comunali, nelle vesti di censori, che l’Ing. Dino Pignatelli è uscito fuori di testa oppure pensa di farla franca facendo una sveltina nominando il figlio e vivere felice e contento? Se questo è stato il loro pensiero si sono sbagliati di grosso, non sono uscito fuori di testa e non ho mai pensato di 'farla franca' per il semplice fatto che non ho violato nessuna norma, non avendo assegnato nessun incarico arbitrario: ho solo dato la possibilità a due politici, messi in secondo piano dalla rotazione della politica, di uscire con titoloni sui giornali gridando allo scandalo e creando una attenzione indebita verso una situazione di per se grottesca".

L'affondo è dell'amministratore unico del Ctgs Dino Pignatelli che risponde, così, a Palumbo e Romano. "E’ facile fare presa con quei titoli e con quelle offese gratuite riportate con enfasi dalla stampa, è più difficile invece riuscire a fare risultato in una azienda da sempre in deficit ed indebitata fino al collo per gestioni senza cognizioni di causa, sicuramente in buona fede, ma senza conoscere il mondo particolare che ruota intorno alle stazioni di sci ed alla loro realtà. Io credo invece di conoscerlo a fondo, e di questo i consiglieri in questione me ne hanno fatto una colpa adducendo un conflitto di interessi per 'l’attività professionale che svolge nel settore'. Sanno i consiglieri che per la prima volta dopo svariati anni il bilancio del CTGS chiude in attivo? Sanno i consiglieri che abbiamo azzerato il disavanzo e pagato gran parte dei debiti accumulati, riducendo le spese per il personale pagando puntualmente stipendi e straordinari? Se anche gennaio e febbraio ci avessero fatto lavorare con continuità, avremo sicuramente fatto il record di incassi e di presenze riducendo le spese in maniera consistente", lo sfogo di Pignatelli.

"Questi risultati si possono ottenere solo attraverso un percorso, appena iniziato, di risanamento e di riorganizzazione; questo era il mio compito a cui ho dedicato con passione gran parte del mio tempo, sottraendolo a quello dedicato alla professione, senza pensare a fare sveltine o ad aiutare mio figlio, che non ha bisogno di questi sotterfugi per affermarsi avendo già il suo carico di lavoro più che soddisfacente dovuto esclusivamente alla sua capacità, alla sua preparazione ed alla sua dedizione ad una professione bellissima ma difficile. Non abbiamo avuto reazioni scomposte, come reclamato nell’articolo da parte dei consiglieri, abbiamo solo cercato di rispondere alle ingiurie ed alle accuse lanciate con tanta facilità da far rimanere senza parole chi non è abituato a sottostare a questo linguaggio offensivo tanto caro e consueto nella disputa politica. Ho cercato di far capire, ma non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, le mie ragioni spiegando una norma, unica nel suo genere, che è relativa al solo campo funiviario dove il Direttore d’Esercizio ha il dovere/diritto di scegliersi un sostituto, di cui risponde personalmente, a cui la società concessionaria può rifiutare l’assenso se persona non gradita; resta il fatto che il rapporto rimane tra il Direttore titolare e l’azienda e non c’è assolutamente interferenza tra l’azienda ed il sostituto. I problemi su cui l’attenzione dei consiglieri dovrebbe concentrarsi sono altri, ben più gravi, ma evidentemente venendo da altra gestione politica possono essere sottaciuti. Confido che non sia così ma di questo ne parleremo in altra sede, spero ufficiale. Ribadisco la mia serenità nel riferire alla Commissione Garanzia ed a chiunque altro abbia titolo l’intera situazione sperando di chiarire e così chiudere la storia, che tanto rumore ha prodotto, in un modo o nell’altro ovvero continuando nell’opera appena iniziata o chiudendo l’avventura, che con tanta passione ed amore per il Gran Sasso, mi sono prestato ad intraprendere".

Ultima modifica il Domenica, 05 Maggio 2019 18:00

Articoli correlati (da tag)

Chiudi