"Siamo profondamente delusi dalle comunicazioni del sindaco Massimo Cialente, e dal dibattito che ne è seguito. Al di là del lunghissimo panegirico, infatti, il primo cittadino non ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a recedere dalla volontà di dimettersi".
Con queste parole il capogruppo de L'Aquila Città Aperta, Emanuele Imprudente, ha aperto la conferenza stampa convocata dall'opposizione di centrodestra all'indomani del Consiglio comunale. Accando a Imprudente, Giorgio De Matteis, Luigi D'Eramo, Vito Colonna, Corrado Ruggieri e Daniele Ferella. "Non c'è alcuna possibilità di ricostruire una credibilità per la città", ha sottolineato Imprudente. "E non servirà certo una conferenza stampa a Roma per cambiare le cose. Speravamo in un nuovo inizio. Speravamo che Cialente assumesse le sue responsabilità, tentasse di ricostruire i rapporti con i comuni del cratere, con l'università, con i cittadini così da permettere - finalmente - la più ampia partecipazione alle problematiche e alle soluzioni da adottare. Invece, il sindaco continua a dividere la città. Così, come potrà riconquistare credibilità agli occhi del Governo?".
Si è rotto un equilibrio nel Partito Democratico, tra livello locale e nazionale, incalza Luigi D'Eramo. "Un equilibrio non solo partitico ma che ha ripercussioni sulle decisioni dell'esecutivo. Ci aspettavamo qualche parola del sindaco sulla ritrovata armonia con il governo guidato dal Pd, con uomini del suo partito che ricoprono ruoli chiave per la ricostruzione del cratere. Ed invece niente. Cialente lanciò un appello drammatico, al momento delle dimissioni: i 'poteri forti' - disse - avevano scatenato una reazione politica e mediatica contro di lui. Sarebbe interessante capire quali sono i 'poteri forti', per quale motivo - fino all'8 di gennaio - sono stati fermi, e come è stata ritrovata una collaborazione con loro, visto il ritiro delle dimissioni".
Poi, D'Eramo ricorda il 'Manifesto per la ricostruzione', proposto nel novembre 2011. Un manifesto che, nelle intenzioni, doveva essere unanime, condiviso, senza colori politici, per mettere nero su bianco tutto ciò di cui L'Aquila aveva bisogno per la ricostruzione. A sottolineare come il centrodestra non si sia mai tirato indietro, dinanzi alla possibilità di lavorare per il bene della città. "Non ci è mai stato permesso, però" risponde al capogruppo del Pd Maurizio Capri che - in Consiglio comunale - aveva lanciato un appello alla collaborazione, a partire da un documento condiviso con le associazioni di categoria e gli ordini professionali.
Se la ricostruzione deve essere davvero un tema unitario, al di là dei colori politici, "non si può arrivare in Consiglio comunale con un documento già scritto. Avremmo dovuto lavorarci insieme", ha aggiunto Daniele Ferella. Che poi, ha chiesto verità e trasparenza: "Il miliardo all'anno che l'amministrazione rivendica a gran voce per far partire i cantieri è reale per quest'annualità e - forse - per la prossima. I soldi non serviranno solo a questo, però. I soldi serviranno a salvare i soggetti economici coinvolti nella ricostruzione, che hanno investito di tasca propria con la promessa di risorse certe. Se non dovessero arrivare finanziamenti, l'80% delle aziende edili fallirebbe. Con ripercussioni pesanti per tutto l'indotto. Bisogna spiegarlo ai cittadini che, sono sicuro, capiranno. Non si può continuare a dire che la città verrà ricostruita in pochi anni se il Governo sarà in grado di assicurare un miliardo all'anno. Non è così".
Cialente ha confermato di essere un uomo solo al comando di nulla, ha attaccato Giorgio De Matteis. "Le dimissioni sono arrivate al culmine di una vicenda politica e amministrativa fallimentare", ha sottolineato. "Non avevano nulla a che fare con le inchieste della magistratura. E' stato il primo cittadino a dirsi disperato. A raccontare che non rispondevano più al telefono neanche gli uffici dei ministeri. A scagliarsi contro il Governo, contro il ministro Trigilia. In queste settimane, non è cambiato nulla. Non è arrivata una parola dal Partito Democratico, non è arrivata una parola dal Governo. Il ministro alla Coesione è ancora al suo posto, con la delega alla ricostruzione. Si è data grande enfasi alla notizia che il Cipe ha sbloccato 545milioni per la ricostruzione degli immobili privati, soldi già previsti e che finiranno a marzo. Non c'è traccia del miliardo che si voleva ottenere dal rientro dei capitali depositati in Svizzera, anche perché l'accordo tra i Paesi è saltato. E il sindaco che cosa fa? Torna al suo posto, come nulla fosse accaduto".
De Matteis si è scagliato contro il Partito Democratico: "Un partito di ignavi che non riesce neppure a dirottare su L'Aquila parte dei 6miliardi assicurati all'Emilia con il meccanismo della Cassa depositi e prestiti - negata invece al cratere dall'allora ministro Fabrizio Barca - e che la regione di Errani non riesce a spendere". L'unica soluzione possibile - a sentire De Matteis - almeno in tempi brevi. "Come mai è stato vietato al Pd locale di parlare dei soldi dell'Emilia?".
Nella concitazione della conferenza stampa, il vice presidente del Consiglio regionale non ha mancato di rivelare come ci siano state delle telefonate con alcuni esponenti democrat a seguito delle dimissioni del primo cittadino: "Esponenti autorevoli del Pd avevano chiesto l'azzeramento della Giunta e un governo di responsabilità. Invece, il sindaco non ha voluto neanche pensarci. La domanda è: pensa che la città sia sua e del suo partito (che non lo considera affatto, tra l'altro) o di tutti i cittadini? Avete mai sentito dirgli qualcosa tipo 'lavoriamo insieme per il bene della città'? Mai. Questo signore sta distruggendo la città, isolandola dal mondo intero. Siamo vittime della schizofrenia del Partito Democratico che, da una parte, con il capogruppo Capri, chiede la collaborazione dell'opposizione e dall'altra invece, con il sindaco Cialente, lavora come se la ricostruzione fosse cosa sua. Come pensa di governare la città? Con quali risorse? Come ricostruirà i rapporti con il Governo?".